Ansia per la gravidanza

Buona sera dottori, premessa: sono alla mia prima gravidanza e sono a metà del terzo mese e dalle ecografie e controlli fatti, tutto procede bene.
Tuttavia essendo io una persona ansiosa per natura (per farvi capire, il cardiologo in passato ha dovuto prescrivermi il betabloccante per ridurre la tachicardia unicamente dovuta ad ansia), non sto vivendo benissimo questo momento perchè ho sempre paura che succeda qualcosa di brutto, che qualche analisi vada male o che il bambino/a non stia bene.
Sia io che mio marito siamo molto felici di questa gravidanza, non ho nessun problema dal punto di vista del mio fisico che cambia e non mi spaventa il cambiamento futuro (fortunatamente ho una persona accanto molto presente), anche per questo mi dispiace non viverla serenamente dal punto di vista mentale ed è l'unica cosa che mi è stata raccomandata sin dall'inizio "vivi la gravidanza serenamente, stai tranquilla".
Non so se c'è qualche consiglio che mi potete dare per smettere di pensare negativo o di non pensare proprio e affrontare i mesi che verranno in maniera serena, per me e per il bambino.
Grazie in anticipo.
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

posso comprendere quello che sta provando.
La gravidanza è impregnata di vissuti emotivi contrastanti, tra i quali gioia, paura, speranza, oltre che di significati profondi e più o meno consapevoli che toccano la dimensione del proprio desiderio, quella della propria identità e sicurezza.
In particolare alla prima gravidanza, pur essendo state preparate da amiche, parenti, altre donne presenti nella propria vita, ci si ritrova spesso e comunque spaventate ed impreparate perché racconti, suggerimenti, informazioni non possono alleviare a sufficienza la paura.
Anzi spesso raccomandazioni come "stai tranquilla" suscitano l'effetto opposto, perché da un lato negano l'esistenza di paure legittime, dall'altro le rafforzano inducendo uno stato di allerta.

Io credo che lei non dovrebbe negare le sue paure, né rifiutarle, ma accoglierle, anche se comprendo che possa essere difficile. Provi ad ascoltarle, comprenderle, condividerle con suo marito. Ciò vi aiuterà anche a conoscervi, formarvi e incontrarvi come coppia genitoriale.
Potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per intraprendere un percorso di supporto psicologico o sostegno alla genitorialità, per farsi accompagnare in questa fase della sua vita così bella ed emozionante ma anche delicata.
In quella sede le sue paure, taciute e respinte, potrebbero essere espresse, conosciute e risultare così meno spaventose. Potrebbe inoltre essere sostenuta ed aiutata nel mettersi in contatto con il ricordo di lei bambina, l'identificazione con sua madre, la rappresentazione del bambino che aspetta.

Lei infatti sta aspettando un bambino che non esiste solo nella sua pancia, ma anche nella sua mente, nel suo cuore; e in quest'ottica l'attesa di divenire genitori in fondo non si discosta poi così tanto dalla genitorialità stessa. L'attesa del figlio permette il formarsi di quello spazio nella mente e nel cuore dove egli si crea, insieme a fantasie, sogni, aspettative che portano la mamma anche a creare uno spazio esterno, in casa, preparare la stanzetta, i giochi, i vestiti.
Una buona attesa dunque prepara all'incontro, getta le basi affinché esso sia bello e crea le condizioni per una buona genitorialità.

Auguri!

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

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