Sindrome di roemheld

Egregio Dottori,
volevo chiedere dato che in passato novembre 2015 ho avuto un IMA trattato con Angioplastica con tre stand e che da allora la componente ansiosa a fatto da padrona al mio stato d'animo, volevo chiedere se la mia attuale patologia ricade in quella che in termini scientifici viene chiamata sindrome di Roemheld. Più volte sono andato a finire al pronto soccorso con tachicardia, dolori al petto, ipertensione e tutte le volte sia il tracciato ECG e risultato sovrapponibile al precedente e gli esami del sangue hanno escluso ischemie coronarie. Inoltre dalla prova sotto ECG sotto sforzo e risultato che non si hanno segni di ischemie ma poca tolleranza allo sforzo nel senso che avendo sospeso il betabloccante mi sono trovato a fare la prova di sforzo con 95 battiti al minuto alla partenza ed ho raggiunto la frequenza max in poco tempo. Premetto che son un una persona con obesità moderata all'incirca 100 kg per un 1,72 di altezza corporatura robusta. Il lavoro di insegnante mi porta ad avere una vita sedentaria con poca attività fisica. Ma più che altro quest'ultima non la faccio perché non riesco in quanto già se cammino in salita vado in affanno per il fatto che ho troppa aria nello stomaco confermata da n. 2 ecografie all'addome, quindi comincio a sentire bruciore al colon con un senso di oppressione in quanto l'aria non riesce ad andare fuori, il che la componente ansiosa prende il sopravvento facendo aumentare i battiti 115 bpm e anche la pressione arteriosa 150/95 o poco più, con un senso di eccitazione circolatoria del sangue (in rari casi nausea e senso di svenimento) . Non nascondo che la qualità della vita è compromessa. Mi chiedevo se potesse essere l'eccessiva presenza di gas nello stomaco realmente possono provocare questi sintomi e se questo, assieme ai sintomi associati, può portare danni al cuore alla lunga.

Grazie.

Cordiali Saluti
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Sicuramente i suoi disturbi sono legati a problemi gastrici.
Il suo sovrappeso non fa altro che peggiorarli.
Deve quindi ridurlo, e questo dipende solo da lei.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso