Cosa posso fare per distruggere questa dannata ansia/depressione

Buongiorno, ho 38 anni,lavoro da 10 anni in una ditta in cui l'ambiente lavorativo è tuttaltro che sereno. In settembre 2008 ho smesso radicalmente di fumare e da lì sono iniziati i problemi. In pochi giorni sono rapidamente caduto in depressione e in seguito ho accusato ansia fortissima al mattino. Mi sono reso conto di essere malato in estate 2009 quando la depressione era ben radicata e l'ansia mi faceva tremare le gambe al mattino e mi assillava fino almeno le 16 del pomeriggio. Tramite uno psichiatra, non con poche difficoltà, ho assunto Citalopram,Nortimil e Serpax e ne sono uscito fino ad interrompere completamente l'assunzione di farmaci nel tardo 2010. Ora però ciclicamente avverto di iniziare a cadere nuovamente in depressione e avverto ansia non fortissima ma fastidiosissima fino al pomeriggio. E' la seconda volta che mi capita. La prima volta ho iniziato ad assumere citalopram e in un mese ne sono uscito, ora però dopo 3 settimane di somministrazione avverto che la depressione è quasi sparita ma persiste l'ansia. Io da sempre associo questa ansia all'ambiente di lavoro. Io non posso fare a meno di questo lavoro, ho un mutuo e un figlio e se resto senza lavoro sono guai. Questo stato di depressione e ansia mi ha veramente stufato, passo mesi sereni anche se leggermente in tensione per poi piombare in periodi in cui sono quasi tentato di mettermi in mutua e avverto tutti i segnali di depressione (stanchezza,svogliatezza,disinteresse,pessimismo,buon umore quando termina la giornata,ecc.).Cosa posso fare per distruggere questa dannata ansia/depressione?
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
l'ansia e la depressione in alcune persone possono avere andamento ricorrente, presentarsi cioè più volte a distanza di tempo.
In più nella sua situazione specifica mi sembra che esistano delle difficoltà oggettive (lavoro) che permangono da molto tempo.
Ricordi però che il tempo di azione dei farmaci come citalopram varia da 3 a 6 settimane, quindi il farmaco non ha ancora espresso il massimo potenziale.
Per evitare nuove ricadute future potrebbe essere indicato un periodo di cura più lungo del consueto, ma avrà modo di discuterne con il suo curante al momento opportuno.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
probabilmente i Suoi disturbi dipendono non solo dall'ambiente lavorativo, ma molto anche da una predisposizione Sua (ognuno di noi negli stessi ambienti e nelle stesse situazioni reagisce in modo diverso: in base alle proprie predisposizioni). Il tabacco è stato in passato quel Suo rimedio che tamponava le Sue reazioni depressive e ansiose. Senza il tabacco queste reazioni si sono manifestate, perché erano lì, solo tamponate. Anzi, la dipendenza dal tabacco ha potuto rendere il Suo organismo ancora più vulnerabile. Con il prolungarsi dell'astinenza, sono possibili anche le ristbilizzazioni a livello psichico (purtroppo non in tutti i casi, e ci sono le persone, che, proprio per motivi psichici, non sarebbe indicato smettere di fumare). (Molti colleghi potrebbero non essere d'accordo, ma lo ritengo così). Comunque, nel Suo caso, Lei è riuscito a mantenere l'astinenza, anche se con l'aiuto dei farmaci antidepressivi. Molto probabilmente ci voleva e ci vuole un periodo di cura molto più lungo con i farmaci dei quali Lei ha già visto beneficio. Perché ? Perché dalle dipendenze (come quella dal tabacco) non si esce così facilmente: ogni dipendenza ha i propri motivi, e queste vanno curati (pena la ricaduta). Su questi motivi (nel Suo caso forse certe predisposizioni a livello emotivo e di reazione) sarebbe indicato lavorare anche con i mezzi psicoterapeutici, anche li - per un periodo abbastanza lungo.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per le tempestive risposte. Fa piacere sentirsi ascoltati con questo tipo di disturbi perchè chi ha sofferto come me di tali episodi sa cosa vuol dire. In effetti io sarei tentato di parlarne con qualche psicologo forse perchè io sento di avere un gran bisogno si vuotare il sacco con qualcuno che mi voglia ascoltare e supporti (e sopporti) i miei disturbi. Quando ho iniziato la prima volta ad assumere citalopram l'ho fatto per quasi 2 anni ma adesso tendo a sospendere gradualmente il farmaco dopo un paio di settimane dal momento in cui sto bene perchè mi causa problemi di vista e difficoltà nella minzione ma soprattutto mi fa accumulare peso. Da quando ho cessato di prenderlo la prima volta ho eliminato 12 kg, ora sono fisicamente attivo, corro molto e ho un fisico più in forma di quando avevo 25 anni e mi scoccia recuperare peso sciupando tutti i miei sacrifici.So che può sembrare un discorso un pò "femminile" ma ci tengo alla forma fisica. Sicuramente io sono predisposto emotivamente, sono molto sensibile, fin da piccolo ricordo che mi emozionavo per poco e oggi un'osservazione fattami sul lavoro seppur ingiustamente per chiunque dei colleghi si rivela per me un incubo. Ricordo uno per uno tutti gli eventi lavorativi negativi avvenuti nel tempo. Quanto al fumo beh una sigaretta me la fumerei in qualunque momento,non ho mai dimenticato quel meravigliso vizio ma ne faccio volentieri a meno anche perchè allo stato attuale non gioverebbe a nulla. Per mezzi psicoterapeutici intende consultarsi con uno psicologo Dr. Gukov?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
i mezzi psicoterapeutici potenzialmente a disposizione sono molte. Per valutare quali sono i più adatti al Suo caso e a chi rivolgersi, Le consiglio di consultare in prima battuta e in ogni modo lo psichiatra che La segue.

Oltre a ciò, può chiedere un consulto orientativo nella sezione di Psicologia del nostro sito.

Prova anche a leggere qualche libro sull'argomento, così si orienterà meglio nel mondo di psicoterapia, e può darsi (a secondo del libro) che anche la lettura stessa sia terapeutica.
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