Operazione esportazione emangioblastoma

Buonasera.
Vorrei esporre il seguente problema (premetto che ho provato a compilare la richiesta sotto reparto di Oncologia Medica ma purtroppo mi è stato detto che c'erano troppe richieste in attesa e non era possibile presentarne altre. dal momento che si tratta di una cosa piuttosto urgente, ho pensato di chiedere a Nerochirurgia appunto):

alla mia ragazza, 24 anni, attualmente all'estero per lavoro (hong kong), in seguito ad un intenso periodo in cui accusava fortissimi dolori alla testa (mal di testa, cefalea, ..), con sintomi di vomito, perdita dell'equilibrio, giramenti di testa.. e dopo aver provato a curare la cosa con normali farmaci, vedendo che non riusciva a venirne fuori, ha deciso di rivolgersi alla sanità del posto. il medico gli ha consigliato di fare una TAC. tramite la TAC, direttamente il primario dell'ospedale di hong kong, gli hanno diagnosticato un tumore nel cervelletto. subito gli ho chiesto di chiedere un ulteriore parere ad un altro medico, e grazie ad una sua collega del posto, il giorno dopo (oggi) ha potuto parlare con un Oncologo sempre dell'ospedale, il quale ha specificato che si tratta di un Emangioblastoma, e che ormai ha la dimensione di una nocella, quindi bisognerebbe assolutamente operare.
Lei mi riferisce di non riuscire a dormire da parecchio, quindi gli hanno apposta prescritto un tranquillante leggero per aiutarla a prendere sonno (in questo momento li è notte quindi spero sia riuscita a dormire almeno un po').

Io volevo intanto chiedervi gentilmente come bisognerebbe procedere in questo momento, quindi:

- quali sono i metodi d'intervento su un Emangioblastoma nel cervelletto?
- quali sono i reparti più diciamo, affidabili, sui quali si può contare per un'operazione quanto più precisa e senza problemi possibile in Italia? (io sono di Padova e lei ha la residenza a Milano)
- dopo un eventuale intervento ci sarà bisogno di una terapia ulteriore?
- esistono seri rischi che un'eventuale operazione possa andare male? (per questo chiedo i metodi d'intervento, perchè ho letto, se non sbaglio, che si può operare anche tramite gamma-knife?)

Ringrazio sentitamente ogni risposta utile per il caso e colgo l'occasione per salutarvi, attendendo un vostro spero quanto più positivo riscontro sulle domande.

Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Visto che Lei si è già documentato in internet, avrà saputo che si tratta di una lesione che viene considerata benigna istologicamente e che si impregna notevolmente dopo somministrazione di mdc alla rmn, quindi che la lesione è ben vascolarizzata.
Quando queste lesioni danno disturbi, crescono o sono in zone a rischio nel cervelleto, come nel nostro caso, vanno asportate chururgicamente e un'eradicazione totale, al di là di quello che può essere il rischio dell'intervento, dovrebbe mettere al sicuro il paz. da ulteriori danni/pericoli.
Molto influisce la dimensione della lesione per cui se la lesione è contenuta, si può anche pensare ad un trattamento non chirurgico, ad es. con gamma-knife, ma la decisione va presa paz. per paz. in quanto un trattamento radiante complementare è prevedibile anche dopo l'asportazione della lesione soprattutto se permane in sede un residuo.

Nel Veneto, da dove è originaria la Sua ragazza, vi sono dei Centri con gamma-knife per cui Lei potrebbe accertarsene chiamando la ASL di pertinenza o, al limite, la Regione per farseli indicare.

Come Le ho detto, la decisione va presa caso per caso a seconda delle circostanze le più svariate da dover considerare.

Se ha piacere, dia ulteriori informazioni.
Auguri cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, la ringrazio per la risposta.

Le novità sono: è tornata a Milano, e ha deciso di operarsi in loco (non chiedetemi la clinica, vorrei saperla anch'io per andarla a trovare ma vuole che almeno finchè non finisce l'operazione, non vuole ch'io vada da lei a vederla in che stato sta presa).

Si è comunque rivolta ad una clinica privata in quanto l'urgenza è piuttosto elevata.

Ha rifatto la TAC, con tutte le analisi pre-operazione, e proprio oggi è tornata per i riscontri parlando con l'equip medica al completo, la quale gli ha appunto diagnosticato la stessa cosa che avevano diagnosticato ad Hong Kong, emangioblastoma cerebellare.

