Esaurimento nervoso, depressione

Buongiorno, ho 36 anni e oramai dalla nascita del 1 figlio (14 anni fa) non riesco dormire di notte, 3-4 ore nella migliore delle ipotesi, se vado a letto arrabbiata non dormo nemmeno 5 minuti. Da circa 2 anni al lavoro mi è stato affidato un incarico di grande responsabilità, più volte feci presente ai superiori l'impossibilità di gestire da sola tale situazione. Il protrarsi di questa situazione mi ha portato in una situazione che ora difficilente riesco a gestire: di notte non dormo, difficilmente riesco parlare con le persone senza scoppiare a piangere (e quando accade mi sento una cretina scoraggiandomi di più), sono sempre stanca, a volte ho la sensazione di vuoto, se mi arrabbio mi sento opprimere con difficoltà a respirare, mi sembra che nessuno mi capisca (ne marito, ne figli, ne madre, ne colleghi), preferisco isolarmi per non relazionarmi con altri.... Questa situazione mi ha cambiato, non mi rispecchio più in me stessa... Premetto che ho avuto un infanzia difficile, mio padre è morto quando avevo 9 anni, una ferita che ancor oggi mi fa star male anche se mamma è stata brava. Ora con mio marito le cose non vanno (figlio unico morbosamente attaccato ai genitori), prima vengono le loro esigenze, poi io.... A chi mi posso rivolgere per poter prendere la mia situazione in mano? Mi credevo una persona forte... Invece.....!!! Spero essere stata addastanza chiara sulla mia attuale situazione, vorrei cambiare e ritornare a sorridere.. Ringrazio per l'aiuto e porgo cirdiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

per prima cosa 14 anni di disagio sono proprio tanti. Non ha fatto nulla in tutto questo tempo per cercare di risolvere il disagio e alleviare la sua sofferenza? Ne ha parlato col medico di base o con uno psicologo?

Adesso la strada maestra sembra proprio questa: quella di chiedere un aiuto (eventualmente se il medico lo riterrà opportuno anche farmacologico) al medico di base e poi anche a uno psicologo, che valuterà se coinvolgere anche suo marito nella consultazione.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
è molto importante che, probabilmente avendo toccato il fondo, abbia voglia di riprendere in mano la sua vita e desideri tornare a sorridere: la motivazione al cambiamento è un elemento decisivo nella riuscita di un percorso terapeutico.
Condivido pienamente la sua decisione di rivolgersi a qualcuno per farsi affiancare nel raggiungimento di questi obiettivi, anche se penso che non si debba considerare per questo una persona debole. La forza di una persona (in ogni ambito) sta anche nel riconoscere quando è necessario chiedere aiuto senza ostinarsi cocciutamente a fare da soli.
Le strade sono essenzialmente due: può decidere di rivolgersi alle strutture pubbliche o ad un professionista privato. La differenza non sta né nella professionalità di chi si potrà occupare di Lei né nel fatto che presso l'ASL il costo sarebbe inferiore.
Da quanto racconta, ipotizzo che potrebbe essere indicato per Lei un percorso psicoterapeutico (sebbene tale decisione spetti con certezza ovviamente a chi la vedrà di persona), che difficilmente viene offerto nei servizi pubblici, se non per un numero molto limitato di sedute; inoltre non potrà scegliere direttamente lo/a psicologo/a come invece potrebbe fare nel caso di un libero professionista.
Se vuole può cercare direttamente su questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
oppure presso l'Ordine degli Psicologi della sua Regione:
http://www.ordinepsicologiveneto.it/
o, ancora, presso la sua ASL di appartenenza.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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