Occhi rossi irritazione da acido muriatico

Gentili Dottori,
vi scrivo perché sono alla disperata ricerca di una soluzione, se esiste, dell’irritazione che mi tormenta da più di un anno.
Premetto che da sempre soffro di secchezza oculare, ma la situazione è degenerata da quando un anno fa, sono venuto a contatto con i vapori di acido muriatico. Non ho avuto un contatto diretto con il prodotto, ma l’ho utilizzato a lungo in un ambiente ristretto e poco ventilato. Il giorno dopo mi sono svegliato con una forte irritazione (non riuscivo a tenere gli occhi aperti) e provavo una forte stanchezza (dovuta probabilmente ai vapori tossici inalati). Dopo qualche giorno dall’episodio mi sono recato dal medico di famiglia che mi ha prescritto dell’acqua borica…niente da fare; dopodiché sono andato da un oculista che mi ha prescritto Solprene e TBP . Non appena ho iniziato l’uso del prodotto cortisonico ho notato un immediato miglioramento della sensazione di bruciore che si è ridotta, ma non scomparsa; al tempo stesso ho avuto per qualche giorno un offuscamento della vista che poi è tornata come prima.
Al termine delle cura i fastidi sono ricominciati: ora mi sveglio la mattina e gli occhi sono già infuocati sia la parte della sclera, che la congiuntiva interna alla palpebra; inoltre ho delle secrezioni bianche tipo congiuntivite sia la mattina, sia durante il giorno.
Durante il giorno i capillari dei miei occhi si ingrossano e si diramano come se avessi preso un colpo, ma senza un motivo.
Spesso ho la sensazione di avere gli occhi asciutti e vorrei bagnarli con acqua corrente, come facevo un tempo, ma il contatto con l’acqua mi fa ulteriormente “saltare” i capillari e allora cerco di resistere.

Dunque cosa posso fare ?

Secondo il mio oculista la causa dell’irritazione non è dovuta all’acido muriatico ma ad una qualche allergia. Ma a cosa?Non sono mai stato allergico a nulla. Che tipo di esami devo fare? Ho fatto le analisi del sangue e non risulta alcuna allergia alimentare.
Ad oggi non ho ancora una diagnosi certa sulla natura del problema.
Possibile che non ci siano altri esami?
Ogni volta mi vene prescritto un tipo diverso di lacrime artificiali, ma mi fanno aumentare l’irritazione, la mia impressione è che i conservati che contengono causino più irritazione del presunto beneficio del principio attivo che contengono.


La mia impressione è che le mini gocciole presenti nei vapori di acido muriatico siano rimasti nottetempo in contatto con la superficie della congiuntiva determinando una ustione alla quale il semplice ricambio cellulare non può porre rimedio. Il mio oculista non è d’accordo, e anch’io vorrei che non fosse così, eppure il nesso di causalità a me pare così evidente.
Ma allora qual è la causa?

Vi prego aiutatemi, questi occhi rossi sono imbarazzanti e mi creano problemi lavorativi e relazionali.
Vi ringrazio fin da ora per i consigli che vorrete darmi.
Un saluto
[#1]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Gentile paziente,
sicuramente Lei ha una xeroftalmia ovvero una secchezza oculare che puo essere stata anche ingenerata da una congiuntivite disreattiva da contatto.Comunque il problema deve essere risolto usando quotidianamente per un lungo periodo di tempo delle lacrime artificiali più volte al giorno.
Si faccia fare un vecchio ma efficace test di Schirmer.
Sono a Sua disposizione per qualsiasi informazione.
Cordialità-
DUILIO SIRAVO
http://www.baab.it/siravoduilio_/
http://www.medicitalia/siravoduilio
[#2]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
carissimo
leggo solo ora, la sua richiesta
oltre a quello giustamente suggerito da duilio siravo,io in genere applico dei tappini i PUNCTUM PLUG che trattangono un pò di più la lacrima...inoltre speso quando vi sono alterazioni corneali più importanti effettuo una PTK...utile secondo alcuni Autori anche la riboflavina associata ai raggi UV
come ormai facciamo con successo nel CHERATOCONO
a presto
suo PROF LUIGI MARINO

