Infezione urinaria da klebsiella pneumoniae in soggetto fragile ultraottantenne

Mio padre, 83 anni, diabetico, cardiopatico, operato a gennaio per tumore a intestino con buoni risultati (no metastasi, ritorno a vita sostanzialmente normale nonostante un inizio di sepsi ben superato) ha avuto un mese fa febbre alta e stanchezza curata correttamente dal nostro medico come infezione urinaria tramite antibiotico ad ampio spettro.
A poco meno di un mese ha fatto esame delle urine da cui risulta ancora presenza di leucociti a 269 e presenza di Klebsiella pneumoniae (2 milioni ufc/ml), lui al momento non lamenta alcun sintomo ed è anzi piuttosto attivo e in discreta forma.

Domani sentirò il nostro medico curante ma volevo sapere che impatto può avere questo batterio sulle condizioni di mio padre e come deve essere generalmente trattato in un paziente fragile della sua età.

Ringrazio per la risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Si tratta di batteri di origine sicuramente intestinale, pertanto il primo e più consistente impegno è quello di favorire la migliore funzione intestinale possibile, parallelamente ad un equilibrio ottimale della preziosissima flora batterica locale (microbiòta). Il secondo fattore favorente l'infezione è la prenza di una vescica che non si svuota bene, lasciandaffetti da altri problemi di o un persistente residuo che assai facilmente è infettato dai batteri intestinali. Se vi è una ostruzione urinaria significactiva, si può pensare ad una terapia ed anche ad interventi mini-invasivi, oggi proponibili anche in soggetti anzianu affetti da altre patologie.
A più breve termine, se non vi è febbre od altri segni di complicazione imminente, diremmo di non esagerare con la terapia antibiotica, indurre il babbo a bere molta acqua, specie con il clima caldo e manetnere uno stretto contatto con un nostro Collega con il quale si intrattenga un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, aggiungo che mio padre a gennaio è stato operato con ricostruzione di parte del retto e parte della vescica, operazione per altro andata molto bene tanto che è tornato a una funzionalità normale, anche se ci hanno avvisato che qualche problema intestinale e di svuotamento della vescica, soprattutto nei primi mesi, sarebbe stato abbastanza normale e prevedibile, ha per altro anche prostata leggermente ingrossata (diametro 78) che probabilmente non aiuta.
Le chiedo se avendo avuto una sepsi a dicembre (dovuta a fistola intestinale causata dal tumore poi risolta) ci siano possibilità che una situazione del genere si ripresenti partendo da un'infezione simile a quella attuale e se il lasix che prende giornalmente aiuta o crea problemi allo svuotamento della vescica.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Quanto lei aggiunge, purtroppo solo ora, ha ovviamente una importanza essenziale nell'interpretazione del caso, differente da quella generica che abbiamo dato in precedenza. L'azione sull'intestino e la sua funzione continua ad essere senz'altro la parte più importante dell'impegno terapeutico e va perseguita con ogni mezzo disponibile, eventualmente sentendo anche il parere di un dietologo/nutrizionista. Per quanto riguarda la vescica, la valutazione è più difficile poiché comporta una diagnostica raffinata. Se il babbo è in buone condizioni e si è ripreso bene dal pesante intervento, può valere la pena di eseguire una indagine urodinamica che ci faccia capire come funnzione questa vescica e se vi sono dei problemi neurologici. Questo sarebbe l'unico modo per comprendere che cosa si possa fare di utile dal punto di vista farmacologico o (più difficilmente) operativo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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