Soffro di depressione da quando ne ho 14

Salve dottore, ho 23 anni soffro di depressione da quando ne ho 14, ma due anni fa ho avuto un crollo, ho perso 20 chili in un mese, non bevevo, non mangiavo e dormivo tutto il tempo. Da quel giorno pero' la mia vita e' cambiata totalmente, non sono uscita di casa per un anno perche' ancora adesso ho paura del contatto con altre persone, ho sofferto di attacchi di panico e subito dopo il crollo ho avuto amnesie temporanee e anche allucinazioni. Vorrei tanto andare da uno psicologo, ma ho paura a tal punto che ho disdetto per 3 volte di fila l appuntamento. La situazione in cui mi trovo e' esasperante, ho forti mal di testa ogni giorno, nausea, vertigini e una forte tensione muscolare, spasmi. Non sono piu' in grado di avere una vita normale e non so che cosa fare, per me vivere e' diventato una frustrazione, e mi sento cosi ridicola e mi vergogno a scrivere queste cose, figuriamoci se ne devo parlare. Prima del crollo per cinque anni sono stata fidanzata con un ragazzo che mi ha alzato le mani tanto da fratturarmi un piede. Sono riuscita a lasciarlo nonostante lo amassi ed e' li che ho perso tutti quei chili. Sono riuscita a mettere da parte la violenza che ho subito, ma tutto quello che ho passato ora mi impedisce di avere amici, un lavoro, fiducia e voglia di continuare a vivere, mi sento come se avessi 60 anni sono sempre stanca anche quando ho dormito bene poi dopo un ora che sono sveglia mi prende stanchezza. Scrivo perche' non so davvero che cosa fare e questa volta so che non mi rialzero' da sola con le mie gambe. Grazie x l attenzione. Salve
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
la situazione è abbastanza complessa e non può essere risolta senza aiuti secialistici.
Il tono dell'uomore deflesso, le oscillazioni ponderali importanti, le paure , la ridotta vita di relazione, sono tutti ambiti di competenza di uno psicologo.
Non sarebbe da escludere, a mio avviso, la possibilità di un approccio combinato:farmacoterapia e psicoterapia.
Cosa le impedisce di andare in consultazione?
Di cosa ha paura?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Scrivo perche' non so davvero che cosa fare e questa volta so che non mi rialzero' da sola con le mie gambe"

Gentile ragazza,

questa è la tipica modalità con cui molti pazienti si avvicinano alle cure. In particolare le persone depresse che fanno fatica a chiedere aiuto. Non sempre ci si rialza DA SOLI ma è necessario avere qualcuno accanto: non mi riferisco solo all'aiuto del professionista, che nel Suo caso, sembrerebbe imprescindibile, ma anche alla rete sociale che Lei adesso sta escludendo -comprensibilmente- dalla Sua vita.

In tal senso potrebbe essere utile per Lei, attraverso l'aiuto di uno psicologico comprendere come mai ha avuto una storia con un uomo violento. Questo darà indicazioni sul Suo (di lei che scrive) modo di funzionare per capire meglio la situazione ma soprattutto per permettere un cambiamento autentico e non accettare più relazioni del genere.

Inoltre sarà possibile comprendere la sintomatologia che descrive e il suo significato.

Comprendo la difficoltà che incontra nella richiesta d'aiuto, ma è indispensabile. Non ne ha parlato col medico di base?

Attualmente con chi vive? C'è qualcuno che si occupa di Lei?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
La mia paura e' di dover ricordare tutto quello che ho passato e descriverlo, per un periodo poi non ricordavo piu' tutto quello che mi era accaduto, come se il mio cervello mi avesse indotto a dimenticare. E li stavo un po meglio perche' ogni notte avevo incubi di continuo su di lui e mi svegliavo con bruttissime vertigini con conseguente vomito. Un altra paura e' quella di piangere, ogni volta che lo facevo il mio ex mi tirava sberle finche non la smettevo, e forse da li la mia paura, credo. Riguardo a chi ho vicino, ho il mio compagno attuale ma ha la mia eta', e per quanto sia favoloso, non riesce tante volte neppure ascoltare i miei sfoghi. Mio padre e' scappato quando sono nata, mia madre si e' fatta la sua vita lasciandomi a 10 anni dai nonni, non curandosi piu di me, ma tutto cio mi va bene perche' anche se sono sola, non mi fa paura la solitudine ma le persone. Ogni volta che espongo i miei problemi mi sento una stupida. Domani per l ennesima volta ci riprovero' e vediamo se saro' pronta per ricordare, comunque grazie delle risposte, mi avete dato la conferma che da sola posso fare poco e che devo per forza trovare il coraggio e farmi avanti. Grazie e salve.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"non mi fa paura la solitudine ma le persone..."

Gentile Utente,

probabilmente Lei è abituata a determinate situazioni e a determinati tipi di relazioni; pertanto un'esperienza correttiva (come potrebbe essere eventualmente un lavoro psicologico o una psicoterapia, se prescritta) potrebbe esserle utile.

Prima però, vorrei portare la sua attenzione proprio su questo aspetto: come Lei si sia abituata, fino a ritenere normale una mamma che la lascia a 10 anni dai nonni e un papà che va via quando lei è neonata.

Questo modello relazionale va visto bene con l'aiuto dello specialista, perchè il rischio potrebbe essere quello di riprodurlo e aspettarselo anche nelle altre relazioni (es fidanzato).

Quanto alle sue paure:

- ricordare eventi traumatici e dolorosi in un ambiente protetto, con lo psicologo, è ben diverso dall'essere sola, o peggio con il proprio carnefice. In tal senso potrebbe fare un'esperienza diversa. Non ha amici con cui parla? Quando racconta qualcosa, per esempio se è triste (se ci riesce), gli altri come reagiscono?

- anche il pianto meriterebbe uno spazio a parte: essere vulnerabili è uno stato degli esseri umani e lei abbia appreso che non ci si può mostrare così.

Ci faccia sapere.
Buona giornata,