Conseguenze emicrania con aura

Buongiorno e grazie per il servizio offerto.

Da quando ho 12 anni (ora ne ho 31 - ho smesso di fumare e non prendo più anticoncezionali) soffro di emicrania con aura/oftalmica. Ho letto praticamente tutti i consulti che avete dato sull'argomento e vi ringrazio perché mi hanno aiutato a capire di più su questo disturbo e a rasserenarmi. Tuttavia, quello che a me preoccupa di più ogni volta che sono colta da questo tipo di emicrania è il timore che l'aura possano lasciare lesioni agli occhi di tipo permanente. Sono consapevole che il fatto di esserne affetta da vent'anni di esserne sempre uscita "immune", fino a questo momento, dovrebbe essere di per sé una risposta, ma ultimamente il disturbo sta tornando più di frequente (nell'ultimo mese 4 volte di cui una a distanza di due ore l'uno dall'altro) e temo che una vicinanza tra le auree possa essere particolarmente pericolosa. Mi sembra di aver capito che l'aura è provocata da una restrizione dei vasi sanguigni che irradiano l'occhio e essendomi stato detto che le cellule dell'occhio in caso di mancanza di sangue rischiano di "morire" molto velocemente, la mia paranoia non è che aumentata. Oltretutto dall'ultima volta sono diventata particolarmente sensibile alla luce e di conseguenza sempre preoccupata che l'emicrania possa tornare. Vi chiedo quindi se fosse possibile ricevere informazioni su quali sono le conseguenze di questa emicrania particolarmente antipatica. RingraziandoVi in anticipo per la Vostra disponibilità e cortesia vi invio i miei più
Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

al momento i fattori di aumentato rischio per problemi vascolari nei soggetti con emicrania con aura sono il fumo di sigaretta e l'anticoncezionale orale. Lei saggiamente ha smesso entrambe le cose. Pertanto in pratica non ha rischi maggiori rispetto a quelli della popolazione generale. Capisco che le aure possano avere un significato angosciante per il paziente che le accusa ma potrebbe stere tranquilla in quanto non dovrebbe avere conseguenze rilevanti. Inoltre, considerato che la frequenza degli attacchi è ultimamente aumentata, si potrebbe prendere in considerazione un'eventuale terapia di prevenzione, se non sussistono controindicazioni in tal senso. Quindi Le consiglierei di contattare un neurologo esperto in cefalee per una valutazione diretta del caso e per instaurare un'eventuale terapia preventiva, se possibile.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

grazie mille della sua celere risposta. Certamente farò come suggerisce, e nel frattempo interpreterò i condizionali da lei usati come fonte di rassicurazione. =)

Grazie ancora e buona giornata.