Paura di non dormire più

Buongiorno,
Sto avendo un riacutizzarsi di insonnia e sintomi ossessivi, questa è stata la terza nottata su quattro trascorsa tentando inutilmente di dormire: mi rialzo frustrato dal letto dopo pochi minuti e mi sfogo piangendo.
In passato ebbi crisi simili: mi curai con lo zoloft, che smisi con la fine dei sintomi, ma che da due giorni ho ripreso al dosaggio minimo, che aumentero gradualmente.
Ma ho paura per due cose in particolare: come reggero' per le prossime 2-4 settimane, tempo standard entro cui il farmafo SSRI inizia a fare effetto?
E come posso essere certo che anche stavolta la sertralina funzionerà?
Sono avvilito e preoccupato: quanto potrò resistere in queste condizioni?
C'è la possibilità di ricovero per simili casi?
Mi vengono pensieri che mi spaventano durante queste veglie, in particolare la paura che, esasperato dall'incapacita' prolungata di prendere sonno, io finisca per perdere il controllo...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Si alza dopo pochi minuti dal letto poiché è ossessionato dalla cosa. Ha appena iniziato a curarsi, per cui sa che ci sono dei tempi.
Ovviamente scansiamo le domande ossessive del tipo "come faccio a esser certo che..." o "quanto potrò resistere...:".
Ciò premesso, ci sono medicinali che consentono un contenimento dell'ansia nei primi giorni, anche se non sono antiossessivi specifici. Il medico che la segue glieli può indicare. Se stavolta non è seguito da nessuno, è invece opportuno che contatti il medico e gli riferisca la situazione, perché non è scontato che una cura adatta in passato vada sempre bene in qualsiasi momento, anche se a Lei sembra analogo.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Verissimo. Noto già un inasprimento dei sintomi dopo che ho assunto 25 mg al giorno negli ultimi due giorni (anche se tale malessere potrebbe essere dovuto alla patologia in sé, non all'effetto rebound del farmaco). Ed è proprio il previsto peggioramento iniziale ad essere fonte di preoccupazione per me in questo momento : ho paura che l'ansia raggiunga livelli tali da indurmi a commettere un qualche gesto avventato, dando compimento a quei pensieri autolesivi che mi assalgono con grande turbamento; lo stesso foglietto illustrativo dice che eventuali ideasioni suicidarie vanno monitorate, e non so se la paura che ho adesso vada interpretata come tale...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ha già spiegato che soffre di disturbo ossessivo. Adesso sta cercando rassicurazioni a paure di vario tipo, secondo percorsi mentali che vanno a pescare elementi di vario tipo e li piegano al contenuto delle sue paure.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Un parere di tipo farmacologico: la visita, se la faccio con la asl, mi verrà fissata rra firca dieci giorni-due settimane; in questo periodo cosa faccio? Continuo con zoloft a basso dosaggio, oppure sospendo e attendo una rivalutazione? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Questa è un'indicazione sulla cura che qui non può essere data.

Dr.Matteo Pacini
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Ho iniziato il ciclo di sertralina a 25 mg per otto giorni, per poi aumentare la dose a 50 negli ultimi due ; è a questo punto che ho subito delle manifestazioni ansiose molto intense, con ondate della durata di un'ora o due al giorno, durante le quali i pensieri intrusivi mi sembrano diventati molto piu pressanti di quando non assumevo il farmaco; in particolare, mi allarmano molto alcune note che ho letto nel bugiardino, dove si sottolinea, se non ho inteso male, un rischio di ideazione suicidaria connesso allimpiego di questa molecola. A questo punto mi chiedo se la reazione che sto avendo vada considerata nella norma, e di conseguenza se sia il caso di continuare, sopportando le crisi, oppure sospendere, nel caso vi sia un rischio di peggioramento della patologia a seguito dell'uso di sertralina (patologia che era sotto controllo fino alla ripresa della terapia, e che quattro anni fa curai con lo zoloft senza avvertire, da quanto io ricordi oggi, ripercussioni così pesanti), grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
E' noto che nelle prime 2-4 settimane, prima della risposta, c'è spesso un peggioramento costante o intermittente. Cosa fare -e su questo la pregherei di comprendere che non si possono dare indicazioni sul sito, è la seconda volta che lo specifichiamo- c'è il suo medico per farsi dare istruzioni.

