La mia terapia e'

Illustrissimi,
il mio e' un dilemma di natura intimamente etica.
Ho 58 anni, piu' o meno ho sempre fatto uso di ansiolitici anche se in dosi relativamente basse, ( lexotan, en, zoloft) ora nel bel mezzo della menopausa soffro di sindrome delle gambe senza riposo che il Rivotril ha sensibilmente migliorato, e di alti e bassi umorali che renderebbero la mia vita piuttosto instabile ed altalenante che ho risolto benissimo con Zoloft 0,50.
Quindi riassumendo la mia terapia e': 4 / 5 gocce di rivotril e 1 pastiglia di zoloft 0,50 al giorno.
Vengo al dunque: questa terapia e' una vera e propia manna del cielo, sto benissimo, attiva e pure buona, gentile, diponibile e paziente direi con tutti. Questo benessere ha ovviamente dei riscontri positivi nella famiglia, sul lavoro e nella vita pubblica; sono credente, praticante e faccio volontarato sia per la mia parrocchia che per alcune associazioni del paese quindi una maratoneta. Qui nasce il dubbio: qual'e' la vera "io"? quella irascibile, lunatica e anche sgarbata, magari un po' svogliata o quella
energica carina gentile e disponibile? e credetemi, non faccio nessunissima fatica
ad essere cosi equilibrata, e MI SEMBRA di dare il giusto peso agli eventi che si manifestano, sia negativi che positivi, anche se ora non ho il pianto facile come quando ero piu' giovane.
Vado per assurdo: chi va in paradiso io o chi ha inventato lo zoloft ?
Le risposte che ottengo sia da chi cura il corpo sia da chi cura l' anima e' la stessa:
io sono tutte e due, ma cavolo se senza lo zoloft sono una persona quasi spregevole,
...almeno ai miei occhi e quindi di conseguenza dritto dritto all'inferno!
Chiedo, come puo' la "medicina" cambiare il comportamento degli esseri umani in maniera cosi' evidente?
Per favore risolvete il mio dilemma, vi posso dare qualche spunto sul carattere che avevo da adolescente e ragazza: sempre ansiosa, ma una buona figlia, non ho dato problemi ai miei genitori
ho studiato con profitto, ho incontrato un solo uomo che e' mio marito e che amo tutt' ora, ed ho avuto un figlio cosi' complicato che vale per tre!
Grazie mille se vorrete rispondermi, anzi con gioia e piacere aspetto il vostro autorevole parere.



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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il farmaco non agisce sulla variazione di comportamento ma sulle disfunzioni del suo organismo rispetto alla azione di alcuni neuromediatori cerebrali.

L'ansia e la depressione sono l'espressione esterna della alterazione di questi componenti di cui il cervello ha bisogno ma che non tutti riescono a mantenere in equilibrio.

Quindi, non vi è alcuna variazione di sè, ma attualmente lei è la manifestazione di sè stessa senza sintomi.

https://wa.me/3908251881139
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