Pene curvo e protesi peniena idraulica

Salve, sono stato operato il 17/2/21 per un problema di Incurvamento del pene all'insù di circa 60'.

Prima avevo una piccola curvatura congenita, del tutto normale.

Poi ho avuto la Peyronie in seguito ad un trauma durante il coito con mia moglie.

Quindi mi reco da un urologo il quale mi ha fatto fare 6 iniezioni di Xiaplex, ma nessun miglioramento, A quel punto l'urologo mi ha convinto x l'intervento chirurgico con tecnica graft per l'allungamento lato corto, con patch di pericardio di cadavere umano... Questo per evitare accorciamento del pene, cosa che sarebbe successa con la tecnica di Nesbit (così mi spiego lurologo)
Mi ha convinto dicendomi che in questo tipo di intervento, aveva una percentuale di riuscita del 90%...
Bene, ad oggi dopo quasi 11 mesi, mi ritrovo con il pene da 16 a 14 cm scarsi.

ancora con una curvatura seppur minore di prima, ma a cui si è aggiunta una curvatura a sx, e difficoltà a stare eretto.
Mi diventa duro, ma quando provo a penetrare, perde consistenza.
(mai avuto problemi di erezione prima) Ho perso tantissima sensibilità, il frenulo non sento più nulla, e ci vuole una gran fatica a venire...
Mia moglie è chiaramente insoddisfatta e preoccupata, anche se cerca di tranquillizzarmi, e io sono nel panico più totale.

Il dottore che mi ha operato dice che è stranissimo che ho problemi di erezione, perché da un eco Doppler sul pene risulta un flusso di sangue doppio della media (70 cm/sec)
Quindi a questo punto, mi ha detto che non resta altra soluzione che l'impianto di una protesi idraulica.

Chiaremente non mi farò più toccare da questo dottore, mi ha evidente creato I'm gran problema.
Oltretutto mi ritrovo anche ad essere stato circonciso a 49 anni do età x questo intervento...
In ultimo, a settembre mi ha fatto fare anche le onde d'urto, illudendomi. Ma nulla è cambiato!
Ancora, ho provato viagra, cialis... Ma niente, perdo l'erezione.
A questo punto non mi rimane che optare x la protesi.

Ma ora non posso più permettermi errori.

Mi sto informando un sacco ovviamente.

La cosa che più mi spaventa e deprime, è che leggo che la protesi potrebbe causare un ulteriore diminuzione di circa il 10% dell'attuale misura del pene.
Il che vorrebbe dire di ritrovarmi con neanche 13 cm da 16 che avevo... Ma ho anche letto che con la protesi invece si potrebbero guadagnare anche 2-3 cm, e anche un leggero ingrossamento.
Non posso permettermi ulteriori accorciamento.
Pure mia moglie ci é rimasta male a vedere questa diminuzione.

Inoltre c'è il problema del glande, che leggo non sarà più turgido come prima.
Il che mi manda ulteriormente in panico, considerando che quel po' di Sensibilità che ho, è solo su alcune zone del glande.
Se perdo questo, è finita!
Poi leggo che c'è chi consiglia l'intervento dal pube e chi dallo scroto, cosa è meglio??