La patologia era sotto controllo fino alla ripresa della terapia ? Non direi proprio, se ha ripreso la terapia sarà perché è stata male, che senso ha dire che era sotto controllo ? Vorrà dire dell'aggravamento iniziale anche con questo discorso presumo.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Capisco, ma i privati in questo periodo sono tutti al mare, mentre la asl mi ha fissato la visita per settembre, quindi non so a che santo rivolgermi... Volevo capire se l'aumento dell'ansia di questa prima fase di terapia comporta anche che le stesse ossessioni mi allarmano molto di piu, mentre quando mi visitavano fino a prima di assumere il farmaco mi generavano al massimo un fastidio ma comunque tollerabile...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Certo, si intende che peggiorano le ossessioni, proprio quelle.

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Utente
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Non so se consoderare preoccupante il peggioramento delle mie condizioni psichiche a distanza di quasi tre settimane dalla ripresa della terapia con sertralina ; a tal proposito, ho prenotato due visite con gli specialisti, una alla asl e l'altra presso un privato, a distanza di due giorni, ma non so se disdire una delle due: potrebbe essermi utile per avere un quadro più ampio del mio problema, oppure potrei essere confuso dalla sovrapposizione dei due pareri, specie se perverranno a diagnosi e a proposte di terapia differenti?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Moltiplica le richieste perché il suo pensiero è dominato da una modalità ossessiva. Già ha prenotato una doppia visita, l'ultima cosa che le serve è un parere sulla doppia visita, si potrebbe continuare all'infinito.

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Utente
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Buonasera, mi sono finalmente sottoposto oggi alla visita e ho riferito al curante che negli ultimi quindici giorni, in cui ho portato il dosaggio di sertralina a 50 mg, i miei stati ansiosi si sono esacerbati; il dottore si è soffermato in particolare sullo stato di eccitazione innescato dal farmaco, che insieme al modo convulso con cui parlavo ha alimentato in lui un sospetto di possibile bipolarismo. Una tale ipotesi mi ha spiazzato: fino a che punto l'agitazione procurata dalla sertralina è un prevedibile effetto iniziale del farmaco? Quando invece è indicativa di una iperattivazione di tipo maniacale? Preciso che la sertralina scatena in me stati ansiosi molto forti, sfocianti in vere e proprie crisi di angoscia, ma non ha effetto euforizzante sull'umore... Mi ha detto comunque di proseguire a questo dosaggio e farmi rivalutare tra un mese
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Sono due cose diverse. Aumento dell'ansia e agitazione. Il medico sa distinguerle si presume. Evidentemente al momento non ha riconosciuto agitazione.

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Ma infatti io mi sento piu spaventato e preoccupato di quando ancora non avevo reiniziato la cura, ma non 'agitato' nel senso di insolitamente carico di esuberanza vitale e di energie traboccanti... Forse, a causa del tono concitato con cui ho descritto i miei sintomi durante il colloquio, non sono stato in grado di farmi capire correttamente con il medico, alimentando un dubbio nella sua valutazione diagnostica basato però su un equivoco, che rischia di metterlo fuori strada... Ora temo per la prossima visita: che conseguenze può avere l'assunzione di farmaci per il disturbo bipolare su un soggetto che bipolare non è?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Agitato non significa di buon umore. Ma comunque il medico se prescrivesse lo farebbe per una diagnosi formulata. Se non si fida rimane libero di orientarsi come si crede. Per adesso non si pone il problema.

