Disinnamoramento?

Salve e grazie in anticipo per l'attenzione che vorrete dare alla mia richiesta. Mi interessa il vostro parere riguardo la situazione sentimentale in cui mi trovo. In realtà vorrei una interpretazione psicologica non su di me ma su un uomo di 35 anni al quale sono legata da circa 2 anni. La nostra relazione è molto particolare, proverò a descriverla brevemente. I primi mesi in cui abbiamo iniziato a frequentarci sono stati molto intensi, come generalmente succede in tutte le storie... dopo un po’ abbiamo subito secondo me un arresto, una deviazione rispetto a quello che dovrebbe essere l’evolversi naturale di una storia. Mi spiego: tra di noi si è consolidata l’intimità, la sintonia, una grande attrazione sia fisica che mentale, interessi comuni, ma progettualità quasi nulla. Ha sempre detto di amarmi, dimostrandolo anche con gesti ed azioni ma allo stesso tempo ha sempre detto di avere difficoltà e quindi paura a prendere un impegno, di non riuscire a proiettare e visualizzare il suo futuro con me. Anche nella vita quotidiana e nelle piccole cose, nelle relazioni con gli altri (amici, famiglia), manifesta questa incapacità. In ogni situazione o richiesta che gli perviene, tenta sempre di tenersi sul vago, cercando in questo modo di mantenersi una sorta di via di fuga. Tende sempre a decidere cosa fare, quando e come, all’ultimo momento. Negli ultimi mesi è stato sottoposto a diversi tipi di stress sul lavoro ed in famiglia, cambiando quasi carattere. Da persona attiva e allegra, sempre in compagnia, è diventato stanco, apatico, assente. Circa 2 mesi fa mi ha allontanata dicendomi di non poter più continuare la relazione con me stando in quelle condizioni. Mi ha detto di avere preoccupazioni che non lo fanno vivere serenamente. Mi ha detto di non volere avere in tutto ciò, anche la responsabilità di dovermi rendere conto del suo malessere e della sua apatia, in quanto persona più vicina a lui. Da allora continua se pur sporadicamente a cercarmi. Anche se rari (mediamente una volta a settimana) ci sono momenti di intimità anche migliori e più intensi rispetto a quando eravamo insieme, seguiti da giorni di silenzio in cui sparisce. Io ho deciso di lasciargli lo spazio ed il tempo per risolvere il suo problema e quindi non lo cerco, aspetto sempre che la cosa venga da lui. Essendone però ancora molto innamorata, non riesco a negarmi ogni volta che lui mi cerca. Questa situazione mi crea evidentemente malessere e frustrazione che qualche giorno fa mi ha spinto a cercarlo per chiedere spiegazioni, fare una sorta di punto della situazione. Nell’incontro che abbiamo avuto l’ho visto in generale più sereno, e lui mi ha confermato di esserlo. Ha detto però di non sentirsi ancora bene con se stesso e di conseguenza di non sentirsi pronto a stare bene anche con me. Per questo ha rifiutato la mia richiesta di riprovare nuovamente a tornare insieme. Ritiene che questo periodo di lontananza da me potrebbe evolvere in un riavvicinamento oppure no e che in questo momento non se la sente ne di chiudere ne di tornare; teme di potermi perdere se dovesse tirare troppo la corda. Dice di ripensare con nostalgia al periodo in cui era spensierato ed eravamo insieme, ma allo stesso tempo dice di non trovare lo stesso slancio verso di me nel cercarmi e nell’essere presente costantemente nella mia vita come prima. Dice anche di aver notato con piacere che anche io sono abbastanza serena nell’affrontare questo periodo e che secondo lui il tipo di rapporto che stiamo riuscendo a mantenere non sia affatto un mero sfogo sessuale. Adesso quello che vi chiedo è, se vorrete e se le mie informazioni sono state esaurienti, di fornirmi un quadro psicologico di questa persona. Forse questo potrebbe aiutarmi a decidere come comportarmi. Quello che non riesco a capire è se interpretare i suoi comportamenti come un disinnamoramento naturale che lo porterà lentamente e irreversibilmente via da me, oppure se è possibile che lui sia veramente confuso e incapace al momento di prendere una decisione definitiva e se quindi valga la pena continuare ad aspettarlo. Forse, con la vostra esperienza e la vostra preparazione, potrete dirmi cosa aspettarmi da lui nel prossimo futuro, e come generalmente evolvono questi tipi di rapporto, consapevole comunque del fatto che ogni storia è a sé. Ogni consiglio che vorrete darmi sarà per me preziosissimo.
Grazie ancora per la vostra attenzione.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente,sarebbe interessante sapere se questo lui ha problemi di lavoro.. di famiiglia ,di tipo oggettivo... sembra confuso , forse un pò depresso ...centrato sul sè.
.."teme di potermi perdere se dovesse tirare troppo la corda.." infatti.
Le consiglio di concedersi ancora un pò di tempo, ma non infinito.. continuare a soffrire, pensare, rimuginare , aspettare non è sano,nè saggio, scusi la chiarezza.
Intanto non si isoli, esca con gli amici e faccia una vita gradevole, per quanto possibile..
PURTROPPO , DI STORIE COME LA SUA , CE NE SONO MOLTE DAVVERO..
Le faccio i migliori auguri

