Desiderio costante di morire: cosa posso fare?
È da buona parte della mia vita che sto male.
Non traggo nessun piacere dalla vita, ho forti problemi di ansia, provo un profondo disagio nel relazionarmi con le altre persone, nonostante io desideri invece farlo e sono sempre stanco.
Qualche anno fa ho intrapreso un percorso psicologico, che è ancora in essere, e, successivamente, una terapia farmacologica, cambiata più volte ad oggi.
Nonostante tutto, provo, ogni giorno, il desiderio costante di suicidarmi.
L'ho riportato più volte alle persone che mi seguono, con cui mi trovo bene, però non so che altro fare.
È difficile dover far fronte ogni giorno a questi pensieri, a questo mio desiderio e ho paura che un giorno mi sfuggano di mano.
Vorrei poter smettere di soffrire ma non trovo un modo: finora né i farmaci né il percorso che ho intrapreso hanno ottenuto risultati apprezzabili.
Cosa posso ancora fare?
Che cure ha fatto fino ad ora ?
Dr.Matteo Pacini
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Il punto è che vuole rafforzare la sua idea di suicidio per discuterne e polemizzare sulle questioni di cura così da poter dire che non ci sono soluzioni per la sua situazione.
Dr. F. S. Ruggiero
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Sia intanto più educato invece di scrivere cavolate su chi le risponde.
Non ho propria voglia di consentirle di mettersi alla pari con me per cui non le risponderò più perché la maleducazione e l’ignoranza meritano indifferenza.
Saluti
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Fondamentalmente lei ha un problema di gestione della rabbia che tende a rivolgere in modo auto diretto con questo tipo di pensieri fissi che riferisce o etero diretto come ha fatto qui.
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Ragion per cui non è che cercare una soluzione possa derivare dal ripetere i sintomi, anche perché ripetendo un'idea pessimistica o negativa mi pare improbabile che trovi in questo una prospettiva costruttiva.
C'è, e il collega glielo puntualizzava, una tendenza a "insistere" come per sostenere l'opportunità di un discorso "interno" alle sue considerazioni, invece no. Sono sintomi, il senso i sintomi lo producono, non ne hanno necessariamente uno alla radice. Se ho male al piede, non cammino e mi viene in mente che dovrò vivere senza camminare. Non che questa sia una soluzione.
Dr.Matteo Pacini
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Quello che non vede è questo, e infatti sta menzionando una serie limitata di terapie provate ragionandoci come se fosse un qualcosa su cui fare un bilancio definitivo delle cure provate. Il che non ha il minimo senso né proporzione.
Anche quando uno dice "come posso gestire", si rischia la confusione tra l'intervento palliativo, tipo un antidolorifico finché non mi guarisce una ferita, oppure tenerla pulita, con l'idea che la gestione della malattia debba corrispondere ad una versione adattata delle cose normali. Non è necessariamente così, specialmente nei disturbi psichici in cui è esattamente l'adattamento che non sta funzionando. Quindi non ci sono motivi particolari per non curarsi provando altre soluzioni.
Dr.Matteo Pacini
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