Terapia per dolore a causa di coxartrosi&calcificazione dell'inserzione tendinea (gran trocanter

Get.mi Dottori,
chiedo un consulto visto che da due anni soffro di disturbi all'anca e dolore alla gamba sinistra. Inizialmente si pensava al nervo sciatico visto che sentivo il polpaccio e la gamba come stretti in una morsa, ma poi con degli esami sembrerebbe un problema al trocantere.
Ho 54 anni e non hai mai fatto attività fisica. Sono andata in menopausa da circa 4 anni ed sono fumatrice (almeno un pacchetto al giorno). Nel 2006 sono caduta dalla scala, per fare le pulizie, e ho avuto un trauma al gluteo con conseguente ematoma che si era "organizzato" e che ho dovuto incidere e ripulire (non so se possa esserci una inerenza al dolore che provo ora).Mi era stato detto che probabilmente il coccige poteva esserci crinato ma che non c'era rimedo a questo problema.
In seguito a questo dolore, che mi porta a zoppicare abbastanza vistosamente, ho effettuato:
1) una RM alla colonna lombo-sacrale senza MCD, Vi riporto il referto:
indagine eseguita con tecnica FSE, in scansioni orientate secondo piani sagittali ed assiali. Discomalacia modestamente protrusiva in L4-5 e L5-S1 on marginale interessamento foraminale bilaterale. Modesta e diffusa artrosi interapofisiaria. Manifestazioni osteocondrosiche tipo 2 di Modic a livello L5-S1. Negativo il reperto intradurale.
2) una lastra anca sx (2.pr.) e gamba sx:
Iniziali note di coxrtrosi. Da segnalare parziale calcificazione dell'inserzione tendinea a livello del gran trocantere. NOn si apprezzano alterazioni ossee diffuse o a focolaio a carico di femore, tibia e perone. A carico dei capi articolari del ginocchio si apprezzano note artrosiche del tutto iniziali, con rima articolare di ampiezza conservata.

Ho effettuato 5 cicli di tecarterapia e 10 sedute di fisioterapia. Ho preso per vari mesi un miorilassante chiamato Lyrica 50 ma non ho ottenuto molto risultati o meglio, per alcuni mesi sono stata abbastanza bene ma poi il dolore si è ripresentato acutizzato.Ho provato con Gabapentin 100 mg ma ho avuto degli effetti collaterali e ho dovuto sospendere.
Il suo grosso problema è il dolore per cui ha provato tegretol e depalgos ma entrambi le hanno dato effetti collaterali (spossatezza e senso di svenimento) e quindi non può prenderli.


Che terapie sono efficaci nel mio caso? Sarebbe possibile fare delle infiltrazioni (ne ho fatta una per epicondilite al gomito e sono 8 anni che non ho più alcun dolore)? Ci sono farmaci diversi da quelli che ho già provato?
Il dolore mi rendendo impossibile i gesti quotidiani (perfino fare le scale).


grazie mille!
[#1]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile signora,

anzitutto credo sia di fondamentale importanza fare un po' di chiarezza nel Suo caso.
C'è da dire che gli esami che ha fatto mostrano diverse irregolarità: ci sono reperti a carico della schiena, dell'articolazione dell'anca, e a carico della muscolatura pelvitrocanterica.
In più Lei riferisce esiti di un trauma in regione glutea.
Quindi è probabile che il dolore che Lei avverte non sia dovuto a UN SOLO problema, ma ad una combinazione di più problemi.
E' essenziale una attenta visita ortopedica per rifare il punto della situazione e capire quale di queste quattro condizioni patologiche è responsabile del dolore maggiore. A questo punto le diverse patologie vanno trattate una alla volta, partendo da quella che è in massima parte responsabile del Suo disturbo.
Le parlo delle trapie che ha eseguito:
Tecarterapia e fisioterapia in fase acuta nel Suo caso sono un po' "acqua fresca".
Lyrica e Gabapentin sono due farmaci che agiscono a livello neurotrasmettitoriale e che agiscono sullo stimolo doloroso NEUROGENO. Pertanto chi glieli ha prescritti lo ha fatto ritenendo che si tratti di un dolore neurologico dovuto alla colonna vertebrale.
Stesso discorso per il Tgretol, che è in realtà in prima istanza un farmaco per l'epilessia, e che solo in seconda istanza può essere usato nel trattamento delle nevralgie.
NESSUNO di questi farmaci (efficaci per la schiena) ha effetto sul dolore dell'anca, o sul dolore del trocantere.
Per il Depalgos, invece, è vero il contrario. E' un forte antidolorifico, ma fa poco contro il dolore neurogeno.
Quanto alle infiltrazioni, sono indicate SOLO per la patologia trocanterica, non per l'anca o per la schiena.