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#3]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Gentile paziente,
sicuramente Lei ha una xeroftalmia ovvero una secchezza oculare che puo essere stata anche ingenerata da una congiuntivite disreattiva da contatto.Comunque il problema deve essere risolto usando quotidianamente per un lungo periodo di tempo delle lacrime artificiali più volte al giorno.
Si faccia fare un vecchio ma efficace test di Schirmer.
Sono a Sua disposizione per qualsiasi informazione.
Cordialità-
DUILIO SIRAVO
http://www.baab.it/siravoduilio_/
http://www.medicitalia/siravoduilio
[#4]
dopo
Utente
Utente
Nel ringraziarvi per le risposte fornite, aggiungo altri aspetti che ho tralasciato nel primo post:
-vista 10/10 quindi mai usato lenti a contatto
-lieve astigmatismo dovuto a CHERATOCONO all’occhio destro
-secchezza oculare da sempre, ma prima dell’episodio raccontato non mi era mai capitato di avere occhi così rossi e irritabili.
In una delle visite successive all’episodio ho effettuato test di Schirmer e in effetti il livello non ha raggiunto nemmeno metà della prima tacca. Da allora ho sperimentato diversi tipi di lacrime artificiali (Hynastil,Cellufresh,Visine,Hylo-comod, etc.) ma a parte la sensazione di sollievo il rossore non migliora; forse sono allergico a qualche componente? Mi potete consigliare un collirio ben tollerato?O dei test allergologici specifici? Ho letto in altri post che consigliate pomate oftalmiche per la notte, più dense delle normali lacrime, può essere una soluzione?

Un altro problema sono le secrezioni biancastre che si formano all’estremità interna dell’occhio e che poi rimuovo manualmente. Come mi devo comportare? Mi sono riconosciuto nel caso dal titolo "Dolore e rossore oculare" presente in questo forum e ho provveduto a effettuare un tampone congiuntivale per la ricerca della Clamidia Trachomatis. Ho ritirato ieri il risultato: negativo. L’unico germe trovato è lo Staphylococcus epidermidis, ma il dottore del laboratorio ha detto che è un saprofito e quindi potrebbe non essere la causa della patologia. Faccio presente che dall’inizio della vicenda non mi è stato mai prescritto un antibiotico.


Ora riguardo ai PUNCTUM PLUG: sono dolorosi da portare? Sono visibili ad un interlocutore? Sono molto interessato, forse è la via più naturale. Per quanto riguarda la riboflabina associata ai raggi UVB, anche qui vi chiedo chiarimenti: da quello che ho letto può essere utile al cheratocono ma in che modo mi può aiutare per il problema del rossore agli occhi?

