Disturbo ossessivo con immaginazioni

Buongiorno,
Sono ossessivo e ipocondriaco principalmente sulle malattie mentali gravi (psicosi e schizzofrenia).
Dopo svariati periodi dove ero iper attento a sentire i rumori per vedere se li sentivo o meno veramente, ora è subentrata la paura del delirio.
Quando vedo il muso delle macchine le immagino come dei volti che guardano, so che realmente non è così e sono solo delle semplici macchine e la mia è solo pura immaginazione ma questo pensiero mi rende fuori di testa, attacchi di ansia forte, paura di avere un delirio dove vado totalmente nel panico.

Sono in cura farmacologia con antidepressivo, però devo attendere l’effetto potrebbe essere un delirio?

Grazie mille dottori.
Dr. Federico Baranzini Psichiatra, Psicoterapeuta, Geriatra, Farmacologo, Medico delle dipendenze 50 6
Buongiorno,

la sua descrizione, per come l’ha raccontata, non suggerisce la presenza di un delirio in senso clinico. Lei infatti mostra consapevolezza critica del fatto che quei pensieri sono frutto della sua immaginazione ("so che realmente non è così"). Questo è un punto fondamentale: nelle vere psicosi o nei disturbi deliranti, il paziente perde questa consapevolezza, cioè crede fermamente nella realtà di quei pensieri o percezioni, anche quando contraddetti da evidenze. Nel suo caso, invece, sembra trattarsi di una forma di ossessione a contenuto "psicotico", cioè un pensiero intrusivo e spaventoso che lei riconosce come tale ma che le crea comunque molta ansia e paura.

In molti pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo o con disturbo d'ansia generalizzato, è abbastanza comune sperimentare pensieri o immagini intrusive che riguardano proprio le malattie mentali gravi, specialmente in persone con tendenza all’ipocondria mentale o alla fobia di impazzire. Anche il fenomeno che descrive delle automobili che "sembrano volti" rientra in un meccanismo psicologico chiamato pareidolia, che è un processo del tutto normale e comune (basti pensare a chi vede volti nelle nuvole o in oggetti). È la sua reazione ansiosa a questa esperienza a creare sofferenza, non l’esperienza in sé.

Per completare il quadro, sarebbe utile sapere:

-da quanto tempo assume l’antidepressivo e con quale molecola e dosaggio,

-se è seguito anche da uno psicoterapeuta,

-se ci sono precedenti familiari di disturbi gravi,

-se ha avuto episodi di derealizzazione, depersonalizzazione o sensazioni di "irrealtà" o "estraneità" legate all'ansia.

Nella mia esperienza clinica ho seguito diversi giovani uomini con tratti ossessivi e ipocondriaci simili ai suoi, spesso terrorizzati dalla possibilità di "impazzire". Con un percorso combinato di terapia farmacologica mirata (spesso con l'aggiunta di piccole dosi di antipsicotici atipici per contenere l’ansia e i pensieri intrusivi) e psicoterapia cognitivo-comportamentale o psicoanalitica, si riescono a ottenere ottimi risultati e una buona qualità di vita.

Cordiali saluti

Federico Baranzini

Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
Dottore in Psicofarmacologia Clinica
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Buongiorno dottore,

- 3 psichiatri, di cui l'ultimo a cui mi sono affidato mi hanno diagnosticato il disturbo ossessivo compulsivo. Sono in cura da parecchio tempo con zoloft 75 mg (lo prendevo tutti i giorni ma in orari sfasati). Nell'ultimo periodo vista la grossa ricaduta con anche forti attacchi di panico, insieme al mio psichiatra di fiducia la terapia è stata rinforzata, e da 4 giorni ne sto assumendo 100 mg con l'intenzione di arrivare a circa 150/175 mg al giorno, insieme allo zoloft da 100 assumo 10 ggt alla sera di serenase.

- Purtroppo questa fobia ipocondriaca sulle malattie gravi mentali mi è cominciata da quando sto con la mia attuale ragazza che lei soffre del disturbo paranoideo e suo zio schizofrenia acuta e sua zia di disturbo bipolare di tipo 2. (sono stato sempre fortemente ipocondriaco ma mai sulle malattie mentali gravi tranne che negli ultimi 2 anni)

- In famiglia mio padre soffre di depressione maggiore, invece mio fratello di ansia generale.