Gli hanno riferito di dover procedere con un'operazione chirurgica ma non specificando il metodo, se possa essere utilizzata un'operazione mininvasiva o meno, quindi niente gamma-knife.

Inoltre, e qui volevo fare una domanda, gli hanno detto che successivamente dovrà essere sottoposta a chemioterapia.
In questo caso la chemioterapia postoperazione su un tumore benigno come questo, quando pressappoco potrà durare? Perderà necessariamente tutti i capelli? Sarà molto forte da sostenere?

Domando questo perchè cercando informazioni, su wikipedia leggo che esistono diversi tipi di chemioterapia, quindi se non è troppo disturbo vorrei poter avere una qualche delucidazione su questo vista la Vostra disponibilità sull'argomento.

Ringrazio anticipatamente per ogni cosa possiate dirmi a riguardo.

Grazie mille. Saluti
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Vediamo l'esito dell'intervento e l'esame istologico, quindi discuteremo.
Auguri cordiali.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio. Attualmente gli hanno prescritto delle pastiglie e integratori da prendere per ristabilire i valori prima dell'operazione, poichè continuava a rimettere a ripetizione liquidi. Ora le sta prendendo da 2 giorni e sta riprendendo lentamente a mangiare qualcosa di solito, ovviamente senza strafare. Questa settimana sarà in cura poi probabilmente gli diranno la data dell'operazione.

Quindi non si può presumere quale tipo di terapia chemioterapica successiva dovrà fare?

Graziemille ancora, buonaserata
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Della Corte, la ringrazio per il suo sostegno prima dell'operazione, ma ora che l'operazione è fatta avrei una domanda molto, molto, molto precisa da farLe.

Mi è stato riferito che la mia ragazza è deceduta in sala operatoria mercoledi 13 a causa di una emorragia cerebrale. So che si trovava in una clinica nei pressi di milano ma purtroppo non ho potuto sapere quale. Non ha voluto darmi il peso di seguirla in quello stato e non si sentiva di farmi venire fin la.

Dal momento che la notizia l'ho presa come un fortissimo shock, dal quale a stento sto tentando ancora di uscirne, ma ricordando che dapprima mi propose di non sentirci più per evitare di appunto trascinarmi in quel che erano tutte le possibili varie fasi della guarigione, ad esempio terapie successive o quant'altro, non vorrei che questa sia stata solamente una scusa per fare in modo di allontanarmi, poichè aveva l'abitudine di non riuscire a staccarsi dicendomelo direttamente, si metteva troppo a piangere.

Dunque, dal momento che mi pongo questo dubbio atroce, non potendo nemmeno verificare il decesso di una persona non sapendo come o dove poter richiedere informazioni, le chiedo cortesemente di farmi sapere, per quanto possa dirmi, se esiste un elevato tasso di rischio per questo tipo di operazioni, o se normalmente si riesce a condurle senza rischi anche se non rimuovendo tutta la massa tumorale.

Lo so, la situazione può sembrare strana, ma se ci fosse anche solo una minima speranza alla quale io possa appellarmi, l'accetterei. (la storia e' stata piuttosto complicata, faccia conto, per farle capire, che non ci siamo mai visti, ma per quasi 2 anni ci siamo sentiti giorno e notte, ogni giorno, pertanto già eravamo arrivati ad un'ottima conoscenza di noi stessi e stavamo progettando di tutto - stavo attendendo finisse un contratto di lavoro che la portava a restare all'estero per molto tempo senza possibilità di tornare prima).


La ringrazio se può illuminarmi sulla domanda. Saluti
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio Sig.,
di fronte ad una tale tragedia, direi che è inutile continuare a riflettere su cosa possa essere successo.
D'altra parte, noi non conosciamo nemmeno l'esame istologico nè l'esatta posizione della lesione.
Si è trattato di una lesione (se la diagnosi presunta corrisponde al vero) molto vascolarizzata e molto infiltrante. Queste caratteristiche possono spiegare la presumibile copiosa emorragia e l'inevitabile conseguenza.
In mancanza di altre informazioni mi devo limitare a queste deduzioni non avendo elementi per dire di più.
Sono dolente e solidale per l'epilogo infausto.
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