Grazie per l'attenzione.Un saluto.
Roberto
[#5]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
caro roberto,
i punctum plug sono piccolissimi ed invisibili (silicone) per inserirli e levarli usiamo il microscopio...
per il crosslinking: riboflavina e raggi UVA
ti ricordo che è un trattamento non-invasivo CCL
(corneal collagen cross-linking riboflavin) che ha dimostrato di poter rinforzare la struttura corneale in pazienti con cheratocono.
Funziona aumentando i collegamenti incrociati (cross-linking) tra collagene, una sorta di ponti all'interno delle molecole della cornea. Questi ponti rinforzati dalla terapia sono fondamentali per impedire alla cornea di incurvarsi ulteriormente e divenire irregolare .
Il trattamento di biboflavina con UVA viene eseguito come un intervento di chirururgia mini-invasiva, e consiste in una prima seduta di 30 minuti. Durante il trattamento un collirio di riboflavina, viene applicato sulla cornea.
Questa vitamina viene attivata da una luce speciale che consiste in una piccola dose di raggi ultravioletti A (UVA), 365-nm per 30 minuti.
Questo processo ha dimostrato in numerosissimi studi clinici di poter aumentare l'ammontare dei ponti di collagene nella cornea e quindi di rendere la cornea più forte, più rigida.
In numerosi studi europei pubblicati, il trattamento si è dimostrato sicuro e funzionante su tutti i pazienti.
Non sono mai state riportate complicazioni a carico dell'occhio : sia nel cristallino che sulla retina ,grazie ad un limitatissimo uso dei raggi ultravioletti. Nessuna mutazione nella nella densità delle cellule endoteliali o il formarsi di opacità della cornea (HAZE).
In uno studio multicentrico universitario durato 3 anni su pazienti con cheratocono in avanzamento attivo, l'incremento dei valori non solo è stato bloccato ma addirittura appiattito di 2.00D. I risultati sono stati confermati nei successivi 3 anni di follow-up.
Questo trattamento può essere combinato in qualche caso anche con gli anelli Intacs per pfronteggiare ulteriormente il cheratocono.
In questi casi, si possono ottenere risultati più efficaci e stabilizzati. In alcuni casi si è riuscito ad ottenere anche più di 10.00D di appiattimento.
Il trattamento con riboflavina si sta rivelando molto utile nello stabilizzare le cornee dei pazienti che si erano sottoposti a cheratotomia radiale, trasversale o che hanno subito traumi oculari corneali.
...l'aspetto a Milano o a Roma...
una buona serata
suo PROF LUIGI MARINO

Il problema principale risiede nella difficile interpretazione dei risultati del trattamento, a causa della progressione e della stabilizzazione che sono processi tipici della malattia. In altre parole, se il cheratocono si blocca, è difficile stabilire se la causa risieda nel trattamento CCL oppure in una normale stabilizzazione della malattia, che sarebbe comunque avvenuta anche in assenza di trattamento.


La struttura corneale

Per capire come rinforzare la cornea, bisogna prima comprendere come fa la cornea a diventare debole a causa del cheratocono e cheratoectasia.
I pazienti giovani hanno una particolare inclinazione a produrre livelli alti di tipi di ossigeno reattivo (radicali liberi) nella cornea. La superossido dismutasi e gli altri enzimi prevengono in genere l'accumulazione dei radicali liberi. In certi casi, alcuni pazienti non hanno la capacità di produrre questi enzimi protettivi. Di conseguenza i radicali liberi si accumulano e provocano danni all'integrità strutturale della cornea.
Le conseguenze sono assottigliamento e indebolimento della cornea, che può diventare più ripida e deformata a causa della biomeccanica delle tensioni IOP (pressioni intra-oculari) indotte sul tessuto. In poche parole.. si sviluppa il cheratocono.
Osservando questo processo si è riusciti ad invertire l'ectasia solamente diminuendo le IOP con gocce per glaucoma.
Si è visto inoltre che i radicali liberi nella cornea aumentano con l'esposizione al sole e lo sfregamento degli occhi (eye-rubbing). Non a caso tutti gli oculisti e gli specialisti raccomandano ai pazienti con cheratocono di portare sempre occhiali da sole e di non sfregarsi gli occhi.

Il cross-linking è una tecnica poco conosciuta in oftalmologia ma, al contrario, è molto usata nella scienza dei polimeri per aumentare la potenza meccanica di un materiale. La tecnica del cross-linking può essere eseguita usando una certa varietà di metodi chimici e fisici. Gli esperimenti hanno dimostrato che la riboflavina è quella che si presta meglio per il rafforzamento della cornea.

-> Maggiori informazioni nel forum dedicato al cross linking


admin - 11:40:00 - mercoledì, 30.11.05 - Cross-Linking - Letto 8702x volte - pencil permalink
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[#6]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Caro paziente,
per il trattamento parachirurgico,sia la PTK che il trattamento non-invasivo CCL (corneal collagen cross-linking riboflavin),sono utili in presenza di alterazioni corneali IMPORTANTI.
Cordialità-
DUILIO SIRAVO
http://www.baab.it/siravoduilio_/
http://www.medicitalia/siravoduilio

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