Dosi farmaci ansia

Buona sera,
soffro di ansia da diversi anni 5/6, con episodi altalenanti.
Da un po il dosaggio prescritto dallo psichiatra è 3 mg/die xanax e 60 mg/die citalopram.
Ho un periodo, circa due mesi in cui effettivamente sto bene dal mese prossimo, in acccordo con lo psichiatra iniziamo un periodo di lenta lenta riduzione. Sono contento visto l'elevato dosaggio di farmaci.
E' da circa un mese che di mia iniziativa ho alzato lo xanax da 3 mg a 4 mg, costante. Non ho mai variato nessun dosaggio prescritto a parte questa volta. Ora è meglio avvertire il medico prima di pianificare una riduzione?
Puo' essere un segnale di dipendenza o di insicurezza?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' meglio avvertire il medico perché possa giudicare se questa cura va bene o va cambiata. In genere il bisogno di aumentare le benzodiazepine indica un'efficacia non sufficiente dell'altro medicinale.
Le cose cambiano a seconda che stiamo parlando di xanax rapido o lento, però comunque il medico deve sapere se sta apportando modifiche, e sicuramente non è il caso di proseguire con un fai-da-te per la riduzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta pianificherò col medico la riduzione in trasparenza e correttezza.

Aggiungo un'ulteriore domanda. Ho scritto che è un periodo in cui sto meglio per cui mi sento di provare a ridurre un po i farmaci. Devo dire che se gli aspetti ansiosi sono calati quasi assenti, sento spesso forte nervosismo e stress. Rientro spesso la sera stressato con la necessità anche vocale di parlare, emetteri suoni irrigidire i muscoli e rilasciarli ..lo faccio spesso non dico sia un tic, ma a volte e il corpo che è come se volesse scoppiare ho bisogno di riprodurre questa sensazione.
Sono sintomi nervosi? Mi capita sia la sera al rientro del lavoro che la mattina mentre vado al lavoro agito e irrigidisco le braccie o roteo il collo lo faccio spesso.
I due momenti sono andata e rientro da lavoro. Qualche volte anche mentre sono in pausa nel bagno urlo silenziosamente a pugni chiusi stringo fino a far tremare le braccia o mi appoggio al muro e lo spingo fortissimo come a liberarmi del nervoso. Poi sono tranquillo.

Sono sintomi nervosi? sostituiscono i sintomi ansiosi-in effetti sembrano sopperire quei sintomi (combaciano i momenti che generalmente erano ansiosi)? da cosa sono dovuti?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

A giudicare dai sintomi esposti, non è che si abbia l'impressione di un benessere molto consolidato e completo.
All'inizio dice che "è un periodo che sta bene", dopo di che elenca sintomi di cui alcuni generici dicendo che sono "forti".
La cosa è contraddittoria.
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Utente
Utente
Si in effetti non mi ritengo una persona in stato di benessere.
La riduzione dell' ansia da un paio di mesi ora quasi azzerata è un sollievo grosso.
L ansia per come l ho sempre vissuta (paura, mancanza di respiro, voglia di sparire) è fortemente logorante, un incubo costante.
Il passaggio a una sensazione costante di stress e nervoso da far sfogare è qualcosa che ho definito forte, ma non paragonabile all' ansia per me invalidante.
Volevo sottolineare meglio ora che prima.

Immagino però è forse volevo capire , se comunque è solo l ansia che su sfoga in un altro modo o se posso avere disturbi legati al nervoso o crisi di nervi. Non so se esistono malattie che contemplano sintomi di bisogno di sfogare nervoso o stress accumulato e non proporzionato agli eventi.
Grazie intanto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Francamente il discorso non mi è comprensibile.
L'ansia è quasi azzerata dice, parla di sollievo grosso e poi scrive cose da cui sembrerebbe che l'ansia sia quasi al massimo.
I termini "nervoso", crisi di nervoso etc non è che facciano capire di cosa stiamo parlando in maniera chiara.
Sicuramente non torna per niente la presentazione. Da una parte dice di star bene, dall'altra elenca una serie di cose da cui si trarrebbe la conclusione che una persona stia esattamente all'opposto.
Secondo me c'è un po' di confusione sui termini che usa. "Urlo silenziosamente" per esempio che significa ? Se urla, urla, se è in silenzio, è in silenzio.

O fornisce una descrizione un po' più coerente, o non si capisce in che situazione si trova.
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Utente
Utente
Capisco non conosco il linguaggio corretto e forse fatico a esprimermi.

