Paroxetina da circa 12 anni

Buonasera a tutti.
Assumo Paroxetina 20mg da circa 12 anni (forse più).
In età adolescenziale ho iniziato ad avere attacchi di panico, soprattutto in mezzo alle persone o in ambienti particolarmente affollati.
Con l'avanzare dell'età ho avuto diversi episodi che io definisco psicotici (paura di essere seguita, ansia di guidare, ansia di fare la spesa, ansia al lavoro, ecc...) il tutto coadiuvato da una situazione lavorativa stressante (mobbing, insulti, stress) ed una relazione sentimentale tossica.
Ho chiesto aiuto al medico di base che mi ha prescritto la paroxetina ed un consulto psicologico.
Negli anni ho tentato di trovare un buon terapeuta, ho preso diversi appuntamenti, da psicologi, psichiatri, psicomotricisti... Ma non sono mai riuscita ad aprirmi davvero, a trovare una persona che potesse aiutarmi davvero o almeno, questa è la percezione che ho sempre avuto.
A causa di una situazione economica precaria, non ho più partecipato a sedute psicologiche o psichiatriche, l'unica "cura" Che seguo è la paroxetina.
Nel corso del tempo mi sono resa che il mio corpo non è più mio... Sono ingrassata di circa 40kg, non ho più forze e mi sento costantemente stanca.
Lavoro, ma appena finisco, l'unica cosa che voglio fare è dormire.
Perché nel corso del tempo ho anche sviluppato un disturbo del sonno piuttosto grave, a volte non dormo bene per settimane (3-4 ore a notte) e quindi dormo nel pomeriggio... Neanche restando sveglia durante il giorno serve, perché comunque la notte non dormo.
Vorrei riprendere in mano la mia salute e la mia vita e vorrei iniziare occupandomi del mio peso e della mia insonnia.
Non sono mai riuscita smettere con la paroxetina, i sintomi da astinenza erano davvero insopportabili.
Emicrania, tremori, occhi pesanti e vertigini, persino dolori alle ossa... Ho provato a ridurla, ma gli effetti erano gli stessi.
Non ho la presunzione di dire che mi sento guarita... Vorrei solo poter continuare con una cura che non mi creasse dipendenza e che mi permettesse di perdere un pò di peso... Ringrazio tutti coloro i quali vorranno/potranno rispondere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La dipendenza sembra più che altro consistere in una difficoltà anomala nel sospenderla, o calarla. Non so come l'abbia sospesa, ma presumo gradualmente. A maggior ragione c'è qualcosa che non riguarda solo e soltanto la paroxetina, in primis direi il fatto che al momento il suo disturbo non sembra essere comunque controllato con la paroxetina.
Inoltre, la paura di essere seguita andrebbe descritta meglio, mentre i restanti sintomi ricordano comunque tutti quel che già era stato diagnosticato, ovvero un disturbo d'ansia.
Andrebbe rivista la situazione a livello specialistico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Pacini, grazie per la Sua risposta. Forse ho fatto un "mix" Tra sintomi e tempi in cui si sono manifestati. In età adolescenziale soffrivo di attacchi di panico, dai 20 ai 25 circa (prima della paroxetina) soffrivo di ansia per quasi tutti gli aspetti della mia vita quotidiana, dal lavoro, al mettermi alla guida. A volte, per esempio, da neopatentata, se vedevo un ciclista o un motorino a lato della strada e dovevo superarlo, avevo il terrore di poterlo investire. Una volta, ero così convinta di aver investito un motociclista, che ho seguito ogni notizia sia sui giornali cartacei che telegiornali... Ovviamente non avevo fatto nulla, era tutto nella mia testa. A volte invece, per strada, avevo la sensazione di essere osservata o seguita, ma ovviamente era di nuovo tutto nella mia testa, a volte c'erano passanti a volte non c'era nessuno. Ma nessuno si interessava a me, ero io a sentirmi a disagio. La paroxetina mi ha aiutato a superare questi stati di disagio e gli attacchi di panico, non di certo la depressione che mi è stata diagnosticata da uno specialista intorno ai 32 anni (dopo 10 anni di farmaco costante) Purtroppo ho avuto una vita un pò complicata, molto probabilmente ha contribuito al mio malessere fisico e psichico, e ad oggi, a 37 anni suonati, mi rendo conto che sto affrontando il problema con un approccio totalmente errato e forse anche con una cura sbagliata. Le sospensioni sono state graduali, ho provato a ridurre la dose a metà per una settimana, un quarto la successiva e poi a smettere. Ma avevo vere e proprie crisi di astinenza. Ho anche provato a smettere da un giorno all'altro, ovviamente sbagliando. Tra l'altro il mio medico di base è anche andato in pensione.. E attualmente sono senza un medico che mi possa seguire. Insomma, è una situazione complicata..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Quel che descrive per il passato sono ossessioni, non panico. Comunque, la difficoltà alla sospensione è sempre relativa in sé, visto che sono sintomi transitori. Se uno ne è spaventato per meccanismi di tipo ipocondriaco o di panico, può trovare difficile attendere e lasciar decorrere, per quanto si possa tamponare la cosa e minimizzare la riduzione. A volte però la minimizzazione (tipo un mg ogni tot) non cambia le cose, il che depone per un meccanismo di tipo ipocondriaco.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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