Dr.Matteo Pacini
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Ho il timore di una simile ipotesi, pur sapendo che non è raro che si verifichi un cambio in itinere di diagnosi e terapia; timore che si è accentuato da quando, ieri sera, mi sono imbattuto in rete in una pubblicazione scientifica sul tema degli "Stati Misti", a firma proprio dello specialista che mi segue, nella quale si evidenzia una maggiore difficoltà di formulare una linea terapeutica standard rispetto alla depressione unipolare ed anche a quella bipolare a fasi nettamente distinte; nell'articolo, inoltre, ed è l'aspetto che più mi ha allarmato, si sottolinea che chi soffre di stati misti avrebbe una più spiccata propensione al suicidio, cosa che mi ha gettato nel panico, perché io non voglio morire, ma ho paura che una tale patologia, qualora fosse accertato che io ne sia affetto, possa condurmi all'esecrato gesto, come pure ho temuto nei giorni scorsi, in cui ero a inizio terapia e i livelli di a sia sperimentati erano molto intensi; la paura di assumere un comportamento autolesivo è inoltre uno dei temi più assidui del mio doc, per cui andrebbe chiarito se essa derivi dal doc oppure dagli stati misti: in quest'ultimo caso, dovrebbe essersi manifestata a seguito della terapia con SSRI, ma io ricordo bene che essa mi turbava già prima di riprendere la sertralina, in particolare durante una nottata in cui mi preoccupai che la frustrazione dovuta all'insonnia potesse trascinarmi fino a tali esiti... Resta infine da chiarire , in vista di un corretto inquadramento diagnostico della mia patologia, se le angosciose preoccupazioni e i dubbi ripetitivi che mi assalgono rientrino inuna sintomatologia assimilabile a quella 'agitazione' caratteristica degli Stati Misti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Come vede Lei può fare i ragionamenti che vuole tanto tutto si riassume nell'ultima domanda che è la ripetizione del dubbio ossessivo. A cui ovviamente non va data alcuna risposta. Purtroppo è probabile che invece chiedendo ne trovi, o se ne dia da solo con sue ricerche, e in questo modo si alimenta l'ossessione,.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Mi rendo conto del circolo vizioso sotteso ai miei sterili ragionamenti, ma intanto il problema è di portata non indifferente : se si accerta un mio bipolarismo (ipotesi non peregrina, visto che in alcune manifestazioni dello stato misto mi ritrovo, quali passaggi rapidi da un'idea a un'altra, pensiero dispersivo e difficoltà di concentrazione, angoscia assillante e senza sbocco...), come farei a prendere gli antidepressivi? E senza questi ultimi, come potrei curare il doc? Una eventuale comorbilita tra queste due patologie renderebb in salita la strategia terapeutica: che assumere al posto degli SSRI per bloccare i pensieri intrusivi? La sola idea di fare l'abbonamento a qualche antipsicotico mi atterrisce: so che la dismissione è durissima, e che provoca stati ansiosi cosi forti che può accadere che chi attraversa quella fase possa commettere gesti irrimediabili.... So che sto ragionando sul futuro e che questo non ha senso, ma non so impedire alle mie preoccupazioni di convergere notte e giorno sempre su questi punti...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ma è perfettamente inutile che ci ragioni Lei, perché arriverà solamente a conclusioni con modalità ossessiva in cui ci sarà qualcosa di spaventoso da evitare come conseguenza di tutta una catena di pensieri, e qualcosa che la tormenta e che va risolto, possibilmente per ottenere una soluzione in cui si eviti quello che la spaventa. In tutto ciò, quello che la spaventa vive come un fantasma alimentato dal pensiero, non in termini di realtà. E in base a questo tipo di meccanismo che lo ha prodotto è anche distorto e reso esclusivamente terrificante.

