Distimia e omosessualità

Salve, sono una ragazza di 22 anni, studentessa in psicologia. Da circa un anno sono legata da un'amicizia molto particolare con un ragazzo di 24 anni, omosessuale. Essendo piuttosto stretti, mi parla tantissimo di lui e dei suoi disagi. Purtroppo sin dalla preadolescenza non è riuscito mai ad accettare il suo orientamento sessuale e questo, insieme ad altri fattori, lo ha portato a vivere per anni con ansia, paura di relazionarsi con gli altri, forme di depressione (per fortuna senza ideazione suicidaria o tentativi di suicidio). Poi, 4 o 5 anni fa, ha avuto dei rapporti con una persona più piccola di lui, ci sono stati baci, effusioni e anche del sesso completo. Il problema è che lui era coinvolto ma l'altro molto poco. Ora, che adesso questa storia sembra essere finita, già che da tempo ho assistito a periodi piuttosto bui per lui, le cose sono peggiorate, in quanto ora si sente di nuovo solo e "di serie B". Io gli parlo tantissimo, gli sono vicino, questo lo aiuta ma effettivamente non riesce a liberarsi una volta per tutte. Gli ho proposto un consulto con un terapeuta ma è molto restio. Cosa posso fare?
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Dr. Alessio Sandalo Psicologo, Psicoterapeuta 50 1 9
Gentile utente,
capisco la sua volontà di aiutare l'amico e senz'altro la sua presenza è di grande affetto e conforto.
Se però il suo amico non si sente di consultarsi con un professionista, forse si possono tentare altre strade.
Come in molte situazioni di social-suffering, esistono dei gruppi informali di pari, nel caso del suo amico, anche associazioni sul territorio che possono offrire un primo orientamento e sostegno.
Magari può essere un modo per non analizzarsi a fondo in un esame clinico, bensì confrontarsi e riflettere insieme a persone che si accomunano per un vissuto simile.
Cordiali saluti.

Dr. Alessio Sandalo
Psicologo a None - Nichelino - Torino
http://www.alessiosandalo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"ora si sente di nuovo solo e "di serie B..."

Gentile Utente,

pur con i limiti di un consulto on line e per di più per una terza persona, direi che forse, al di là dell'omosessualità, al Suo amico manca una buona stima di sè.
Mi spiego meglio: capita nella vita di vivere delle relazioni sentimentali che poi finiscono e che ci fanno soffrire, ma se la rappresentazione che abbiamo di noi stessi è quella di persone di valore, a prescindere dalle idee e giudizi altrui, che sanno camminare anche da sole ed essere felici anche da sole, allora un evento del genere non necessariamente determina una reazione depressiva di tale portata. Certamente fa soffrire, ma l'esperienza viene elaborata in tempi ragionevoli.

E' anche vero che da qui non sappiamo se la reazione depressiva del Suo amico sia dovuta anche ad altre questioni e in tal senso una valutazione anche psichiatrica del tono dell'umore non sarebbe da escludere.

Certamente la Sua vicinanza come amica è utilissima, ma se le cose stanno come sto ipotizzando qui è indispensabile un aiuto specialistico per poter incidere su come il Suo amico vede se stesso e la propria amabilità personale.

Eventualmente può fargli leggere questa pagina o invitarlo a scriverci come primo passo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte.
Senz'altro quello che farò, come prima cosa, sarà di coinvolgerlo alla partecipazione di iniziative e a gruppi che lo riguardano da vicino che assolutamente non mancano.

Per quanto dice invece la Dr. ssa Pileci, sono d'accordo con lei sul consulto specialistico perché a volte ho avuto il sospetto che alla base ci fosse un problema psichiatrico, dato che questa situazione precede anche l'esperienza sentimentale con questo ragazzo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
E' veramente complesso aiutare chi ci scrive personalmente, lo e' ancoro di piu' , quando parliamo di terzi e che per di piu' non vogliono essere aiutati.
Una consulenza de visu, per il suo amico, sarebbe la strada da poter percorrere, anche se non sempre facile, immediata come soluzione ed accettazione.
Lo inviti a scriverci, magari possiamo aiutarlo a riflettere ed a superare il disagio ed il lutto subito .

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it