Amica scomparsa e ritrovata: perché dopo 35 anni è cambiata?
Dopo 35 anni di silenzio, è ricomparsa una vecchia amica con la quale durante il periodo universitario avevo stretto un legame molto forte.
Vacanze insieme, esami e studi condivisi, amicizie in comune, serate... ci sentivamo tutti giorni al telefono per qualsiasi cosa, praticamente una sorella.
Poi, dopo anni di amicizia, ad un certo punto ha cominciato a non rispondere più alle mie telefonate, si rifiutava di uscire con me e di fare tutto ciò che facevamo prima.
Alla mia richiesta di spiegazioni, riuscii a strapparle solo un "mi sono stancata, ho bisogno di altre cose... ". Poi il nulla.
Soffrii molto all'epoca per queste parole e per il suo allontanamento definitivo anche perché non ne ho mai compreso le vere ragioni... Ora, dopo 30 anni, questa vecchia amica si è riavvicinata! Prima a piccoli passi, brevi messaggini al cellulare, poi inviti di uscire con un gruppo di vecchie amiche, poi inviti a partecipare a qualche evento, poi ha ricominciato come se niente fosse a chiamarmi per qualsiasi cosa come se questi trent'anni non fossero mai trascorsi.
Ho ricominciato a frequentarla con una certa cautela all'inizio, abbastanza contenta del riavvicinamento ma tuttavia anche molto perplessa.
Poi la sua ricomparsa ha cominciato a farsi sempre più pressante. Ogni week end mi chiamava per organizzare qualcosa insieme, quindi mi raccontava dei suoi problemi in continuazione, con l'ex marito, con il padre, con la sorella... chiedeva di uscire con me e i miei amici per fare nuove conoscenze soprattutto maschili... mi sentivo tuttavia così a disagio in sua compagnia che mi sono decisa a comunicarle questo mio sentimento chiedendole esplicitamente i motivi per cui anni prima si fosse allontanata.
La sua risposta mi sbalordi': non
ricordava assolutamente nulla di quello che era accaduto! La conversazione su questo prosegui per un bel po' senza riuscire a ricaverne nulla di illuminante su una faccenda per me ancora in sospeso da anni, perché la spiegazione fornita tanti anni prima non mi ha mai convinta.
Questa sua amnesia attuale mi ha così fatto rimanere male per la seconda volta, il disagio e l'irritazione nei suoi confronti è cosi forte che non riesco più a frequentare questa persona.
Tuttavia non ho ancora capito niente di tutta questa storia... grazie per la vostra attenzione.
Vacanze insieme, esami e studi condivisi, amicizie in comune, serate... ci sentivamo tutti giorni al telefono per qualsiasi cosa, praticamente una sorella.
Poi, dopo anni di amicizia, ad un certo punto ha cominciato a non rispondere più alle mie telefonate, si rifiutava di uscire con me e di fare tutto ciò che facevamo prima.
Alla mia richiesta di spiegazioni, riuscii a strapparle solo un "mi sono stancata, ho bisogno di altre cose... ". Poi il nulla.
Soffrii molto all'epoca per queste parole e per il suo allontanamento definitivo anche perché non ne ho mai compreso le vere ragioni... Ora, dopo 30 anni, questa vecchia amica si è riavvicinata! Prima a piccoli passi, brevi messaggini al cellulare, poi inviti di uscire con un gruppo di vecchie amiche, poi inviti a partecipare a qualche evento, poi ha ricominciato come se niente fosse a chiamarmi per qualsiasi cosa come se questi trent'anni non fossero mai trascorsi.
Ho ricominciato a frequentarla con una certa cautela all'inizio, abbastanza contenta del riavvicinamento ma tuttavia anche molto perplessa.
Poi la sua ricomparsa ha cominciato a farsi sempre più pressante. Ogni week end mi chiamava per organizzare qualcosa insieme, quindi mi raccontava dei suoi problemi in continuazione, con l'ex marito, con il padre, con la sorella... chiedeva di uscire con me e i miei amici per fare nuove conoscenze soprattutto maschili... mi sentivo tuttavia così a disagio in sua compagnia che mi sono decisa a comunicarle questo mio sentimento chiedendole esplicitamente i motivi per cui anni prima si fosse allontanata.
