Paura di non dormire più
Sto avendo un riacutizzarsi di insonnia e sintomi ossessivi, questa è stata la terza nottata su quattro trascorsa tentando inutilmente di dormire: mi rialzo frustrato dal letto dopo pochi minuti e mi sfogo piangendo.
In passato ebbi crisi simili: mi curai con lo zoloft, che smisi con la fine dei sintomi, ma che da due giorni ho ripreso al dosaggio minimo, che aumentero gradualmente.
Ma ho paura per due cose in particolare: come reggero' per le prossime 2-4 settimane, tempo standard entro cui il farmafo SSRI inizia a fare effetto?
E come posso essere certo che anche stavolta la sertralina funzionerà?
Sono avvilito e preoccupato: quanto potrò resistere in queste condizioni?
C'è la possibilità di ricovero per simili casi?
Mi vengono pensieri che mi spaventano durante queste veglie, in particolare la paura che, esasperato dall'incapacita' prolungata di prendere sonno, io finisca per perdere il controllo...
Ovviamente scansiamo le domande ossessive del tipo "come faccio a esser certo che..." o "quanto potrò resistere...:".
Ciò premesso, ci sono medicinali che consentono un contenimento dell'ansia nei primi giorni, anche se non sono antiossessivi specifici. Il medico che la segue glieli può indicare. Se stavolta non è seguito da nessuno, è invece opportuno che contatti il medico e gli riferisca la situazione, perché non è scontato che una cura adatta in passato vada sempre bene in qualsiasi momento, anche se a Lei sembra analogo.
Dr.Matteo Pacini
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La patologia era sotto controllo fino alla ripresa della terapia ? Non direi proprio, se ha ripreso la terapia sarà perché è stata male, che senso ha dire che era sotto controllo ? Vorrà dire dell'aggravamento iniziale anche con questo discorso presumo.
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Ora lasci perdere ragionamenti su delle frasi o dei termini, al primo termine utile l'ossessione si attacca e ci costruisce sopra una questione.
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Nel suo caso appunto.
"Mi pare che il mio problema sia cosi anomalo, "
Rispetto alla diagnosi fatta, mi pare un concentrato di elementi che più classici non si può., Ovviamente se così è, lei lo trova invece molto particolare. E si farà mille diagnosi alternative.
Sta semplicemente a 1 mese con una dose non massimale di sertralina.
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Mai cantare vittoria con un disturbo mentale. Proprio ieri sono stato dallo psichiatra che mi sta seguendo, per un follow up ; mi sembrava sinceramente di stare meglio, dopo quattro mesi di sertralina di cui gli ultimi due a 100mg, almeno sul piano dell'ansia, che è scesa rispetto alle prime settimane di terapia, in cui è sempre prevedibile una fase di assestamento: e infatti l'ho informato di questa mia percezione, che ora mi appare erronea o troppo ottimistica, di miglioramento. È vero che l'umore tende ancora verso il basso, perché iniziativa, determinazione nel decidere e voglia di fare non hanno visto passi avanti, ma da un mesetto circa riuscivo a lasciar passare i pensieri intrusivi (ad esempio quello, angosciante, di temere di non riconoscere più come reali le cose intorno a me, ma di interpretarle come minacciose, e quindi di soffrire di deliri di riferimento...) senza dar loro peso eccessivo. E invece, oggi mi sembra di essere tornato alle prime settimane in cui assumevo il farmaco: da stamane provo una inspiegabile e immotivata voglia di piangere, una tristezza che non so a quale causa attribuire, e soprattutto un sentimento di paura pervasigo e destabilizzante, che mi serra il petto e lo schiaccia come un macigno. Ero sicuro che certi tormenti fossero passati e che grazie alla copertura farmacologica e alla tcc non avrei avuto piu motivo di preoccuparmene, per cui non mi spiego il loro così improvvido ritorno... Tento di razionalizzare, dicendomi che non c'è in vista alcun pericolo che giustifichi questo mio sentirmi impaurito, ma i miei ragionamenti non bastano a fugare queste nuvole... Mi rammarico soprattutto che mi stia sentendo di nuovo male adesso, invece che prima di andare dallo psichiatra, perché sicuramente gli avrei parlato di questa ricaduta, che pare mettere in discussione l'efficacia terapeutica del farmaco attualmente in uso. Farmaco che appena sei anni fa, a queste dosi, mi guarì, mentre ora sembra aver perso potere curativo su di me, oltre a procurarmi effetti collaterali ben più pesanti di quella volta.. . Cosa si fa in casi del genere? Il medico mi ha detto di andare avanti al dosaggio attuale fino al prossimo consulto, previsto a fine marzo; ma se una terapia non mi fa ritrovare la serenità di cui ho bisogno, come mi comporto? Ho inoltre letto in internet che in alcune forme depressive il malato sviluppa un delirio congruo all'umore e crede di udire voci che gli comandano di farla finita... E se cadessi anche in questa trappola? Il solo pensiero di poter nuocere a me stesso mi fa soffrire molto, mentre fino a pochi giorni fa mi illudevo di esser diventato capace di non farmene allarmare, perché, appunto, nient'altro che un pensiero... So che il litio è molto valido nel prevenire quell'evento che nemmeno ho il coraggio di nominare: perché allora il mio medico non me lo ha prescritto?
Dr.Matteo Pacini
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Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.