Ipocondria e doc

Buongiorno, sono purtroppo assediato da ipocondria, ma non capisco se questa sia slegata o correlata a un disturbo ossessivo da me ipoti. Da un po' sono entrato nella spirale delle autodiagnosi sia da un punto di vista psichico che somatico. Ossessionato dalle malattie ho fatto ripetuti controlli da cui è emersa solo una pesante rinite allergica che non fa altro che esacerbare i sintomi dell'ansia. Tuttavia purtroppo l'essere ossessionato dalle malattie mi ha portato all'accumulare una serie di informazioni che mi affollano il cervello e mi portano a ruminare eccessivamente. Dopo un mese di lavoro in cui sono stato descritto come distratto ho creduto di avere l'adhd, dopo un periodo complesso di alti e bassi sono stato per mezz'ora da una psichiatra che senza pensarci ha detto "sei un po' bipolare" e da li ho creduto di dover gestire dei sintomi ciclotimici per quasi un anno controllando ossessivamente il mio umore. Nel tempo il tutto è peggiorato abbandonando quasi definitivamente l'ipocondria fisica per concentrarmi solo sulla sintomatologia psichica. Ho cominciato a documentarmi e ho pensato di essere ossessivo a seguito di un periodo in cui controllavo tutte le mie funzioni corporee e psichiche. Vi faccio un esempio, controllavo se riuscivo a stare attento a qualcosa ma ovviamente controllarlo mi faceva distrarre, poi sono stato ossessionato dalla paura di essere pazzo (controllavo se i suoni che sentivo avevano un origine per capire se avevo allucinazioni uditive), ora durante tutta la giornata non faccio altro che documentarmi e mettere in dubbio qualsiasi cosa. Sono spaventato e preoccupato dalle mie ossessioni e ogni volta che faccio un'attività è il pensiero stesso di avere delle ossessioni e la paura di non condurre una vita normale che mi impedisce di vivere serenamente e tutte le ossessioni che ne seguono con conseguenti ricerche. Non faccio altro che pensare a queste cose tutto il giorno e questo mi sta rovinando la vita. Consapevole di aver bisogno di una cura mi sono rivolto a una psichiatra e psicoterapeuta che mi ha fatto una buona impressione. Sono uscito da lì senza una diagnosi affrettata (cosa che ho apprezzato perché in controtendenza con il mio correre presto a conclusioni) ma sentendola accennare a delle benzodiazepine e dal fatto che non fa cognitivo comportamentale. Il mio patologico accumulo di informazioni sul tema mi porta però a mettere in dubbio qualsiasi cosa: ipocondria e doc sono faccie della stessa medaglia? La terapia d'elezione per il doc non è a base di ssri e cognitivo comp ? Questa a me sembra una sintomatologia ossessiva anche se non sono nessuno per definirlo. Per cui chiedo a voi se c'è da mettere ulteriormente in discussione eventuale terapia benzodiazepine e che cosa pensate. Probabilmente le mie richieste sono ossessive quanto il resto ma io voglio solo riavere la mia vita, affrontando il timore di una cura e curandomi per tornare a seguire i miei obbiettivi, ma vorrei un trattamento adeguato. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quindi secondo Lei una volta uscito dalla visita psichiatrica dovrebbe aver senso proseguire l'alimentazione dei suoi sintomi tramite la discussione di aspetti tecnici di tipo psichiatrico.