Noto in me un cambiamento nell' ultimo periodo.
C è stato un prima: ansia per me riconoscibile. Paura, vera paura di non riuscire a sostenere il lavoro, difficoltà a presentarmi, mancanza di respiro in prossimità di riunioni o scadenze. Ansia anticipatore, una scadenza prevista per due mesi dopo, vissuta come vero tormento fin dall' inizio, con pensieri di abbandonare il lavoro pur di non arrivare alla suddetta scadenza.

È questo è un modo in cui approccio al lavoro da anni. Estenuante.

C'è un ultimo periodo: non ho una reale preoccupazione delle scadenze o non esplicita, non mi manca il fiato.
A Volte però l idea di avere una montagna di cose da fare mi fa irrigidire, vado in bagno e la sensazione è poi quella di voler dare un pugno alla parete ( non l ho mai fatto per inteso), però mi appoggio r la spingo più che riesco e sembra sfogarmi.
Urlo silenzioso è la voglia di urlare e non poterlo fare. Sembra che il mi corpo voglia uno sfogo più fisico.
Non so forse è solo nervoso e non c è altro da capire, o forse ci sono frustrazioni che creano ansia e ora la sfogo più come stress che come terrore.

Ripeto non ho una situazione di benessere, ma questo mutamento da angoscia/terrore a sensazione di nervoso e di essere investito da mille cose da fare semplifica comunque la vita.
Ora sono stressato, valuto smisuratamente i compiti da svolgere, perciò sono agitato nel voler fare tutto, ma non sono terrorizzato di fallire come solitamente accadeva

SPERO di essere stato più chiaro.
Volevo capire se questa costante sensazione di stress è un sintomo che ha una sua collocazione, o rientra comunque in una manifestazione di ansia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Detto così, sembra quindi che stia un po' meglio che in partenza, ma ancora non bene.
La dose è massimale, anzi un po' sopra il massimo attualmente consigliato (citalopram).
Ridurre una cura dopo solo poco tempo che sta funzionando, e neanche in maniera piena, significa prevedere un ritorno dei sintomi di prima.
Avrebbe più senso sostituirla. Parlo di farmaco tipo il citalopram.
Per quel che riguarda lo xanax, ridurlo come strategia mi torna, ma non so se in queste condizioni ancora precarie riesce a farlo agevolmente.
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Utente
Utente
Grazie! Per il chiarimento. Utilissimo.
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Utente
Utente
Proseguito il secondo mese di fila senza fenomeni ansiosi, inizio come d'accordo con il mio psichiatra una lenta e graduale riduzione di xanax e citalopram.

Non credo di avere problemi in questa riduzione, visto che sono favorevole a questa iniziativa, e mi sento in uno stato psicologico da poter ridurre in parte questi farmaci, attenuando anche alcuni effetti di stanchezza.

Nel caso avessi sporadicamente tensione muscolare legata a stress potrei chiedere un miorilassante in farmacia.. Non conosco pero' miorilassanti disponibili senza ricetta. O miorilassanti naturali.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Non credo di avere problemi in questa riduzione, visto che sono favorevole a questa iniziativa, e mi sento in uno stato psicologico da poter ridurre in parte questi farmaci"

Questo non significa niente di per sé.

Ripeto, guardi la risposta precedente, non vedo un senso molto chiaro nel ridurre tutta una cura del genere, non capisco che strategia sia.
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Utente
Utente
La ringrazio per il consiglio, che ho richiesto. Pensavo in un appoggio. Al momento ho voglia di ridurre i farmaci e il fatto che me la sento per me è già un segno di benessere. Lo farò in maniera graduale e comunque seguito.
Ho trovato spesso utili i suoi consigli, ora mi sento di provare a seguire un altra voce.
Chiaro la certezza di cosa sia il giusto per me non l avrò mai.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Pensavo in un appoggio. "

Male. Prima di tutto perché sa che qui non si possono dare conferme o meno di scelte sull'assunzione dei medicinali, secondo perché non siamo qui per appoggiare niente a caso. Se si deve fare un commento, lo si fa con un ragionamento a monte.

Lei sta seguendo i consigli del suo medico, così ha scritto.
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Utente
Utente
Grazie, capisco.
A volte ho bisogno di ricercare conferme o opinioni rassicuranti e non. Sono molto diffidente per natura, spesso ho cercato qua un confronto su come vivere o combattere l'ansia e se fidarmi appieno o no della terapia seguita.
Capisco che l'utilizzo di questo portale non è uno strumento per rassicurazioni.
La ringrazio comunque. Scrivero' ancora se sentissi il bisogno, ma in maniera più puntuale e consona.
Grazie
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