Quindi capirà come sia insensato tentare terapie "a casaccio" una dopo l'altra, sperando prima o poi di trovare il farmaco miracoloso.
Ci vuole una attenta analisi, e dopo aver avuto un preciso quadro del nemico da combattere, scegliere le armi giuste.

Le faccio i migliori auguri, e ci tenga informati sull'evoluzione del problema.

Distinti saluti.

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott Caldarella,
le rispondo in maniera adeguata perchè in effetti non ho esposto chiaramente la problematica.

Avevo un forte dolore alla schiena e alla gamba (con polpaccio come in una morsa che mi dava anche la scossa quando appoggiavo il piede) così mi sono recata dall'ortopedico che mi ha fatto fare la RM alla colonna lombo-sacrale (con referto indicato sopra) e mi diagnosticato una compressione del nervo sciatico causasta dai dischi della colonna e per questo mi ha mandato a fare della fisioterapia. Nel frattempo, avendo anche un dolore all'anca (che non si vedeva con la RM) mi ha prescritto anche la lastra in loco (e il referto è indicato sopra) con diagnosi di trocanterite da curare con antidolorifici (delpagos o tegretol).

Con entrambi gli esami mi sono recata al centro fisioterapico e dopo la visita fisiatrica mi hanno suggerito di concentrarmi sulla schiena per intervenire sulla compressione del nervo sciatico. Lì mi hanno fatto la fisioterapia mirata alla schiena (tecarterapia e fisioterapia)e con questa il dolore alla schiena e al nervo sciatico è andata sensibilmente meglio tanto che ora non ne ho. In concomitanza prendevo anche Lyrica per rilassare il nervo e antidolorifici al bisogno.

Finita la terapia (questa primavera) sono stata bene per 1-2 mesi circa e poi si è acutizzato il dolore all'anca che si irradia anche verso l'inguine (perfino al tatto sento dolore) sempre quando sono in movimento e che si accentua camminando, salendo o scendendo le scale, entrando o uscendo dalla macchina, rialzandomi e camminando dopo essere stata a lungo seduta ma anche semplicemente stando stesa sul fianco stesso a letto. Ho la sensazione che sia un problema a livello di nervo o muscolo più che relativo proprio all'osso dell'anca e, mi sembra, di trovare un attimo di sollievo tirando la gamba e mettendo il piede a martello. Ma la cosa più grave è che zoppico vistosamente proprio per il dolore.
Ed è questo problema che Le descrivo che non riesco a risolvere e non ho trovato nè farmaci nè terapie che possano aiutarmi. Può essere appunto la rocanterite a dare questi disturbi?
Scrivo su questo per sapere se esistono terapie mirate visto che l'ortopedico non mi ha indicato nessun iter da seguire (ha definito la trocanterite una problematica "rara" tipica dei portieri di calcio...??!!)

Dimenticavo di dire che sto provando a prendere Gladio per il dolore e per qualche ora sto meglio...ma poi dovrei prenderlo spesso e non so se è il caso (visto che si parla nel bugiardino di un aumento di ictus in soggetti sotto terapia).