In conclusione, potrò sperare invece in un leggero allungamento (almeno 1cm) e ingrossamento?
(avevo 13 in circonfetenza, ora 12 scarsi)
Ringrazio x l'attenzione.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore
direi che uno specialista andrologo chirurgo dovrebbe sapere che la terapia con lo xiapex è stata una grande "volla di sapone", che la applicazione di un patch cavernoso quasi sempre porta ad accorciamento del pene ed ad una accentuazione dei disturbi vascolari arteriosi e venosi che consentano una buona rigidità e funzione sessuale.
lei è giovane e dovrebbe risolvere il suo problema dopo una buona valutazione funzionale (esame Rigiscan e ecocolordoppler) ed un a buona disamina con l'andrologo rispetto alle varie protesi oggi disponibili che possano consentirle di recuperare una funzione essuale ed estetica adeguata.
veda www.andrologia,lazio,it
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dott. Pozza grazie per la risposta.
Be tanto giovane non sono più, ho aliena raggiunto i 50 anni... Ma giovane è mia moglie, 35 anni...e con tante voglie che ora come ora, non posso più soddisfare. Sono arrivato egregiamente e in gran forma fisica e sessuale sono ai miei 49 anni.
Ma poi ci ha pensato qualcun'altro a rovinare tutto... Va be, inutile piangere sul latte versato, ora devo solo concentrarmi su cosa fare e si che soluzione adottare pet risolvere il problema, prima che perdo anche qualcos'altro...
Potrebbe essere per favore più diretto e esplicito? Non mi ha dato delle risposte ai miei quesiti...
Belle o brutte che siano, preferisco delle risposte più chiare e dirette.
Grazie
mille
[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore
fini a 60 anni si è sempre giovani!
se va nel mio sito www.andrologia.lazio.it trova il mio numero così mi potrebbe chiamare
Tutto si può sistemare!!
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
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[#4]
Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 291 15 23
Bentrovato.
Sono completamente d’accordo con Pozza.
Lo Xiapex era solo una Marchetta e il Graft del pene in casi di malattia di La Peyronie dovrebbe essere bandito dai trattamenti medici perché accorcia il pene e implica per il paziente 100 volte su 100 un deficit erettile a breve o medio termine.
La lunghezza del suo pene in erezione con la protesi attiva sarà quella del suo attuale pene flaccido stirato al massimo tirandolo per il glande. La circonferenza la medesima che ha ora nelle sue erezioni residue.
Le invio dei video esplicativi ed esaustivi per tutte le sue domande.
Le consiglio di ascoltare cosa dico in termini di dimensioni del pene dopo l’impianto protesico.
Rispondendo alla domanda su quale tecnica chirurgica scegliere vista la sua giovane età per evitare il più possibile il rischio di infezione dovrebbe effettuare l’accesso chirurgico infrapubico con la tecnica mini-invasiva e di afferire ad un centro di alto volume di impianti protesici idraulici del pene. Il glande se ora è ben vascolarizzato con questa tecnica sarà perfettamente normale e turgido nella fase di eccitazione sessuale.
Mi permetto di consigliarla in questo modo avendo dalla mia la maggior esperienza e casistica nazionale per numero (100 l’anno) di impianti in Italia ed essendo uno dei maggiori esperti certificati al mondo nel settore.
Un impianto protesico del pene nelle mani giuste è una grande opportunità, nelle mani sbagliate può diventare un calvario senza fine.
Credo che abbia già dato in questo senso.
Non faccia ulteriori errori e si documenti dettagliatamente prima di tornare in sala operatoria.
In bocca al lupo

https://www.isurgerytube.com/

https://youtu.be/m9qjsZQSPuE
https://youtu.be/vF0CDGXuWYE
https://youtu.be/0gXYPgvJPQQ
https://youtu.be/crf2QIi8SIs

Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
www.antoniniurology.com
www.protesipeniene.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dott. Pozza e dott. Antonini per la dettagliata e confortante risposta.
100% d'accordo che non posso più permettermi errori, altrimenti rischio tutto sta volta...
Certi medici andrebbero radiati dalla professione quando commettono tali disastri. Mi ha riempito di balle x convincermi della bontà e del gran successo che avrei avuto con quell'intervento. Il dubbio che mi rimane è se lo fanno in buona fede, oppure con la consapevolezza del danno che stanno facendo... Cercando poi di spingere il malcapitato a successivi interventi, come la protesi nel mio caso, x guadagnarci il più possibile...
Questa è la domanda che mi assilla al momento. Perché dopo aver visto un suo video, dott Antonini, di come avrebbe risolto il mio problema, col raschiamento della placca con un piccolo ingresso dal pube, senza inoltre dover subire anche la circoncisione con conseguente perdita di buona parte della sensibilità, etc...mi viene un nodo in gola dalla rabbia...
[#6]
Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 291 15 23
Non credo ci sia premeditazione.Nessun medico potrebbe agire deontologicamente contro il paziente. Probabilmente è solo una questione di offrire solo quello che si sa fare senza spiegare bene gli effetti collaterali e le possibili complicanze funzionali future.
Il problema è che a livello internazionale questa chirurgia è considerata di seconda fascia dagli urologi che sono per lo più impegnati nella grande chirurgia robotica oncologica e quindi non si dedicano totalmente a questo topic.Sono davvero pochi gli urologi validi e preparati chirurgicamente focalizzati solo sulla chirurgia dei genitali.Diventa così per i pazienti molto più difficile essere tutelati in questo settore della medicina ed avere la fortuna di capitare nelle mani giuste.
In bocca al lupo

Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
www.antoniniurology.com
www.protesipeniene.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Vorrei sperare che non ci sia nessuna premeditazione in tutto questo.., ma quando prima ti fanno fare iniezioni di Xiaplex, poi intervento con patch, dicendoi di avere una casistica su circa 200 interventi del genere, di soli 2 che nel tempo hanno avuto problemi vari tipo il mio attuale (che quindi io sarei il terzo?? Mah..che sfortuna ), poi mi fanno fare le onde d'urto, dicendo che avrei avuto un ottimo risultato..e niente sta migliorando, anzi...
Va be, lasciamo pure così, ormai ho cancellato quel dottore.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Comunque, tornando alla sua risposta, dott. Antonini, ho ascoltato bene più volte i video che mi ha linkato. É tutto molto incoraggiante e promettente di certo, ormai è l'unica soluzione al mio problema. La cosa che più mi piace è che dice che si può salvare del tessuto cavernoso, così da poter ancora sentire un minimo movimento all'interno del pene, quando si è eccitati. Poi ovvio, si azionera la pompa per l'erezione totale... Ancora, spero proprio che il glande possa ancora inturgudirsi. Ho però un'altra domanda sulle dimensioni finale con la protesi.
In un video, mostra che per sapere quale sarà la dimensione totale, bisogna tirare al massimo il pene flaccido dal glande, e misurare. Ma Lei col dito punta la distanza dal pube sino all'inizio della corona del glande...vuol dire che la misura totale sarà solo quella con già incluso il glande?? Perché considerando che il glande turgido è circa 3 cm buoni, vorrebbe dire una lunghezza totale inferiore di 3 cm. Probabilmente, è vivamente spero di aver interpretato e capito male il video dott. Antonini.
In ultimo, ho visto la conferenza su Isurgery, dove si parlava della nuova protesi Rigicon. Sembra molto interessante e promettente. Soprattutto anche perché richiede meno pompstw per raggiungere a massima erezione, ma sopratutto perché, leggendo le caratteristiche dal loro sito internet, dicono che può incrementare le dimensioni del pene in lunghezza e circonferenza anche di un 25%... Ho capito male o è cosi?? Sarebbe eccezionale una protesi del genere, almeno potrei recuperare le mie dimensioni originarie pre calvario...
Grazie mille per la pazienza e le risposte.
Saluti
[#9]
Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 291 15 23
La misura va dalla base del pene fino alla punta vicino il Meato urinario.
Le protesi Rigicon promettono molto.
I risultati nel tempo ci diranno se le promesse saranno mantenute

Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
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[#10]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore

il grande problema , mai risolto dalla tecnologia e chirurgia andrologica, riguarda le dimensioni del pene dopo protesi malleabile o idraulica.
Il paziente a riposo o durante la attività sessuale avrà un pene con la stessa lunghezza che aveva il suo pene in trazione ma, sicuramente, non potrà allungarsi durante il rapporto
A tutti i pazienti dico che quello che è importante non è la lunghezza della macchina ma la funzionalità del suo "motore". Dopo la chirurgia il pene non raggiungerà piu le lunghezze precedenti ( anche se il suo caso è un po' particolare) ma sarà capace di prestazioni erettili assolutamente "impensabili" per un pene senza protesi sia per quanto riguarda la qualità,. la frequenza e la gratificazione della partner.
A mio parere ed esperienza i corpi cavernosi del pene non possono essere allungati.
Per la cosidetta "tumescenza accessoria" dei corpi cavernosi, del corpo spongioso e del glande la persistenza del tessuto cavernoso che risponda agli stimoli erettili è molto limitata e piuttosto rara. Il tessuto cavernoso che circonda i cilindri protesici va incontro quasi irrimediabilmente, ad un processo fibrotico, ma, mi creda, per la stragrande maggioranza dei pazienti operati non si tratta di un problema, (qualche volta si può integrare utilizzando delle creme alle PGE1 intrauretrali). Il Dr Antonini, ottimo chirurgo e grande esperto della chirurgia protesica di scuola statunitense glielo potrà confermare. Io anziano impiantatore di protesi dal 1981 ( quando il dottor Antonini era ancora (beato lui!) un bambino) dopo aver impiantato piu di 580 protesi peniene malleabili ed idrauliche ed aver visto e vissuto le grandi soddisfazioni, alcuni problemi mq anche alcuni dispiaceri, le possiamo confermare che la chirurgia protesica dovrebbe rappresentare la soluzione di prima scelta sia per il giovane paziente che per il maturo ed anziano maschio con problemi di erezione.
Stamani ho dimesso un signore di 69 anni , serenamente coniugato, con IPP e DE a cui ieri avevo impiantato una protesi peniena. Tutto è andato bene
credo che il dottor Antonini con i suoi Video (ottima idea la sua!) possa confermare tale atteggiamento
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
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www.vasectomia.org

