Iperplasia prostatica recidiva, rifare intervento?

Buonasera, per molti anni da giovane, ho avuto prostatiti infiammatorie spesso e volentieri; curate a volte con antibiotici altre no.
Poi ho iniziato ad avere difficolta' di minzione con flusso debole e quindi nel 2015 ho effettuato intervento di TURP tradizionale che per alcuni anni ha risolto i problemi ostruttivi e mi aveva permesso di smettere l'alfalitico alfusozina.
Dopo i primi due tre anni in cui avevo eiaculazione retrograda, poi e' ripresa la fuoriuscita dello sperma.


Ora da circa un anno e mezzo si sono ripresentati i problemi: flusso debole e filiforme alcune volte bifido, sgocciolamento al termine della minzione, la notte mi alzo in genere sola una volta.
Problemi tipo prostatite molto rari forse una volta anno.


Per cui eseguita uroflussometria che recita: riduzione del flusso massimo e medio; minzione in piu ' tempi, curva compatibile con ostruzione cervico-uretrale (nonostante assuma ormai da oltre un anno ancora alfusozina 10mg)

L'urologo che mi segue ha effettuato ieri una uretrocistoscopia:
capacita' vescicale nella norma;
collo: improntato da lobi prostatici laterali
vescica: non lesioni, quadro da sforzo
sbocchi ureterali in sede; uretra anteriore regolare
conclusioni: IPERPLASIA PROSTATICA RECIDIVA - se ingravescenza dei sintomi si ritiene indicata disostruzione endoscopica laser HOLEP

Il volume prostatico nell'ultima ecografia del marzo 2022 era 40cc

A parte il fastidio dello sgocciolamento, il getto debole e lo spingere per la minzione non avrei particolari problemi per cui sono molto indeciso nel rifare l'intervento dopo soli 8 anni fra l'altro con tecnica laser che sembra sia molto irritante per i tessuti e per una eventuale stenosi uretrale.

D'altro canto non vorrei arrivare a creare danni irreparabili anche alla vescica per il continuo sforzo nel mingere.


Gradirei se possibile un Vs parere in merito alla necessita' o meno del nuovo intervento ed in particolare con la Holep ed i suoi eventuali effetti collaterali.


grazie
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
il suo inquadramento della situazione e' molto corretto.
Il rischio di ritardare un intervento ed in questo ca so un reintervento distruttivo sulla prostata e' quello di produrre un danno che puo' diventare irreversibile sulla muscolatura vescicale. Danno che puo' incominciare a produrre dei sintomi ingravescenti ed una capacita' di svuotamento incompleta, non più' correggibile neanche con l'intervento.
Quindi, al di la' della sintomatologia, sono indici obiettivi quali uroflussometria e residuo postminzionale a dettare la necessita' per un reintervento.
Una corva uroflussometrica ridotta e prolungata nonostante l'assunzione dell'alfuzosina, con valori inferiori a15 ml/sec e/o un residuo postminzionale superiore a 100 cc sono segnali importanti per un danno vescicale e per la necessita' di un nuovo intervento.
Relativamente al tipo di intervento la Holep e' una enucleazione endoscopica della prostata che realmente puo' produrre sintomi irritativi postoperatori per un certo periodo di tempo e trova maggiore indicazione ( anche se non esclusiva) per prostata di volume importante.
Nel suo caso, se parliamo ancora di un volume intorno ai 40 cc, una Pius semplice vaporesezione transuretrale con laser (Tullio) o una normale TURP potrebbe avere indicazione maggiore .
Esistono in alternativa altre tecniche più' recenti come il REZUM, ulteriormente mini invasive, dove i lobi prostatici sono ridotti attraverso l'iniezione di vapore in essi. L'effetto distruttivo in questo caso avviene più' lentamente e richiede più' tempo .

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Professore I Fascia in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza di Roma
alessandrosciarra.it

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr Sciarra per la risposta molto esaustiva.
Ora chiedo per ulteriore problema creatosi dopo uretrocistoscopia;infatti dopo due gg con pochi disturbi ho iniziato ad avere dolenzia perineale bruciore saltuario uretra e bisogno di urinare spesso come da prostatite.
Nonostante ho assunto dal giorno prima dell'esame ciproxin 500x2 x3gg,poi neofuradantin 1cp 100mg per 5gg e da 5gg rocefin 1g 1 die datomi dal mio medico (dovrei continuare x altri 5gg).Prendo anche cistalgan 1 die.
Chiedo se è normale che dopo l'esame abbia tutti questi problemi che purtroppo non passano e se la cura è corretta.
Oppure cosa fare.
Grazie mille.
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