La sua risposta mi sbalordi': non
ricordava assolutamente nulla di quello che era accaduto! La conversazione su questo prosegui per un bel po' senza riuscire a ricaverne nulla di illuminante su una faccenda per me ancora in sospeso da anni, perché la spiegazione fornita tanti anni prima non mi ha mai convinta.
Questa sua amnesia attuale mi ha così fatto rimanere male per la seconda volta, il disagio e l'irritazione nei suoi confronti è cosi forte che non riesco più a frequentare questa persona.
Tuttavia non ho ancora capito niente di tutta questa storia... grazie per la vostra attenzione.
Gentile
grazie per aver condiviso una parte così intima e dolorosa della sua storia. È evidente quanto questa amicizia abbia contato per lei e, quanto la sua fine improvvisa prima e il ritorno inatteso ora l’abbiano lasciata con un senso di smarrimento e confusione ancora aperto dopo tanti anni.
È più che comprensibile il suo disagio: quando una relazione profonda si interrompe senza spiegazioni chiare, resta dentro una ferita che difficilmente si rimargina. Il fatto che, dopo tanto tempo, lei sia tornata come se nulla fosse accaduto e che oggi dica di non ricordare nulla del suo allontanamento, può sembrare quasi una mancanza di rispetto verso il suo dolore. E fa ancora più male perché rimette in contatto con quella ferita mai elaborata del tutto ri-attualizzandola.
La sua reazione il disagio, l'irritazione, il bisogno di prendere le distanze non è solo comprensibile: è legittima. Ha il diritto di proteggersi, soprattutto se sente che la relazione non la fa stare bene.
Forse oggi la sua amica è una persona diversa, con i suoi limiti, le sue fragilità, magari davvero non è più in contatto con quella parte di sé del passato. Ma questo non toglie nulla a ciò che lei hai vissuto, e non cancella il bisogno di rispetto, chiarezza e reciprocità che ha ancora oggi.
Può darsi che non troverà mai tutte le risposte che cerca da lei. Ma puó comunque scegliere cosa fare adesso, partendo da una domanda semplice ma importante: "Questa persona oggi arricchisce la mia vita o la appesantisce?"
Ascolti quella risposta, anche se è scomoda. E da lì, scelga come proseguire: che sia con un distacco sereno, con una nuova forma di rapporto più superficiale, o con una chiusura definitiva.
In ogni caso, non deve sentirsi in colpa. A volte, per prendersi cura di sé, bisogna avere il coraggio di lasciare andare anche ciò che un tempo ci era caro.
grazie per aver condiviso una parte così intima e dolorosa della sua storia. È evidente quanto questa amicizia abbia contato per lei e, quanto la sua fine improvvisa prima e il ritorno inatteso ora l’abbiano lasciata con un senso di smarrimento e confusione ancora aperto dopo tanti anni.
È più che comprensibile il suo disagio: quando una relazione profonda si interrompe senza spiegazioni chiare, resta dentro una ferita che difficilmente si rimargina. Il fatto che, dopo tanto tempo, lei sia tornata come se nulla fosse accaduto e che oggi dica di non ricordare nulla del suo allontanamento, può sembrare quasi una mancanza di rispetto verso il suo dolore. E fa ancora più male perché rimette in contatto con quella ferita mai elaborata del tutto ri-attualizzandola.
La sua reazione il disagio, l'irritazione, il bisogno di prendere le distanze non è solo comprensibile: è legittima. Ha il diritto di proteggersi, soprattutto se sente che la relazione non la fa stare bene.
Forse oggi la sua amica è una persona diversa, con i suoi limiti, le sue fragilità, magari davvero non è più in contatto con quella parte di sé del passato. Ma questo non toglie nulla a ciò che lei hai vissuto, e non cancella il bisogno di rispetto, chiarezza e reciprocità che ha ancora oggi.
Può darsi che non troverà mai tutte le risposte che cerca da lei. Ma puó comunque scegliere cosa fare adesso, partendo da una domanda semplice ma importante: "Questa persona oggi arricchisce la mia vita o la appesantisce?"
Ascolti quella risposta, anche se è scomoda. E da lì, scelga come proseguire: che sia con un distacco sereno, con una nuova forma di rapporto più superficiale, o con una chiusura definitiva.
In ogni caso, non deve sentirsi in colpa. A volte, per prendersi cura di sé, bisogna avere il coraggio di lasciare andare anche ciò che un tempo ci era caro.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 11/10/2025.
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