[#11]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore.
Leggo ora i suoi post e desidero anche io dare il mio contributo a questa discussione.
Mi soffermo ed analizzo i punti che trovo più importanti.
-Indicazione ora a impianto di protesi peniena idraulica: in effetti da quanto ci descrive pare lei sia affetto da una difficoltà erettile, possibilmente legata alla sequela di intervento con patch. La difficoltà erettile probabilmente risiede in una fuga venosa ( disfunzione veno-occlusiva ), complicanza possibile e nota con l’uso di patch, e avvalorata dal fatto che la componente arteriosa è invece normale (risultati del Doppler).
-La perdita di sensibilità è un aspetto importante, che permarrà anche dopo future chirurgie. E’ una considerazione che può apparire ovvia, ma è importante per affrontare un’eventuale ulteriore chirurgia con aspettative realistiche.
-Dimensioni peniene e impianto di protesi: con una chirurgia standard di impianto protesico potrebbe esserci una minima perdita di lunghezza nei primi mesi, ma c’è evidenza scientifica che tale perdita rientra entro circa 1 anno, ed anzi le dimensioni peniene aumentano lievemente nel tempo. E’ esperienza comune dei chirurghi impiantatori che in interventi di sostituzione di protesi, eventualmente necessari dopo alcuni anni dall’impianto originario, il nuovo impianto richiede una lunghezza superiore rispetto al primo, anche di 2 cm. Va poi aggiunto che vi sono tecniche di impianto protesico con associata chirurgia della guaina dei corpi cavernosi ( albuginea ) che possono permettere un recupero di dimensioni peniene già nell’immediato postoperatorio.
-Turgore del glande: la protesi è neutra relativamente a questo aspetto. Se prima dell’intervento di protesi lei ha una buona tumescenza del glande, non vi è motivo che la stessa non sia presente anche dopo l’intervento.
-Intervento per via scrotale o infrapubica: sono entrambi accessi validi, non vi è evidenza scientifica che un approccio sia migliore dell’altro. Ogni Chirurgo impiantatore dovrebbe padroneggiare entrambi gli accessi. Ogni Chirurgo spesso ha poi la propria preferenza personale.
-Tipo di protesi: Rigicon non ha la casistica di AMS/Boston né di Mentor/Coloplast; ha delle caratteristiche simili a mio parere più a AMS, anche come modelli di protesi, ma non ritengo abbia i presupposti per avere dei vantaggi clinici rispetto ai prodotti delle altre due aziende.

Cordialmente,

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#12]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio anche Lei dott. Pescatori per il suo intervento.
Dice delle cose molto confortanti.
Ma mai ho letto che col tempo una protesi potesse causare un aumento in lunghezza del pene. Magari fosse così, almeno da tornare alle mie originarie dimensioni..
Al contrario ho sempre letto che la protesi potrebbe causare un'ulteriore diminuzione della lunghezza di circa un 10%...
Ora pensavo ad un'altra considerazione, tanto, tantissimo si legge riguardo la lunghezza post protesi, ma non tanto o quasi nulla riguardo la circonferenza post intervento.
Ora da profano ignorante che sono in materia, mi verrebbe più ovvio pensare che una protesi potrebbe invece col tempo causare un ingrossamento del pene, grazie alla forte pressione esercitata dai cilindri sui corpi cavernosi, ma nulla leggo al riguardo.
Sara perché sicuramente non è così??
In ultimo, riguardo la sensibilità...
Dopo l'intervento ho purtroppo perso tantissima sensibilità, sebbene mi fosse stato rassicurato che nulla sarebbe cambiato.. (super balle...)
La zona del frenulo è come addormentata, non sento più nulla, anzi mi da come fastidio se la tocco..
E il glande pure ha perso molto..
Dai video che vedo su come si installano i cilindri, si vede chiaramente di come viene perforato il glande per tirare bene i cilindri...
La mia grande paura è che questi buchi possano creare ulteriore tessuto cicatriziale anche sul glande, riducendomi ancora la sensibilità, il che sarebbe un totale disastro....
Spero che ciò non influenzi ulteriormente la sensibilità...
Grazie mille
[#13]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
In merito alle sue ultime considerazioni:

-circonferenza post intervento: qualcosa può aumentare con l'utilizzo cronico, ma non suggerirei di aspettarselo. Nel senso: se capita, bene, ma non è detto.
-La desidero invece assolutamente rassicurare circa inserimento dei cilindri sensibilità del glande: le vie nervose che trasportano la sensibilità del glande passano da un'altra parte, perciò non sono in alcun modo danneggiate dal passaggio dell'ago.

Ancora cordialmente,

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#14]
dopo
Utente
Utente
Quindi, con la circoncisione che ho avuto per poter effettuare l'intervento con patch, la perdita di Sensibilità del glande non è dovuta al fatto che ora rimanendo sempre scoperto e sfregando con le mutande, si sta inspessendo nello stato superficiale, con conseguente perdita della sensibilità?? C'è una connessione scientifica con questo, oppure no?
La cosiddetta cheratinosi del glande??
[#15]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
...al mondo ci sono forse più circoncisi che non circoncisi, ma ciò non si associa a perdita di sensibilità del glande

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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