Dr.Matteo Pacini
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Visita psichiatrica di controllo due giorni fa, il curante mi ha prescritto di portare la sertralina a 100mg: basterà? Ho cercato di esporre tutta la sintomatologia con la massima esaustività che potessi, in modo da dargli un quadro globale del mio stato psiichico: gli ho prospettato a grandi linee tutta la carrellata di pensieri incongrui da cui mi sento assalito, e che alimentano in me l'angoscioso sospetto di stare stare covando uno scompenso prepsicotico un esempio fra gli innumerevoli: ho improvvisamente paura di entrare in contatto col mio corpo, per l'assurda paura di percepire come non più mio il mio corpo... ; paura che per la sua stessa irrazionalità intrinseca mi allarma molto, mi fa dubitare delle mie facoltà e mi obbliga a ripetermi qualcosa che già so ma che devo comunque accertarmi di sapere, malgrado sarebbe scontata, cioè che so che quel braccio o quella gamba mi appartengono, allo scopo di verificare di non aver perso l'esame di realtà...) ; di tal genere i p, ensieri che si alternano a perturbarmi in una sorta di insensato balletto interiore; mi aspettavo una cura farmacologica più massiccia, non vorrei aver trascurato per disattenzione di riferire al medico alcuni dettagli della mia condizione, inducendolo a sottovalutare la gravità della stessa, da lui declinata sul referto in termini di "sintomi OCD like" (like vuol dire simili? Voleva concedere un margine di incertezza alla diagnosi, visto il carattere quantomeno atipico dei miei fenomeni pseudo-ossessivi?)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Verosimilmente tutto quello che ha detto al medico non gli ha fornito alcuna informazione, ha semplicemente confermato la diagnosi. Dubito che non gli fosse chiaro, anche se avesse detto il 5% di quello che ha detto. Non è assolutamente necessario che uno si preoccupi di riferire tutto, tanto viene visitato, è il medico che va a verificare quel che gli interessa e ovviamente il paziente interviene e riferisce.
Ora lasci perdere ragionamenti su delle frasi o dei termini, al primo termine utile l'ossessione si attacca e ci costruisce sopra una questione.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Sto provando a curarmi seguendo con scrupolo quasi religioso le indicazioni dei medici; eppure, certi sintomi sembrano proprio non volermi lasciare: anche sotto la superficie di ore relativamente tranquille, avverto la brace mai sopita di un'ansia sommersa, che quasi aspetta la miccia di uno fra i tanti miei pensieri intrusivi per esplodere. Ad esempio, adesso mi trovo in treno: fino a pochi minuti fa non avevo nulla di strano per la testa, poi a un tratto il mio sguardo si sofferma sul paesaggio fuori dal finestrino, e quella vertigine che conosco bene, inspiegabilmente, mi assale: e se questa realtà che ora percepisco, che sembra cosi solida e sicura intorno a me, non la interprerassi piu per come mi appare di solito? Se iniziassi a convincermi che essa sia solo uno schermo, dietro il quale si cela un qualche imprecisato pericolo? La mia parte razionale sa bene che ciò non ha senso, e che quello che vedo è semplicemente quello che mi appare; ma un'altra parte di me insiste nell'insinuare un dubbio che tarla le mie certezze: e se non fosse cosi? Se la mia tranquillità fosse ingannevole? Mi preoccupo molto, quando penso queste cose: temo possa trattarsi del prodromo di una incapacità di percepire nella maniera corretta la realtà, e quindi di un mio scivolamento nel delirio ; e l'allarme con cui vivo tale sensazione comporta a sua volta una paura supplementare, quella di perdere il controllo.... Come devo fare quando mi assalgono certe idee? Devo smascherarne l'infondatezza, quindi dimostrare a me stesso che non devo averne paura? O devo scegliere una tattica piu passiva? La terapeuta, di indirizzo tcc, mi assegna degli esercizietti per casa, che forse saranno adatti a chi soffre di doc; ma nel mio caso? Mi pare che il mio problema sia cosi anomalo, che solo per comodità me li stanno curando sotto l'etichetta diagnostica del doc...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
" O devo scegliere una tattica piu passiva? La terapeuta, di indirizzo tcc, mi assegna degli esercizietti per casa, che forse saranno adatti a chi soffre di doc; ma nel mio caso? "

Nel suo caso appunto.