- solo una volta mi è capitato di vivere la mia vita come se la guardassi da fuori, in un periodo di forte ansia (sembrava quasi un attacco di panico)

La mia paura non sono tanto le fantasie che mi posso fare ma è perdere la consapevolezza quindi che cio che penso si possa trasformare in psicosi.

Precedentemente nelle scorse settimane era la fobia di avere disturbi allucinatori, infatti ero sempre attento a vedere se cio che sentivo era reale o qualcosa che sentivo solo io per paura appunto di avere le allucinazioni uditive.
Quando non vedo macchine cio passa, ma appena ne vedo una parte il loop infinito.
inoltre ho un malessere generale.
Prima era di essere osservato da tutti, cosa che reputavo stupida perche so che nessuno mi fissava e che era tutto frutto della mia immaginazione da ipocondriaco e ossessivo pero anche in questo caso la paura di perdere la convinzione mi ha portato in un loop eterno e senza fine.

In attesa la ringrazio dottore di cuore per le risposte.
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Un altra ossessione è che nelle macchine ci fossero delle persone che mi volevano far male (dovuto da un immagine mentale che mi è venuta in testa) ovviamente cosa a cui non credo e che so benissimo deriva dalla mia paura di avere psicosi... (tutto cio è uscito dal momento che tramite l'intelligenza artificiale mi sono fatto fare degli esempi di deliri paranoidei..). tutte queste idee immaginarie sono uscite dopo essermi informato sulle psicosi paranoidee di persecuzione, ma sono convinto e consapevole che sono tutte idee non reali e immaginarie.
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Buongiorno dottore scusi se la disturbo, volevo aggiornarla, il pensiero ossessivo verso le auto è andato a svanire ma è subentrato quello per la paura di svillupare una psicosi paranoide infatti ora ho paura di pensare che gli altri ce l’abbiano con me, cosa che ovviamente non credo e che so benissimo che sia frutto della mia o stato ansioso e immaginario

Mi faccia sapere cosa ne pensa ..
Grazie mille
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Dr. Federico Baranzini Psichiatra, Psicoterapeuta, Geriatra, Farmacologo, Medico delle dipendenze 50 6
Buongiorno,

quello che descrive rientra pienamente nella dinamica tipica del disturbo ossessivo: un contenuto di pensiero ansiogeno tende, nel tempo, a spostarsi su nuovi temi man mano che il precedente perde intensità. Non è raro che, nelle forme con marcata componente ipocondriaca, le ossessioni si concentrino su malattie mentali gravi, alimentate anche dalla conoscenza di casi clinici (diretta o indiretta) e dalla consultazione di informazioni su internet o tramite altri canali.

Un elemento clinicamente importante, che lei mantiene in tutti gli scenari che mi ha descritto, è la consapevolezza critica: lei riconosce che si tratta di idee non reali, frutto dell’ansia e del disturbo ossessivo, e non di convinzioni deliranti. Questa capacità di distinguere realtà e immaginazione è la barriera che nelle psicosi invece tende a rompersi.

La cura che sta seguendo, con l’aumento graduale di sertralina e il supporto del serenase, va nella direzione corretta, anche perché i dosaggi più efficaci per il DOC sono spesso più alti rispetto a quelli per la depressione. È importante dare il tempo necessario affinché la terapia raggiunga il pieno effetto e, parallelamente, lavorare con un percorso psicoterapeutico mirato alla gestione delle ossessioni e alla riduzione dell’ipercontrollo mentale.

Infine, le suggerisco di limitare, per quanto possibile, la ricerca di informazioni dettagliate su psicosi e disturbi paranoidei: nelle persone con DOC questo può agire come benzina sul fuoco alimentando nuove ossessioni.

Continui a monitorare i sintomi con il suo curante e a tenere traccia dei cambiamenti, così da poter intervenire tempestivamente se dovessero emergere nuovi contenuti ossessivi o variazioni nell’ansia.

Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta Milano
www.psichiatra-a-milano.it

Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
Dottore in Psicofarmacologia Clinica
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