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi trovo anch' io in sintonia con quanto detto dalla Collega.
Il famigerato periodo di riflessione, la cautelativa distanza riflessiva, il leggersi dentro in attesa che l' altro forse vada via e decida per noi, a mio avviso non lasciano presagire nulla di buono.
I problemi di lavoro, lo stress, il disagio del singolo non obbligatoriamente transita alla coppia, che spesso si cementa e nutre anche di quello.
Se questo giovane uomo, non si sente pronto per una " progettualita' " , o ha parti di se' irrisolte, lei non potra' fare la sua tarapeuta o crocerossina.
Aspetti fino a quando il silenzio e l' assenza non diventino talmente assordanti da farle impedire di respirare, poi viva la sua vita, con l' augurio di trovare nel suo cammino, un uomo con il suo stesso progetto di vita futura, con il quale guardare nella ' stessa direzione"
V. Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissime dottoresse, vi ringrazio per la pronta risposta alla mia richiesta di consulto.
Quando parla di quei problemi la cosa che risalta di più è il senso d’oppressione delle responsabilità che sente di avere nel lavoro (è titolare di una piccola azienda comunque in salute ma che porta avanti praticamente da solo) e verso i genitori (che stanno invecchiando e che quindi, lui pensa, abbiano bisogno di lui). Anche il mio allontanamento è stato motivato da questo: si sentiva responsabile anche nei miei confronti, di dovermi spiegare il perché stesse cosi giù, cosi preoccupato ed aveva paura di condizionare anche il mio umore.
Credete sia possibile che un forte stress porti a questa “apatia sentimentale” e a questa mancanza di slancio verso il partner? Oppure la “pausa di riflessione” è solo una scusa per addolcirmi la pillola?
Io non ho mai creduto di poterlo curare. Le risposte che cerco servono piuttosto a curare me. In questo periodo non sto comunque perdendo di vista la mia vita e le mie solite attività, ma sento di non riuscire a viverle fino in fondo ed al meglio se prima non ho la definizione di questa situazione. Definizione che, mi rendo conto, solo il tempo potrà dare. Nel frattempo però cerco spunti per interpretarla. Cerco di capire quale sia il modo migliore di comportarmi con lui e penso che l’istinto a volte sia utile ma cerco di unirlo anche a consigli dati da esperti come voi.
Vi ringrazio nuovamente in anticipo per la vostra attenzione.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Come fare a dirle con certezza se si tratta di strategie difensiva, se di evitamento della reale intimita' , se stress, se paura di un percorso di vita a due, se pausa di riflessione e basta, ..... come saperlo.....
Secondo la mia esperienza con le coppie, ma e' solo un mio punto di vista, l' apatia sentimentale ed emozionale e , per d piu' dopo pochissimo tempo insieme, non fa presagire nulla di buono, sembra una coppia che perde gia' le prime foglie.
Aspettiamo il pensiero della Dott. Muscara' , piu' grande ed esperta di me.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, io, purtroppo non credo molto alle pause di riflessione.. temo che dopo tutto questo pensare, riflettere vagliare, venga fuori un affetto pallido.. molto più vicino all'attaccamento, cioè al bisogno di sicurezza che all'amore.
In effetti , la complicata situazione socioeconomica, c'è già da un pezzo, e i genitori che invecchiano pure.."dice di non provare lo stesso slancio di prima verso di me"..
Cara signora, vorrei farla riflettere sul fatto che una luce d'amore, d'intimità c'è stata tra voi , ora sospinto dalla vita ques'uomo mi sembra rivolgersi ad ad altro, a sè stesso soprattutto..Questa stella in tasca nessuno può togliergliela, può rendere lei più forte e sicura.