"Mi pare che il mio problema sia cosi anomalo, "

Rispetto alla diagnosi fatta, mi pare un concentrato di elementi che più classici non si può., Ovviamente se così è, lei lo trova invece molto particolare. E si farà mille diagnosi alternative.

Sta semplicemente a 1 mese con una dose non massimale di sertralina.

Dr.Matteo Pacini
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Una informazione : da ieri dopo la terza dose ho qualche linea di febbre; posso assumere una aspirina, tenendo conto che prendo anche sertralina 100mg? Ho letto che abbinare ssri e Fans comporta rischio di sanguinamento intrstinale. O mi conviene prendere l'aspirina ma non la sertralina finche non mi rimetto? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Le conviene chiedere al suo medico, visto che qui sul sito non si indicano terapie.

Dr.Matteo Pacini
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E ci risiamo.
Mai cantare vittoria con un disturbo mentale. Proprio ieri sono stato dallo psichiatra che mi sta seguendo, per un follow up ; mi sembrava sinceramente di stare meglio, dopo quattro mesi di sertralina di cui gli ultimi due a 100mg, almeno sul piano dell'ansia, che è scesa rispetto alle prime settimane di terapia, in cui è sempre prevedibile una fase di assestamento: e infatti l'ho informato di questa mia percezione, che ora mi appare erronea o troppo ottimistica, di miglioramento. È vero che l'umore tende ancora verso il basso, perché iniziativa, determinazione nel decidere e voglia di fare non hanno visto passi avanti, ma da un mesetto circa riuscivo a lasciar passare i pensieri intrusivi (ad esempio quello, angosciante, di temere di non riconoscere più come reali le cose intorno a me, ma di interpretarle come minacciose, e quindi di soffrire di deliri di riferimento...) senza dar loro peso eccessivo. E invece, oggi mi sembra di essere tornato alle prime settimane in cui assumevo il farmaco: da stamane provo una inspiegabile e immotivata voglia di piangere, una tristezza che non so a quale causa attribuire, e soprattutto un sentimento di paura pervasigo e destabilizzante, che mi serra il petto e lo schiaccia come un macigno. Ero sicuro che certi tormenti fossero passati e che grazie alla copertura farmacologica e alla tcc non avrei avuto piu motivo di preoccuparmene, per cui non mi spiego il loro così improvvido ritorno... Tento di razionalizzare, dicendomi che non c'è in vista alcun pericolo che giustifichi questo mio sentirmi impaurito, ma i miei ragionamenti non bastano a fugare queste nuvole... Mi rammarico soprattutto che mi stia sentendo di nuovo male adesso, invece che prima di andare dallo psichiatra, perché sicuramente gli avrei parlato di questa ricaduta, che pare mettere in discussione l'efficacia terapeutica del farmaco attualmente in uso. Farmaco che appena sei anni fa, a queste dosi, mi guarì, mentre ora sembra aver perso potere curativo su di me, oltre a procurarmi effetti collaterali ben più pesanti di quella volta.. . Cosa si fa in casi del genere? Il medico mi ha detto di andare avanti al dosaggio attuale fino al prossimo consulto, previsto a fine marzo; ma se una terapia non mi fa ritrovare la serenità di cui ho bisogno, come mi comporto? Ho inoltre letto in internet che in alcune forme depressive il malato sviluppa un delirio congruo all'umore e crede di udire voci che gli comandano di farla finita... E se cadessi anche in questa trappola? Il solo pensiero di poter nuocere a me stesso mi fa soffrire molto, mentre fino a pochi giorni fa mi illudevo di esser diventato capace di non farmene allarmare, perché, appunto, nient'altro che un pensiero... So che il litio è molto valido nel prevenire quell'evento che nemmeno ho il coraggio di nominare: perché allora il mio medico non me lo ha prescritto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Se rilegge la risposta, stava a 1 mese con dose non piena, adesso i mesi sono 2 circa ma la dose è sempre quella.

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Insonnia

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