Come risolvere la situazione di mio padre?

Mio padre ha 59 anni (ne fa 60 a dicembre) ed è malato di schizofrenia paranoide dal 1979-1980.
Questa malattia non le ha impedito di condurre una vita sociale ottima, rispondendo bene alle cure che gli hanno prescritto dai primi ricoveri (tra il 1980 e il 1983), ha sempre preso l'aloperidolo (che si chiama serenase) e infatti si è sposato con mia madre a metà anni '80.
Siam nate io e le mie due sorelle tra la fine degli anni '80 e metà anni '90.
Io ho trentatre' anni, e le mie sorelle hanno 29 e 26 anni.
Come è stato mio padre con noi?
adorava mia madre e stravedeva per noi figlie.
Non ha mai ammesso nemmeno una risposta sgarbata tra noi.
Se ad esempio da piccola mi scappava (o a me o le mie sorelle) una risposta sgarbata a mia madre, lui interveniva sgridandomi e punendomi.
Io e le mie sorelle da piccole non avevamo contezza della malattia psichiatrica di nostro padre.
Sentivamo si parlare di un esaurimento nervoso avuto da nostro padre molto prima che si sposasse e che dal giorno era in cura con quel farmaco "serenase", e che una volta al mese andava al Centro Igiene Mentale territoriale, a volte solo, ma spesso con mia madre, e noi figlie piu sporadicamente (ma ci diceva, "il medico vuole conoscervi") ma se mi avessero detto che la malattia fosse schizofrenia paranoide, avrei detto "no, quando mai?
mio padre malato?
".
Che la malattia di mio padre fosse schizofrenia paranoide l'ho capito all'università perche, a casa avevo trovato la cartella clinica di mio padre e avevo letto la malattia.
Ma pensavo fosse "quasi guarito".
Nel 2015-2016 ho conosciuto di persona la malattia.
Muore mia nonna paterna nel 2015, mio padre elabora malissimo il lutto, butta i farmaci restando un anno scoperto, rifiuta gli interventi del Centro Salute Mentale, e nel giro di un anno crea scompiglio in casa, credendo di essere perseguitato da Forze dell'ordine, o gente che lo vuole uccidere, noi che lo vogliamo avvelenare, crea scompigli fuori casa, in vicinato, litigi con tutti, interventi delle forze dell'ordine, anche i suoi amici di una vita lo isolano, si accompagna a persone poco raccomandabili, avvengono piccoli procedimenti penali (che ho risolto io stessa, essendo avvocato).
Viene ricoverato in TSO nel 2016, le viene prescritta la terapia aloperidolo in depot mensile (iniezione una volta ogni 28 giorni) e tutto va bene per oltre due anni.
Ad un certo punto nel, mio padre accusa indolenzimento muscolare, causato da queste iniezioni.
Gli abbassano la dose, ma dopo qualche mese risulta insufficiente, inizia a ricrearsi una riacutizzazione dei sintomi, di nuovo ricovero TSO a fine 2018.
Di nuovo tutto normale ma due mesi fa gli riabbassano la dose e da alcune settimane di nuovo i sintomi.
La psichiatra gli ha aumentato di nuovo la dose pochi giorni fa (venerdi) e dice che vedremo i risultati tra una settimana.
C'è un modo per evitare ricadute cosi?
mia mamma inizia a non aver pazienza e vuole separarsi (so che sono cose che si dicono) ma vorremo vivere sereni.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Purtroppo la gestione farmacologica di queste situazioni complesse non è semplice. E' sempre necessario bilanciare efficacia clinica e tollerabilità che, se mal percepita, a sua volta condiziona la scarsa aderenza del paziente al trattamento. Oggi esistono numerosi farmaci a rilascio prolungato, anche di nuova generazione, con i quali si può provare a raggiungere un buon rapporto efficacia/tollerabilità. Per la attuale condizione di iniziale scompenso sarà necessario attendere i tempi di ripresa dell'azione farmacologica.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie. Il problema è che mio padre rifiuta qualsiasi altro farmaco che non sia il serenase. Si è messo l'anima in pace 5 anni fa quando gli è stato spiegato che il farmaco con cui fa l'iniezione mensile è il serenase (solo che si chiama "haldol decanoas" per le inienzioni) ma sono due nomi dello stesso farmaco. Gliel'hanno spiegata cosi. Mio padre ha una bassa scolarizzazione (terza media) e di carattere abbastanza testardo (quanto sopra gliel'hanno spiegato in 5 o 6 medici al momento della dimissione dopo il TSO). Se sapesse che da un giorno all'altro gli hanno cambiato farmaco, succede che siamo punto e a capo.
Vorrei evitare di doverlo rivedere legato a una barella, con la scorta delle Forze dell'Ordine. L'ho già visto due volte in due anni questo scenario. Sa, per quanto io nella vita svolga la professione di avvocato penalista (e ho a che fare con delinquenti e soggetti cinquanta volte peggio di mio padre che essendo non piu recuperabili, sono pericolosi socialmente, sono ricoverati nelle case di cura e di custodia, o di quelli che una volta si chiamavano manicomi criminali/OPG/ora hanno un altro nome...lo so bene come si può diventare quando un soggetto è abbandonato a se stesso, non ha famiglia di supporto) , vivo in una città pure grande e queste cose sono frequenti, ma al paese dove vivono i miei, ci si conosce tutti (il paese è piccolo) e dare lo spettacolo cosi in vicinato ogni 2 o 3 anni inizia a essere pesante. Perchè i bisbigli li sento, "la famiglia dei pazzi" come ormai ci chiamano. Ecco, vorremo vivere con serenità e vorrei essere felice di rientrare dai miei genitori per le vacanze o il finesettimana in maniera serena, e non invece sentire questi problemi perchè minano la serenità di tutta la famiglia. Ora la situazione è stata presa in tempo, rispetto alle due volte precedenti, lei dice che tra una settimana i risultati si vedranno?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
L'aloperidolo in formulazione rilascio prolungato in genere inizia a dare i primi effetti dopo 2-3 settimane in relazione anche al dosaggio praticato. Resta allora soltanto da attendere. Comprendo le sue difficoltà. Spero di leggere aggiornamenti positivi.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Guardi, stavolta aveva l'iniezione mensile il 9 aprile (oscillava tra il 7 e il 9 di ogni mese, già da tre anni circa). Appena abbiamo riscontrato la non efficacia (perche dose insufficiente da un mese, quando gliel'hanno riabbassata era il 7 o 8 marzo), abbiamo preso un altro appuntamento al Centro Salute Mentale che lo segue ( da piu di 30 anni che va li, ha cambiato alcuni medici per via di vari pensionamenti, o trasferimenti ma la struttura è sempre quella, afferente alla ASL pubblica... ora il medico che ha è lo stesso da 6 anni) e il 21 aprile gli hanno fatto una dose aggiuntiva in modo da recuperare cio' che non era sufficiente.
Non le so dire il dosaggio, non lo ricordo. La psichiatra diceva però che non essendo del tutto scoperto, dovremo vedere miglioramenti tra una settimana.
La terrò aggiornata. Ancora Grazie
Saluti
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