è giusto dimenticare e archiviare oppure pretendere la verità?
Buongiorno, come avevo scritto in un precedente consulto ho scoperto una cosa che potrebbe essere successa nel passato del mio ragazzo, scoprire questa cosa mi ha letteralmente sconvolta, perché da lì ho iniziato a vederlo come un'altra persona.
Adesso vorrei solo smettere di pensarci e archiviare la cosa, perché tanto è una cosa che non si può cambiare anche se non mi piace per niente.
Il problema è che non sapere se questa cosa sia accaduta veramente mi lascia sempre con la speranza che quello che mi è stato detto non sia vero.
In casi come questi è giusto dimenticare ed archiviare dandola per vera o dovrei cercare di scoprire la verità?
Adesso vorrei solo smettere di pensarci e archiviare la cosa, perché tanto è una cosa che non si può cambiare anche se non mi piace per niente.
Il problema è che non sapere se questa cosa sia accaduta veramente mi lascia sempre con la speranza che quello che mi è stato detto non sia vero.
In casi come questi è giusto dimenticare ed archiviare dandola per vera o dovrei cercare di scoprire la verità?
Buongiorno,
Mi ricordo della sua richiesta di consulto precedente, a cui avevo risposto.
Quello che descrive è un vissuto molto comune quando si entra in contatto con qualcosa che scuote profondamente l’immagine che abbiamo di una persona a cui vogliamo bene. Il dubbio tra cercare la verità e provare a dimenticare è umano, ma in realtà non è solo questione di sapere cosa sia successo, bensì di comprendere cosa quella scoperta, vera o presunta che sia, ha attivato dentro di lei.
La sofferenza che prova non nasce solo dai fatti, ma anche da quello che quei fatti rappresentano per lei: valori, fiducia, immagine dell’altro, sicurezza emotiva. Forse prima di decidere se archiviare o indagare, potrebbe essere utile chiedersi: che cosa mi ha fatto così male in questa scoperta? Quale parte di me si è sentita tradita, spaventata o confusa?
Non sempre la verità oggettiva riesce a placare il tumulto interiore, soprattutto se non ci si dà lo spazio per accogliere e comprendere le emozioni che ne derivano. Se sente che questo pensiero la tormenta, potrebbe essere utile parlarne in uno spazio protetto, dove poter esplorare cosa questa esperienza dice di lei, dei suoi bisogni e del tipo di relazione che desidera costruire.
Resto a disposizione,
Mi ricordo della sua richiesta di consulto precedente, a cui avevo risposto.
Quello che descrive è un vissuto molto comune quando si entra in contatto con qualcosa che scuote profondamente l’immagine che abbiamo di una persona a cui vogliamo bene. Il dubbio tra cercare la verità e provare a dimenticare è umano, ma in realtà non è solo questione di sapere cosa sia successo, bensì di comprendere cosa quella scoperta, vera o presunta che sia, ha attivato dentro di lei.
La sofferenza che prova non nasce solo dai fatti, ma anche da quello che quei fatti rappresentano per lei: valori, fiducia, immagine dell’altro, sicurezza emotiva. Forse prima di decidere se archiviare o indagare, potrebbe essere utile chiedersi: che cosa mi ha fatto così male in questa scoperta? Quale parte di me si è sentita tradita, spaventata o confusa?
Non sempre la verità oggettiva riesce a placare il tumulto interiore, soprattutto se non ci si dà lo spazio per accogliere e comprendere le emozioni che ne derivano. Se sente che questo pensiero la tormenta, potrebbe essere utile parlarne in uno spazio protetto, dove poter esplorare cosa questa esperienza dice di lei, dei suoi bisogni e del tipo di relazione che desidera costruire.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisabetta Carbone
Psicologa sistemico relazionale | Sessuologa clinica |
psicologa@elisabettacarbone.it | 351.777.9483
Utente
Grazie per avermi risposto di nuovo :)
"che cosa mi ha fatto così male in questa scoperta?" Mi ha fatto male innanzitutto il modo in cui lo sono venuta a sapere ovvero tramite il racconto del suo conoscente e le parole che ha usato per descrivere la cosa, poi il fatto che lui si sia fatto convincere dalla tipa e che non sia stata una sua iniziativa mi ha turbata parecchio, inoltre il fatto che se questa cosa fosse vera non rispecchia affatto l'immagine che mi sono fatta di lui quando l'ho conosciuto ed in questi anni, mi da fastidio il fatto che abbia "rovinato" tutto per una cosa che sembra non aver significato niente.
" Quale parte di me si è sentita tradita, spaventata o confusa?" Mi sono sentita tradita, presa in giro, se tutto fosse vero e non solo per il gesto in sé, ma per avermelo tenuto nascosto e per il fatto di non avermi parlato di questa cosa sapendo che la verità sarebbe potuta venire a galla visto che la gente sapeva.
Adesso sono indecisa se parlargli, ma come ho detto l'altra volta ho paura di conoscere la verità, ho paura del modo in cui risponderà ad esempio negando o non prendendomi sul serio, sminuendo la cosa, magari ridendoci sopra quando per me sarebbe importante saperlo, ho paura di mettermi così a "nudo".
In un certo senso vorrei solo liberarmi e dirgli tutto, dando già per scontato che non avrà l'atteggiamento che vorrei.
"che cosa mi ha fatto così male in questa scoperta?" Mi ha fatto male innanzitutto il modo in cui lo sono venuta a sapere ovvero tramite il racconto del suo conoscente e le parole che ha usato per descrivere la cosa, poi il fatto che lui si sia fatto convincere dalla tipa e che non sia stata una sua iniziativa mi ha turbata parecchio, inoltre il fatto che se questa cosa fosse vera non rispecchia affatto l'immagine che mi sono fatta di lui quando l'ho conosciuto ed in questi anni, mi da fastidio il fatto che abbia "rovinato" tutto per una cosa che sembra non aver significato niente.
" Quale parte di me si è sentita tradita, spaventata o confusa?" Mi sono sentita tradita, presa in giro, se tutto fosse vero e non solo per il gesto in sé, ma per avermelo tenuto nascosto e per il fatto di non avermi parlato di questa cosa sapendo che la verità sarebbe potuta venire a galla visto che la gente sapeva.
Adesso sono indecisa se parlargli, ma come ho detto l'altra volta ho paura di conoscere la verità, ho paura del modo in cui risponderà ad esempio negando o non prendendomi sul serio, sminuendo la cosa, magari ridendoci sopra quando per me sarebbe importante saperlo, ho paura di mettermi così a "nudo".
In un certo senso vorrei solo liberarmi e dirgli tutto, dando già per scontato che non avrà l'atteggiamento che vorrei.
Utente
Da una parte penso che sarebbe utile sapere per elaborare meglio la cosa, perché se fosse come ha detto il conoscente non potrei fare altro che farmene una ragione perché le cose passate non si possono cambiare, ma rimarrebbe la rabbia per essere stata presa in giro. Ma se invece non fosse vera questa storia come potrebbe dimostrarlo? Dovrei credere solo alla parola del mio ragazzo? E perché il conoscente avrebbe dovuto inventarsi una cosa del genere? Non lo vedo come un tipo che si mette a inventarsi le cose solo per creare disagio. Creare una situazione tipo andare in qualche locale dove ci sia abbastanza privacy e parlargli potrebbe essere una buona idea?
E poi fino a che punto è giusto pretendere di sapere tutto sul passato sessuale del proprio partner?
E poi fino a che punto è giusto pretendere di sapere tutto sul passato sessuale del proprio partner?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 470 visite dal 24/07/2025.
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