Nervosismo

Salve, ho una bimba di quasi 3 anni che da circa un mese ha iniziato l'asilo. L'avevo iscritta prima in un asilo ma visto che la reazione era stata terribile (piangeva tutta la notte, faceva di nuovo pipì a letto...) su consiglio del pediatra ho sospeso per una decina di giorni e ho riprovato in un altro asilo. Lì è andata meglio e dopo solo 2 giorni di pianto lei si è ambientata e ora anche la mattina va a scuola serena. le maestre mi dicono che partecipa e gioca sempre con serenità. Quando torna a casa però ha crisi di pianto anche per nulla, pianti che durano ore e non so come prenderla. ho provato a tranquillizzarla, a starle vicina e anche a lasciarla piangere fingendomi incurante, ma niente. ci sono pomeriggi che piange fino a sera per ogni piccola cosa. C'è da dire anche che io sono all'8 mese di gravidanza e che mio suocero ha un tumore in stadio molto avanzato per cui mio marito è sempre assente, molte volte anche di notte per più giorni consecutivi. Come devo comportarmi con lei? Come posso aiutarla ad essere più serena? Quando la sera andiamo a letto lei mi abbraccia e mi chiede scusa di essere stata monella... tutte le sere e cerca il mio perdono e le mie coccole, ma solo la sera. Di giorno a volte mi allontana e non vuole neppure parlarmi. Io non so come comportarmi con lei, e soprattutto cosa fare appena nascerà il fratellino... vorrei solo che tornasse la bimba serena e sorridente di qualche mese fà!!!!
Grazie per la disponibilità
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signora,

qual è il suo stato d'animo nei confronti del fatto che la bambina ora vada all'asilo e si sia quindi un po' distanziata da lei nel quotidiano?
I bambini - specie se molto piccoli - spesso hanno atteggiamenti che riflettono le emozioni dei genitori, e per prima cosa quindi le chiederei se è contenta che vada all'asilo.

Vorrei anche sapere come mai le avete cambiato asilo: avevate qualche motivo concreto per pensare che il problema non fosse la separazione da casa (e da lei) ma quello specifico asilo?

Le gravi preoccupazioni di suo marito tolgono sicuramente serenità a tutti, ma non so quanto incidano direttamente sul problema o piuttosto sul clima familiare in generale.

Come avete gestito il fatto che a breve nascerà un altro bambino?
Avete spiegato alla piccola quello che succederà?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, la ringrazio innanzitutto per avermi risposto!
Si le ho cambiato asilo perchè ho visto dalla finestra per diversi giorni che le maestre non provavano neppure a coinvolgere i bambin che piangevano, ma li mettevano in piedi su una sediolina affacciati alla finestra dicendogli di aspettare il ritorno della mamma. In più era una classe mista di bambini di 2 anni e mezzo fino a bambini di 5 anni e non facevano nessuna attività, li lasciavano giocare insieme urlando di tanto in tanto di non correre etc... Così ho cambiato e nonostante il precedente asilo fosse vicinissimo a casa mia per questo invece devo prendere la macchina, lo faccio con piacere. Sono felice che lei vada a scuola sia per lei così si distacca un po' da me e ha modo di apprendere, intereagire con gli altri e trovare tanti stimoli, sia perchè la mattina ho tempo per fare tante cose... soprattutto in visione dell'arrivo del fratellino...
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dopo
Utente
Utente
Scusi ho notato solo ora che le ho inviato solo parte della risposta :(
Si abbiamo spiegato che presto arriverà un fratellino e lei nè è entusiasta, già ora quando usciamo a comprare qualcosa per lei mi chiede di prenderne anche per il fratellino e mi chiede sempre quando nascerà dicendo che non ce la fa più ad aspettare. Per il clima in famiglia cerchiamo ovviamente di mostrarci sempre sorridenti con lei, ma non è facilissimo, mio marito quando è a casa dedica a lei tutto il tempo giocando e facendola divertire. Io cerco di darle quanto più amore possibile... ma i risultati non cambiano purtroppo...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Anche se sua figlia non va più lì se ha riscontrato quella situazione può fare una segnalazione del problema a chi di dovere, che sia il preside se si tratta di un complesso scolastico o l'assessorato che si occupa della gestione delle scuole materne, se è una struttura comunale: quelle persone sono lì per svolgere un lavoro e non per traumatizzare i bambini, e magari se qualcuno passerà a controllare saranno costrette a cambiare registro.

Se lei è serena nei confronti di questo distacco forse la bambina lo sta prendendo come una punizione, specialmente se prima era sempre con lei, e il fatto che stia per arrivare un "terzo incomodo" fra voi per la piccola può significare che lei la sta allontanando e sostituendo con un altro figlio anche se le avete spiegato che nascerà un fratellino e appare contenta di questo.
E' importante coinvolgerla e non farla sentire esclusa e in punizione, come forse si sente visto che la sera piange chiedendole perdono per non si sa quali marachelle.
Il fatto che di giorno, tornata dall'asilo, alterni il pianto e comportamenti da bambina arrabbiata può significare che vive emozioni contrastanti e cioè tristezza per l'idea di essere allontanata da lei e rabbia per quello che sta succedendo.
E' probabile che si tratti di una situazione passeggera, che lei dovrà affrontare con pazienza e magari svolgendo con la bambina qualche attività in casa o fuori casa in modo tale da condividere più momenti possibile e anche da distrarla da quello che prova.

Se riuscirà a tranquillizzarla sul fatto che non la manda all'asilo per punirla un po' alla volta tornerà serena, ma è necessario rassicurarla tutte le volte che servirà per quanto riguarda l'arrivo del fratellino e spiegarle che il papà non va via perchè lei è cattiva, ma perchè il nonno è ammalato.

Agli occhi di un adulto possono sembrare ragionamenti assurdi, ma i bambini sono molto egocentrici e tendono ad autoriferirsi qualunque evento accada attorno a loro: di conseguenza tutto ciò che può essere interpretato come una punizione e una conseguenza del loro cattivo comportamento viene ad assumere questo significato ai loro occhi.
Se sommiamo l'allontanamento da casa per stare diverse ore all'asilo, le frequenti "sparizioni" di papà e il prossimo arrivo di un altro bambino capisce che sua figlia ha più di un motivo per essere triste e preoccupata di essere stata cattiva e che tutto questo sia colpa sua.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa per avermi "aperto gli occhi"... io credevo che mostrandomi felice dell'asilo lei lo accettasse più volentieri... o che dovevo adottare misure più dure nei confronti di questi capricci e pianti apparentemente senza motivo... purtroppo fare la mamma è davvero dfificile! Se io riesco a stare con lei per fare un puzzle o un gioco lei è più serena, il problema è che con il pancione non sempre riesco a giocare con lei come prima... e so che anche questo le pesa...
Per quanto riguarda l'asilo, trattandosi di un asilo comunale ne ho parlato con il direttore, ma onestamente non ha dato molto peso alle mie parole visto che gli altri bambini (anche se qualcuno dopo quasi un mese) hanno col tempo smesso di piangere e si sono adattati... mi hanno considerata una madre troppo apprensiva con una bimba troppo viziata...
Grazie per la sua disponibilità, i suoi consigli sono stati davvero importanti!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Più che quello che lei "mostra" conta quello che "sente", per questo le suggerivo di concentrarsi sul suo stato d'animo che condiziona necessariamente anche quello della bambina.

Quando avrà chiaro quello che prova e quello che può essere il punto di vista della piccola le azioni verranno di conseguenza.
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