Sindrome ansioso depressiva scatenata da evento traumatico

Buongiorno.

Sono un’operatore socio sanitario che lavora presso un’azienda pubblica.
Nel mese di novembre ho subito un’aggressione fisica da un paziente durante il mio turno di lavoro, da lì iniziano frequenti attacchi di panico e sindrome ansioso depressiva per la quale assumo terapia farmacologica prescritta dalla psichiatra che mi segue.
Nonostante dall’inizio (sono passati 3 mesi) i sintomi si siano attenuati continuo a vivere ina situazione di disagio psicologico che non mi consente di dormire se non prendo flurazepam 30mg e quando dormo per via della pastiglia rivivo costantemente l’aggressione e faccio incubi terribili inerenti al mio rientro a lavoro.

Ho paura di tornare a lavorare nel mio reparto, se solo passo vicino al padoglione dove laborò mi sento male, mi sembra di essere in gabbia senza soluzione e la mia psichiatra sostiene che sarà difficile che il mio datore di lavoro mi sposti in una realtà più tranquilla rispetto a quella del reparto.
Io sono terrorizzata però è a volte penso che la soluzione dato che non posso permettermi di licenziarmi sia morire.
Probabilmente se non avessi famiglia avrei già tentato il suicidio.

È possibile che non ci sia nulla che possa fare?

Grazie.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ma non le è stato prescritto niente se non un sonnifero ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Si al momento sono in terapia con 16 gocce di escitalopram una volta al giorno e dieci gocce di alprazolam mattina e sera più dieci al bisogno.
Grazie.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se con questa cura non è stato meglio a distanza di un mese, andrebbe cambiata.

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Mi scusi ma Di tutto ciò che ho scritto il suo unico responso è questo?
Wow
Davvero utilissimo, grazie.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Faccia così, stabilisca Lei quale è la corrispondenza tra lunghezza delle risposte e utilità delle stesse, dopo aver stabilito che c'è una risposta utile da dare di riferimento, che quindi Lei già conosce, se afferma che questa è inutile. Può darsi che sia inutile, e che discenda dall'inutilità della domanda per così come è posta. Non saprei cosa dirle se questo è inquadrabile con una risposta semplice.

Dr.Matteo Pacini
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