Non perda però, appunto di vista la sua vita, che via via può riprendere colore e slancio..
Perchè vuole accontentarsi delle briciole..?
Cari auguri
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"si sentiva responsabile anche nei miei confronti, di dovermi spiegare il perché stesse cosi giù, cosi preoccupato ed aveva paura di condizionare anche il mio umore. "

Gent.le ragazza,
in una relazione di coppia ciascun partner dovrebbe sentirsi libero di condividere i propri stati d'animo, preoccupazioni, desideri, soddisfazioni e molto altro, ciò non significa delegarne all'altro la risoluzione.
La condivisione reciproca offre occasioni di confronto e di arricchimento reciproco oltre a far emergere le risorse della coppia che ha costruito al suo interno uno "spazio vitale".
Tuttavia, se la coppia vive una dimensione "sganciata" dall'universo relazionale dei rispettivi partner, non ha l'opportunità di sviluppare dei confini e di definirne la permeabilità ma sopratutto, non può sviluppare una'identità di coppia e tanto meno condividerla.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, condivido pienamente le vostre considerazioni. Ho a che fare con una persona problematica dal punto di vista sentimentale, che fa molta difficoltà a legarsi in relazioni stabili: lo ha fatto in passato ed è evidente che lo stia facendo anche adesso con me. A volte parlando con lui ho come la sensazione che mi stia implicitamente chiedendo di aspettarlo, mi fa tenerezza... è un’illusione pensare di poterlo “salvare”? pensare che possa essere proprio io quella che lo farà cambiare e aprire? Oppure sono semplicemente caduta nel classico stereotipo della crocerossina? Quante domande, scusate per l’insistenza!
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile ragazza,

mi sembra che lei parli più dell'altra persona che di se stessa e dei suoi sentimenti. In realtà a me non è ancora del tutto chiaro lei cosa ci stia chiedendo.

Non è possibile in alcun modo nemmeno ipotizzare diagnosi o valutazioni di personalità per interposta persona, tutto ciò che lei racconta è qualcosa che appartiene alla sua lettura della situazione e del contesto che lei sta vivendo, con sfumature che porta lei e che non necessariamente appartengono al vissuto "reale" dell'altra persona, della quale noi oggettivamente non sappiamo nulla.

La sua domanda è <<vorrei capire cosa fare in una situazione in cui sono stata lasciata, ma l'altra persona mi sembra indecisa>>? Allora ci parli dei suoi sentimenti, di come vive questa situazione, di cosa la lega e cosa no a questa persona. E' innamorata? Cosa ama di quest'uomo precisamente? Sta soffrendo? Cosa pensa di fare adesso?

Oppure la sua domanda è diversa e lei è confusa e vuole da noi rassicurazioni (che lui forse tornerà?) che non può avere?

LA saluto molto cordialmente

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#9]
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Utente
Utente
Salve dottor Raggi. Effettivamente mi sono dilungata forse senza arrivare al punto. Sono innamorata, a lui mi legano le sensazioni positive che ci siamo trasmessi durante la nostra storia prima di questa crisi, il fatto di aver intravisto in lui, durante il periodo di spensieratezza, la persona adatta a starmi a fianco e di aver sentito che anche per lui era così. Perché si stava costruendo a piccoli passi qualcosa di importante: confidenza, intimità e forse progetti di vita insieme. E sì, adesso sto soffrendo perché sono stata allontanata, perché lui non prende una posizione netta, perché sto subendo una crisi che non ho neanche contribuito a creare. Una crisi che è intervenuta in un momento delicato della coppia, in cui la coppia stessa non era abbastanza solida da affrontarla e risolverla insieme. Mi sento impotente. Stare in questa sorta di limbo mi sta logorando.
Si, la mia domanda è proprio questa: “vorrei capire cosa fare in una situazione in cui sono stata lasciata, ma l'altra persona mi sembra indecisa”.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Brava. Direi che questo potrebbe essere per lei un passo decisivo per iniziare a "pensare a lei".

A mio avviso la cosa da pensare in questo caso è ai dati di realtà, ai fatti, e non alle ipotesi, nemmeno a quelle psicologiche, per quanto possano essere affascinanti e nemmeno alle parole dell'altra persona.

La realtà è che quest'uomo l'ha lasciata e ora la "utilizza" ogni tanto, a suo piacimento e quando a lui più aggrada. Lei non riesce a negarsi quando lui lo richiede.
La mia domanda è: crede che questo comportamento possa essere utile a lei o all'eventuale ripristino di un rapporto di coppia? Intendo il non prendere lei stessa una posizione netta, dato che lui non ha interesse ne voglia a prenderla.

Oppure lei sa bene cosa dovrebbe fare e non fare (soprattutto) ma fa fatica perchè è ancora troppo presa da lui?

Se quest'ultima ipotesi, basata sulle descrizioni che lei ha fatto dei suoi stati d'animo nella sua ultima risposta, è fondata, dovrà capire da sola che alcune scelte sofferte potrebbero evitarle sofferenze ben peggiori e forse anche più prolungate.

Cordiali saluti
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dopo
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Utente
Penso di aver capito, e penso lei abbia ragione. Negandomi quando lui mi cerca effettivamente potrebbe sia smuovere qualcosa in lui e velocizzare una decisione, sia aiutare me a distaccarmi prima e ad andare avanti, qualora un suo ritorno non dovesse avvenire.
Ringrazio e saluto tutti cordialmente.