Intervento colecisti

Spettabile Dottore,

La ringrazio anticipatamente per la Sua pazienza e per gli eventuali consigli che potrà darmi.
Sono un uomo di 57 anni; nel periodo di capodanno, in seguito a forti dolori addominali, sono stato ricoverato d'urgenza e mi è stata riscontrata una pancreatite acuta provocata da calcoli alla cistifellea. Curata la pancreatite, sono stato dimesso ed ho seguito la dieta consigliata e sono stato messo in lista d'attesa per l'intervento di rimozione della cistifellea. Purtroppo, per i tagli alla sanità, dopo sei mesi non era ancora arrivato il mio turno e in seguito al ripresentarsi di forti dolori addominali e febbre mi sono ricoverato d'urgenza. Nonostante le terapie, il perseverare della febbre ha portato i medici alla decisione di un intervento d'urgenza. Anche perchè il referto ecografico effettuato il giorno prima citava: ispessimento ed aspetto iperecogeno delle pareti colecistiche che appaiono anche slaminate. Quota fluida si apprezza in sede pericolecistica ed in sede periepatica. Presenza di multiple formazoni litiasiche intracolecistiche. Quota fluida si apprezza anche in corrispondenza dello scavo pelvico nonostante la mancata replezione vescicale.
Dopo l'intervento, la diagnosi di dimissione citava: Empiema della colecisti calcolotica. Sindrome aderenziale.
Sintesi del decorso in ospedale: In data 18/06/13 intervento di ulscopia conversione laparotomica per sindrome aderenziale. Si esegue colecistomia dopo asportazione dei calcoli e lavaggio dell'empiema. Decorso regolare.
Dopo l'intervento i medici ci hanno riferito che hanno inizialmente provato a rimuovere la cstifellea in laparoscopia, ma poi hanno continuato con il taglio addominale, poichè data l'infiammazione, la cistifellea presentava delle aderenze al fegato e al duodeno e uno stato alterato. Quindi si sono limitati a rimuovere i numerosi calcoli e mettere un drenaggio dentro la cistifellea (con un palloncino). Ci hanno consigliato di attendere un eventuale distacco delle aderenze della cistifellea e un miglioramento della sua consistenza prima di procedere con l'eventuale asportazione.
Dopo 40 giorni dall'intervento, all'interno di un periodo di 24 ore, si è verificata l'emissione di una piccola quantità di bile (circa una tazzina da caffè) attraverso il drenaggio. Due giorni dopo, da ecografia già programmata, si evince che: fegato nei segmenti visualizzati esente da lesioni focali di natura sospetta, con presenza in sede bilobare di alcune millimetriche lesioni di aspetto cistico. Non espansi in regione pancreatica. Non dilatazioni delle vie biliari. Presenza di colecistosistomia con drenaggio in sede e colecisti contratta a pareti, per quanto valutabili, ispessite a contenuto iperecogeno come da sludge biliare. Marcata iperecogenicità del letto colecistico. Milza di regolare morfovolumetria ed ecostruttura. Reni in sede di regolare morfovolumetria ed ecostruttura con rapporto corticomidollare nella norma. Piccola formazione cistica a carico del polo inferiore del rene di sinistra. Non segni di stasi urinaria. Vescica parzialmente repleta esente da immagini patologiche endoluminali. Prostata lievemente aumentata di volume ad ecostruttura disomogenea. In atto, assenza di versamento fluido nei recessi peritoneali esplorabili alla metodica. Aorta addominale di regolare calibro.
I medici pensano la prossima settimana di rimuovere il drenaggio.
Ci terrei tanto, data la Sua esperienza e competenza, ad avere il Suo parere e delle risposte ad alcuni miei dubbi:
1- è consigliabile eseguire l'asportazione della cistifellea appena possibile oppure è più conveniente lasciarla finchè non crea altri problemi?
2- credo che in caso di asportazione si debba aspettare che la cistifellea si stacchi dal fegato e dal duodeno; che tempi di attesa sono previsti dalla casistica conosciuta?
3- cosa succederebbe e se per caso la cistifellea non dovesse staccarsi?

La ringrazio di cuore

Cordialmente
Francesco
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
La colecisti, non appena è possibile, deve essere tolta in quanto potrebbe creare in futuro ulteriori problemi e l'intervento eseguito è stato di necessità in considerazioni delle particolari condizioni anatomiche creatisi a causa del processo infiammatorio/suppurativo.

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)