Dovro’ cambiare terapia

Salve dottori da settembre inizio nuovamente il cipralex a 10 mg diminuito 3 mesi prima a 5mg al giorno ancora oggi continuo a stare male con alti e bassi...Tengo a precisare che ho vissuto un anno di problematica cn il mio ex allontanamento dei miei 3 bambini che adesso sono con me ma tutto mi ha scatenato forte ansia...la mattinq mi sveglio con i denti serrati e tutti gli altri sintomi, ce’ da considerare che con il mio lavoro onicotecnica’ sto molto con il collo abbassato e quindi accuso anche mal di collo pesantezza agli arti superiori e questo mi crea anke jn po’ di ansia...negli ultimi gg mi capita come se il cervello se va in tilt hopaura fi impazzire, mi soffermo troppo a ogni mio minimo sintomo fisico, ad mio mio pensiero che non mi appartiene, ecco nn sto riuscendo ad uscire da questo circolo vizioso...il medico vuole cambiarmi il farmaco e sostituirlo con la paroxatina, ma la mia paura e’ troppa nel cambiare qvvelenarmi e poi non concludere niente, vorrei lottare con tutta me stessa ma senza farmaci...voi dottori cosa mi consigliate...?

Asaumo 10mg di cipralex la sera prima di andare a letto e basta...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
"vorrei lottare con tutta me stessa ma senza farmaci..."

e perché ? Che vuol dire con tutta me stessa, perché chi sta male vuol dire che non lotta ?
Il medico la "avvelena".... perché fa queste affermazioni sul medico che la sta seguendo ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Ho detto di avvelenarmi io stessa no che mi avvelena il dottore..Faccio questa affermazione xche’ credo fermamente che bisogna cambiare se stessi xche’ il farmaco ti aiuta ma non possiamo rifugiarci solo nei farmaci..x questo nn xche’ nn ho fiducia al mio medico..
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Utente
Utente
Anche perche’ per mia esperienza io non ho mai risolto con il cipralex..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Quindi il cipralex decreta l'inutilità della medicina intera in quanto su di Lei non ha funzionato.
Prendere farmaci ha deciso che lo definisce un "rifugio", per cui bisogna spiegare ai vari malati di cuore etc che si stanno rifugiando vilmente in qualcosa anziché "lottare" con forze che non si sa quali siano (visto che di solito quando uno è malato vuol dire che è soverchiato da qualcosa che va oltre le sue forze). Naturalmente presumo che mi dica che questi sono disturbi che riguardano la sfera mentale e quindi entra in ballo la forza di volontà (che non saprei definire se non come l'idea di avere una risorsa ex novo in più, o che l'abbiano gli altri e non l'hanno usata non si sa perché). Magari che siccome è in ballo la mente conta molto quanto uno vuole guarire e quanto uno s'impegna.
No, anche l'impegno a curarsi può essere semplicemente specchio della gravità. Per esempio, nel suo caso queste idee sui farmaci possono semplicemente essere di matrice ansiosa, come per il termine "avvenelarsi", senza andare a contestarne il contenuto.

Quando però dice "avvelenarsi", sta parlando di una prescrizione, quindi evidentemente sta dicendo che il medico le prescrive un veleno.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Mi scusi dottore forse mi sn espressa male..Non e’ che nn credo nella medicina ma dico per mia esperienza ho preso il cipralex mq con me nn ha funzionato..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
No, a parte il cipralex, ha espresso dei concetti generali.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Come lei che ha insinuato che io sia una malata mentale e mi devo curare..comunque io chiedevo un consulto non una critica..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Mi scusi ma il suo pregiudizio è veramente improprio.
Scusi, ma se uno val medico e riceve una cura non si definisce malato. Non "un malato", questo è un suo modo di stigmatizzare e offendere chi si cura e chi ha una diagnosi.
Vorrei vedere se uno che va dal dermatologo si offende perché gli trovano una psoriasi e litiga perché gli hanno dato del "malato cutaneo".
La critica la inventa Lei, e la vede perché ha un pregiudizio Lei.
Avere una malattia mentale è una cosa che genera una critica secondo Lei.

Per me no.

Il consulto lo ha avuto. La critica no. Lei ha additato il medico come colui che le prescrive veleni e detto che i malati dovrebbero farcela da soli, cose assolutamente assurde sul piano medico. E sono queste le cose che generano poi lo stigma, e di conseguenza il negazionismo.
Solo uno che rifiuta l'idea che il cervello può star male fa equivalere "essere malato" a "essere un malato". Dopo di che, neanche "essere un malato" è certamente un'offesa.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Soffrire di ansia es essere ipocondriaca nn significa manco essere malati mentali..con tanto di rispetto per le persone malati mentali..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Semplicemente perché Lei invece lo ritiene un'offesa.
Gli trovi pure un altro nome, se pensa sia molto importante.
Una lieve aritmia non è la stessa cosa di 3 infarti con scompenso cardiaco, ma sempre dal cardiologo si va e si parla di disturbi o malattie cardiologici. Nessuno si offende.
E sa perché ?
Primo, perché ne discendono dei pregiudizi che qualcuno coltiva. Ma anche dei giudizi che invece ha anche senso coltivare, in primis per il bene di chi ha determinate caratteristiche.
Anche chi non cammina autonomamente è vittima di giudizi, e menomale, così si creano le strutture per poter consentire la mobilità.

Se per Lei le malattie mentali non comprendono questo o quello, è una sua preferenza terminologica, ma è davvero irrilevante.
E in realtà non è neanche vero che è solo una parola, è una negazione della natura delle cose.

Dr.Matteo Pacini
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