Cervicalgia cronica

Salve,
sono una donna di 33 anni che da più di 3 soffre di cervicalgia con annesse cefalee e vertigini. Il tutto è comparso all'improvviso con un episodio di cupololitiasi a cui sono seguiti: irrigidimento muscolare, cefalea acuta e disequilibrio. Ho consultato diversi specialisti: neurologo, ortopedico, ortodontista, vestibologo e podologo, ed eseguito gli esami di routine: risonanza magnetica, rx colonna in ortostati, vemps, ortopanoramica dentaria, eco-doppler. Il risultato è che non ho alcun problema strutturale della colonna, nè ernie nè discopatie. A questo punto, mi è stata ipotizzata una causa psicosomatica e, per questo, ho visitato uno psicologo, senza però alcun risultato. Aggiungo che eseguo da quasi due anni sedute più o meno regolari di fisioterapia e ogni giorno effettuo gli esercizi posturali che mi hanno indicato. Attualmente assumo adepril da 10mg dietro prescrizione del mio neurologo, il quale mi ha diagnosticato una patologia emicranica e consigliato di praticare una buona attività fisica che però non ho mai potuto proseguire in modo continuativo visti i fastidi e dolori quotidiani.
Dopo un buon periodo di ripresa durato alcuni mesi in cui ho recuperato quasi al 100% la mia vita, negli ultimi 20 giorni ho ricominciato ad avvertire forti tensioni muscolari e cefalee. Ho letto moltissimo su internet e cercato anche tra i vostri consulti un qualcosa che facesse al caso mio. La mia domanda è la seguente: visto che ho un disturbo visivo chiamato ambioplia da anisometropia, comunemente detto "occhio pigro" che ero in attesa di risolvere non appena avessi terminato il mio percorso di studi, potrebbe ciò essere la causa delle mie continue cefalee, tensioni nervose che il più delle volte si manifestano bilateralmente? Ho già chiesto al mio oculista il quale sostiene che correggendo io quotidianamente il mio difetto con l'uso delle lenti a contatto,non dovrebbe comportare queste conseguenze.
Vorrei cortesemente, avere un aiuto per capire a chi rivolgermi e cos'altro fare.
Grazie infinite.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, nel suo caso la diagnosi si è orientata verso una cefalea primaria,della quale cioè non si consce la causa. Nella epidemiologia delle cefalee, Emicrania e Cefalea di tipo tensivo (classificate appunto fra le "primarie", cioé prive di una causa alla quale poterle riferire) fanno la parte del leone,: si trovano ai punti 1 e 2 della classificazione internazionalmente riconosciuta . Al punto 11 (quindi molto molto in la) fra le 10 le cefalee "secondarie", ci sono quelle che derivano ANCHE dalla bocca: dico anche perché vanno insieme ad altri 6 capitoli classificatori, il che incide sulla già scarsa considerazione dell’argomento. Raramente il sospetto diagnostico di uno specialista in cefalee arriva li' senza fermarsi prima, anche perché non è facile orientarsi in una materia abbastanza complicata anche per gli specialisti direttamente interessati, cioe' i dentisti. Da notare che le caratteristiche cliniche di una cefalea secondaria sono spesso molto simili a quelle di una primaria, per cui é probabile che questo argomento sia sottostimato. Prima di formulare una diagnosi di cefalea primaria sarebbe doveroso escludere tutte le possibili cause di cefalea secondaria. Per lo nstesso motivo, prima di sconfinare nella psicosomatica, boisognerebbe aver ben escluso la prfesenza di problema anatomico-funzionali. Nel suo caso, è stata considerata l’ipotesi che sia in gioco una malocclusione dentaria che sostenga una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM)?
Specie se una Emicrania o una Cefalea di tipo tensivo non rispondono alla terapia specifica, sarebbe bene prendere in considerazione questa ipotesi, quantomeno per escludere questa possibile componente patogenetica. Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Inoltre, qualunque postura scorretta della mandibola dovuta alla malocclusione dentaria induce necessariamente atteggiamenti compensatori a livello della colonna cervicale: di qui un’altra possibilità di influire sulla patogenesi della cefalea, che per questo viene chiamata “cervicogenica".
La letteratura scientifica riferisce inoltre che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria non sono sostenuti da problemi otologici , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione: la vertigine, di questi sintomi è forse il più tipico, e l’associazione con la problematica cervicale rinforzerebbe questa ipotesi diagnostica.
Pertanto le consiglierei di farsi visitare anche da un dentista che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare.
Le suggerirei di dare un'occhiata all'articolo qui linkato.
Cordiali saluti ed auguri.

www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf ( attendere con pazienza quando si vuole aprire questo link: è molto pesante)

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
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Gentile Dott. Bernkopf,

prima di tutto la ringrazio per la tempestiva e esaustiva risposta alla mia richiesta. Leggerò attentamente l'articolo da Lei suggeritomi e spero vivamente di trovare una soluzione a questo annoso problema che mi invalida la vita.
Potrebbe consigliarmi un bravo ortodontista o un centro specializzato nella mia zona? Sono pugliese e vivo nella provincia di Bari ma sarei disposta anche a spostarmi se ciò fosse necessario.

Un caro saluto.

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