No, assolutamente no.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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dopo
Utente
Utente
Ha ragione, mi affideró alla specialista. Ho letto svariate opinioni di pazienti trattati con benzodiazepine senza risultato alcuno per il doc e mi spaventa molto l'idea di iniziare un trattamento farmacologico con relativi effetti collaterali se dovesse poi rivelarsi scorretto. Questo è alimentare I sintomi lo capisco, ma in fondo potrà anche capire che la mia vita è cambiata e il dubbio che possa essere ulteriormente compromessa da una terapia poco adatta potrà essere patologico ma lo trovo anche legittimo. E proprio perché anche lei come i suoi colleghi è uno specialista anziché confrontarmi con un punto di vista inesperto (il mio) o con un solo punto di vista mi è sembrato opportuno allargare il campo. Evidentemente mi sbagliavo e non avrei dovuto, le chiedo scusa ma come potrà ben capire non è un momento facile
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No, i suoi timori appartengono al tipo di pensieri ipocondriaci, non sono utili tecnicamente.
Non è questione di chiedere scusa (non deve), ma neanche di far finta che fosse un interesse tecnico. Non lo era, sono domande della stessa natura di quelle che aveva prima, ora applicate alla terapia.
Non aiutano né indirizzano, né fanno capire di più sul problema. Il contrario.
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Utente
Utente
E alimentano solo altri dubbi, ha ragione. L'unica strada è fidarsi di chi ho trovato e seguire le terapie sperando abbiano riscontro. Voglio solo tornare a star bene e devo arrendermi all'idea che non sono io ad avere gli strumenti per capire che strada intraprendere, ma un medico, augurandomi che possa funzionare. Imparare a tollerare che la vita è imprevedibile e tutto può succedere, penso sia ciò che manchi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Certo. Non so cosa di preciso manchi per arrivare alla cura che per adesso mi par di capire non è stata proposta però.
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Utente
Utente
La psicoterapeuta vuole rivedermi domani perché vuole conoscermi un po' meglio e mi ha detto per l'ansia di questi due giorni mi poteva dare delle benzodiazepine, io ho preferito aspettare due giorni, dato che comunque non dormo benissimo ma dormo, poi mi ha anche detto che preferisce se faccio la terapia con lei non prescrivere direttamente farmaci ma mandarmi da uno psicofarmacologo, questo tuttavia è ancora da decidere. Insomma domani andrò e avrò notizie. Devo tuttavia fare una serie di accertamenti causa uretrite batterica persistente, mi è stato detto che certi farmaci possono causare problemi all'apparato urinario ma anche per questo mi obbligheró ad aspettare responso medico. Insomma domani ne sapremo di più
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dopo
Utente
Utente
Buonasera. Ho accettato la terapia farmacologica, che mi verrà prescritta domani dalla psicofarmacologa indicata dalla mia psichiatria psicoterapeuta. Anche da questo punto di vista ho fatto due brevi incontri e la terapeuta mi è sembrata seria e competente, infatti mi sento in colpa per non riuscire a fidarmi del tutto, non tanto di lei quanto dell'approccio psicodinamico. Tuttavia non vedo perché dovrei considerare qualsiasi dubbio come patologico, certi meccanismi di difesa alle volte invece possono servire. La sua collega mi ha definito appunto ossessivo, ed è lì che sorge la mia domanda. Tutti coloro che sanno del problema mi dicono che sono ossessivo e metto tutto in dubbio, che per guarire devo fidarmi e lasciarmi andare, anche giustamente. Tuttavia mi chiedo cosa ci sia di patologico nel chiedermi qual è il trattamento migliore per questo disturbo e al riscontro scoprire che la mia terapeuta fa psicodinamica che è sconsigliata nel caso in questione e che il trattamento migliore è il cognitivo comportamentale mi fa solo preoccupare per il risultato finale visto che le terapie possono anche far danno se incorrette. È un errore pormi questo problema?,Io voglio fare una scelta basata su evidenze razionali, so anche che con una terapia diversa puo comunque succedere di non ottenere risultati ma perlomeno credo sia logico scegliere quella che si è dimostrata agli occhi di voi esperti la più utile. Cosa ne pensa? È un parere da terzi quello che richiedo, affidandomi alla sua esperienza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non è che è il trattamento migliore, è quello indicato. Non è un errore porsi il problema di ciò che è indicato o non indicato. Dopo di che si giunge sempre poi ad un livello in cui non ci sono scelte migliori o peggiori, ce n'è una gamma e il resto si aggiusta in corso d'opera.

Ma la differenza è che ora sta facendo un ragionamento sulla base di dati precisi: mi hanno detto che la cura è questa, ho verificato e non mi torna, e quindi chiede qui chiarimenti. Altro avere una cura indicata, e continuare a porsi domande generiche tipo "sarà la migliore ? funzionerà ? etc", questo soprattutto considerando il tipo di diagnosi, che porta a queste domande.

La psicodinamica su questa diagnosi non torna neanche a me.
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