Traslazione tibiale

Salve,
ho subito 4 anni fa un intervento di osteotomia alla tibia e ricostruzione dell' LCA con STG a causa di una osteocondrite, conseguenza di un primo intervento di ricostruzione dell'LCA con tendine rotuleo.
Dopo il ciclo di terapia(8 mesi circa) ho ripreso attività sportiva amatoriale, ma ho dovuto fermarmi per gonfiori e dolori post-attività sempre maggiori.
Ho riscontrato prima ma soprattutto dopo l'operazione una traslazione della tibia in avanti, tale da non permettermi l'estensione completa della gamba, nonostante riesca a stenderla completamente "aiutato" dal fisioterapista, senza avvertire dolori o fastidi.
Ad occhio nudo è evidente la traslazione in avanti della tibia e a tal proposito volevo chiedere se in caso fosse confermata questa problematica come può essere corretta. Inoltre il mio fisioterapista mi ha consigliato di effettuare una RMN per poter controllare che non si tratti della Sindrome del ciclope.
Vorrei un parere per sapere se potrebbero esserci altre problematiche legate a questi sintomi e per avere soprattutto un consiglio su come procedere per indagare e risolvere questi problemi

Grazie
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

ci sono alcune cose che non capisco: sono passati 4 anni? Quindi Lei ha questo problema da 4 anni?
Il fisioterapista di cui parla, invece la sta seguendo OGGI?
Quindi oggi ha un deficit di estensione attiva, mentre passivamente riesce ad estendere? E' stranissimo, perchè di solito se non si estende il ginocchio per 4 anni, diventa rigido, e a quel punto anche l'estensione forzata diventa assolutamente impossibile.

Quanto alla traslazione tibiale anteriore, non è una diagnosi, ma è una impressione visiva che non ha molto significato, e andrebbe valutata da un medico. La RMN è un esame medico, e può solo essere prescritto da un medico, non può essere consigliato da chiunque.
Infine, il fatto che passivamente si estende senza dolore, mi tranquillizza molto, e non mi fa pensare affatto ad una sindrome del ciclope.

Auguri, e distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dott. Caldarella,
innanzitutto grazie mille per la risposta.
Cerco di essere più preciso.
Questo problema della traslazione della tibia l'ho riscontrato subito dopo l'operazione, appena il ginocchio cominciava a sgonfiarsi.
I fisioterapisti che mi hanno seguito nel post-operatorio mi hanno sempre tranquillizzato dicendomi che l'estensione completa l'avrei riacquisita in contemporanea con la crescita della massa muscolare della gamba, poichè in estensione passiva la gamba non mi dava alcun fastidio. Alla fine del ciclo di terapie, non vedendo miglioramenti in tal senso, mi è stato detto che la gamba aveva assunto quella fisionomia e che quindi non dovevo preoccuparmi piu di tanto, nonostante il pieno recupero muscolare(risposta che mi ha lasciato un pò perplesso). Dopo i primi periodi in cui non ho avuto fastidi ho cominciato ad accusare problemi di instabilità e gonfiori dopo l'attività fisica(prevalentemente calcetto).
Mi sono quindi recato da un altro terapista. Dopo aver constatato che l'estensione passiva non mi procurava fastidi mi ha consigliato gli esami di cui ho parlato in precedenza. Mi trovo un pò tra l'incudine e il martello visto e considerato che facendomi visitare dall'ortopedico mi è stato detto che dovrei fare ancora terapia per l'estensione, mentre i fisioterapisti (almeno quello dove ho effettuato il post-operatorio) mi dicono che è un problema di tono muscolare.

Sperando di essere stato più preciso, colgo ancora l'occasione per ringraziarLa e per augurarLe Buona Pasqua.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Purtroppo mi sembra una situazione molto difficile da comprendere a distanza. Le consiglio di rivolgersi -se ha dubbi- ad un altro ortopedico per un secondo parere.

Distinti saluti