Spero di aver chiarito i Suoi dubbi! Se possibile, attenderei un suggerimento!Grazie ancora!
[#3]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Mah, la trocanterite non è affatto una condizione rara... anzi si vede spesso in ambulatorio.
Una terapia specifica per la trocanterite con cui di solito ottengo buoni risultati è la terapia ad onde d'urto focalizzate a bassa energia.
Solo quando questa terapia non dà buoni risultati, ricorro a delle infiltrazioni locali, che in genere risolvono il problema.
Però da come descrive il dolore con la sua localizzazione inguinale, non si può escludere la partenza articolare del disturbo. Per questo motivo Le consiglio una visita presso un centro di chirurgia dell'anca: dato che Lei è giovane è importante inquadrare bene il Suo caso per evitare che un domani si debba pensare ad un intervento invasivo sulla Sua anca.

Distinti saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott Caldarella,
La ringrazio per la risposta!In effetti mi preoccuperebbe dovermi operare all'anca anche perchè so che le protesi, in genere, hanno durata decennale.
Saprebbe consigliarmi un buon centro nelle Marche (Ancona, Pesaro) oppure in Emilia Romagna (Bologna, Rimini, Riccione, Modena) magari con la mutua?
Non saprei proprio dove rivolgermi.

Grazie ancora!
[#5]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile signora,

per fortuna le protesi dell'anca al giorno d'oggi hanno una durata maggiore di un decennio... ed esistono protesi appositamente studiate per il paziente giovane, con caratteristiche particolari.
In ogni caso esistono anche alternative (in artroscopia) che in alcuni casi si possono intraprendere per rallentare la progressione della patologia.
Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un centro specializzato in chirurgia dell'anca che si occupi anche di artroscopia.
Naturalmente il nostro centro a Milano (www.humanitas.it) tratta questo genere di metodica.
Le segnalo però anche il dott. Zini che opera a Cotignola (RA), che forse è un po' più comodo per Lei.

Distinti saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve Gent.mi Dottori,
mi trovo a riscrivere in quanto ieri ho effettuato una visita ortopedica.


La dottoressa che mi ha visitato ha rilevato una borsite nella parte di tessuto che si innesta nell'anca ma nessun problema all'osso stesso.
Mi ha inoltre detto che è probabile che la caduta che ho avuto nel 2006 con relativa incisione dell'ematoma possa aver provocato delle aderenze che si sono andate ad attaccare nel nervo che passa nel gluteo e corre tutto lungo la gamba e che sia questo a provocarmi dolore.
Mi ha quindi segnato una risonanza magnetica all'anca e alla zona del gluteo per analizzare meglio la situazione ma mi ha anche detto che nel caso la cicatrice creata dall'incisione abbia intaccato il nervo è necessario devitalizzarlo (non ricordo il termine medico specifico) con un intervento chirurgico.
Per la borsite mi ha detto che non ci sono cure (se non gli anti infiammatori) ed eventualmente una infiltrazione che va però fatta in anestesia totale come fosse un intervento.

Ora, la dottoressa mi è sembrata competente, ma le cose che mi ha prospettato vorrei comunque verificarle, per questo chiedo una Vostra opinione.

Ringrazio anticipatamente!
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile utente,

Il nervo non viene "devitalizzato", ma è possibile liberarlo delle Sue aderenze. Prima però è necessario avere un certo margine di sicurezza che il problema sia proprio quello, altrimenti rischia l'intervento per nulla.
Potrebbe essere utile eseguire una elettromiografia.

Per quanto rigurda invece la trocanterite, Le ribadisco la terapia che utilizzo di solito: terapia ad onde d'urto focalizzate a bassa energia.
Se non funzionano, infiltrazione.
Ma non ho assolutamente MAI sentito di una anestesia generale per fare una infiltrazione peritrocanterica!

L'infiltrazione si pratica con una normalissima siringa da iniezione intramuscolare, ma in genere è decisamente meno dolorosa rispetto ad una normale iniezione.
Pertanto non vedo proprio la necessità di alcun tipo di anestesia. Di solito i miei pazienti arrivano in studio, fanno la puntura, mi salutano e tornano al lavoro.
Nulla di più.

Distinti saluti
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