Pasticcio psicofarmaci?

Buongiorno,
soffro di attacchi di panico da circa 7 anni e, negl'ultimi mesi, il mio psichiatra mi ha riscontrato anche delle fasi depressive.
Come ho già scritto in un consulto precedente, assumo entact + adepril + xanax da inizio anno, e per quanto riguarda gli attacchi di panico, almeno fino a Luglio, tutto filava liscio. Per un evento traumatico mi sono ritrovato però nuovamente in balia degli attacchi di panico e in più sintomi quali angoscia, apatia, sensazione di irrealtà: sintomi che il mio psichiata mi ha riferito di essere più di matrice depressiva.
La cura che mi sta facendo seguire dopo questa brutta ricaduta è la seguente

- 1 pastiglia e mezza di entact al gg (15 mg in tutto)
- 1 pastiglia di adepril (10 mg)
- 20 gocce di xanax al mattino e al pomeriggio, più 15 prima di andare a dormire
- 15 gocce di levopraid per 7/8 giorni

Seguo questa cura da una settimana. In pratica, oltre al levopraid, mi ha solo aumentato l'adepril di 5 mg (dose che già assumevo ad inizio anno, per poi scalarlo)

Il problema è il seguente: gli attacchi di panico sono domati abbastanza bene. Ma i sintomi depressivi tendono a ripresentarsi più e più volte, rendendomi apatico e pessimista tutto il giorno. In più accuso questa brutta sensazione di angoscia addosso.

A vostro avviso c'è la necessità di cambiare totalmente terapia oppure di aumentare semplicemente l'entact? Ovviamente chiederò prima al mio psichiatra: non farò di testa mia.
Il mio psichiatra dice che il principio attivo dell'entact è la molecola più nuova e anche più efficace contro i miei disturbi: eppure questi brutti sintomi non se ne vogliono andare.. ormai la terapia è più che collaudata, dato che la seguo da febbraio 2011.
Sono molto confuso. Ho paura che, semmai cambiassi farmaco, si ripresentassero gli attacchi di panico che al momento sono appunto sotto controllo.

Ritornando domanda di questa discussione: in questi sette anni (ho iniziato ad assumere psicofarmaci all'età di 16 anni) ho cambiato parecchi antidepressivi consultando diversi psichiatri, ognuno dei quali mi cambiava terapia con dosaggi diversi. Non ho mai smesso un giorno, in questi sette anni, di prendere qualcosa.
La mia domanda è se si possa essere creato uno squilibrio chimico a causa di tutti questi pasticci mal gestiti... ho letto di gente che è uscita da bruttissime depressioni anche solo con basse dosi di zoloft: com'è possibile che a dosi quasi massime di entact sia ancora dentro questo bruttissimo incubo? 7 anni di psicofarmaci sono tanti, e vorrei smettere di assumerli in prima possibile... eppure niente. Voi cosa mi consigliate di fare?
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Siamo tutti diversi e i farmaci hanno effetti diversi su ognuno di noi. Lo specialista le ha già variato la terapia. Non le resta che attendere le variazioni previste. Se i miglioramenti non dovessero esserci allora si dovranno valutare ulteriori eventuali incrementi posologici o diverse strategia terapeutiche.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
purtroppo la cura che mi ha variato lo psichiatra è semplicemente un ritorno a quella di pochi mesi fa. Invece di prendere mezza pastiglia di adepril ne riprendo una intera da 10 mg. Il resto è rimasto invariato. Il levopraid lo dovevo prendere solo per una settimana, e infatti l'ho già sospeso.
In pratica questa è la cura che faccio da febbraio 2011. Una cura che funzionava molto bene, finchè un intervento chiriurgico quest'estate mi ha fatto ricadere negli attacchi di panico e in quelle che il mio dottore chiama fasi depressive.
Volevo porle un'ultima domanda: io leggo che quando le persone si rivolgono agli psichiatri, escono dallo studio con una diagnosi e con la cura più adeguata. Io ho realizzato che nessuno mi ha mai fatto una vera diagnosi.. cioè, quando ho spiegato i miei sintomi al dottore lui mi ha detto che sono sintomi associati ad una depressione. D'accordo, ma di che tipo? Ce ne sono svariate, e da quanto ho capito, non tutte rispondono allo stesso trattamento farmacologico. Il risultato è che, oltre a pagare un ingente somma di denaro per questa consulenza, sono poi costretto a rivolgermi a Voi per avere delle rassicurazioni o dei chiarimenti.
Non c'è mai stato NESSUNO (e ne ho cambiati parecchi tra psichiatri e neurologi) che mi abbiano mai fatto una diagnosi accurata. Meno di 10 minuti di colloquio e poi subito la prescrizione dei farmaci senza mai dirmi niente. Non so, magari perchè esordisco con "io soffro di attacchi di panico da tot anni"? A questo punto mi viene il dubbio che se non lo dico forse lascio loro pronunciarsi...
Io sinceramente sono molto stanco di cercare delle pseudodiagnosi su internet, vorrei uno specialista che mi stesse ad ascoltare per più di 10 minuti e che mi presciva una terapia adeguata. E' chiedere molto?
A tale proposito Vi chiedo cortestemente se mi potreste indicare uno psichiara nella zona di Torino che mi possa venire incontro in questo senso. Girare alla cieca mi sta solo costando un patrimonio e, sopratutto, la mia salute con tutte le conseguenze negative sulla mia vita.
Vi ringrazio,
Buona giornata.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Dieci minuti sono effettivamente un po' pochi anche per il più bravo psichiatra.

In ogni caso, la presenza di sintomatologia residua porterebbe alla possibilità di una variazione decisa del trattamento.

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