Ansia e intestino

Gentilissimo dottore, dopo circa 8 anni di sofferenze a causa di una endometriosi severa e 4 interventi importanti per curarla,ora mi trovo ad affrontare un problema di ansia che sta rovinando la mia vita sia in famiglia che sul lavoro. Da circa un anno e mezzo ho problemi di tenesmo rettale, diarrea mattutina e malessere generale, ho fatto visite ed esami specifici per escludere varie patologie, ma tutti hanno concluso che la mia è una sintomatologia su base ansiosa. Sono un'insegnante e questa situazione è incompatibile con il mio lavoro, anzi più il tempo passa più l'idea di abbandonare il mio lavoro sta diventando per me l'unica soluzione. Le chiedo cortesemente un consiglio sui passi da compiere per provare ad uscire da questa insostenibile situazione. La ringrazio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<< tutti hanno concluso che la mia è una sintomatologia su base ansiosa>>

Gentile Signora,
le sono stati prescritti farmaci per contrastare l'ansia che sta alla base del suo problema?
Le è stata consigliata una consulenza psicologica in modo da valutare l'opportunità di un intervento psicoterapeutico?
Lei cosa pensa in merito?
Naturalmente, come scrive, la sintomatologia ha ripercussioni negative sul lavoro, ma secondo Lei il lavoro di insegnante che svolge contribuisce in qualche modo ad alimentare il suo disturbo?
Cosa significherebbe per Lei praticamente ed emotivamente dover lasciare il suo lavoro?


Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
la ringrazio per la tempestività della risposta. I farmaci che mi sono stati prescritti sono stati Obispax e in seguito Seropram, il primo mi causava mal di stomaco e stitichezza, il secondo mi causa intontimento e alterazione del gusto. Di intervento psicoterapeutico non ne ha parlato nessuno in maniera diretta. Io personalmente a questo punto ritengo che una consulenza psicologica sia necessaria poichè ho già percorso tutte le strade possibili e oltre all'ansia è arrivata anche la depressione e la paura di non riuscire a controllarla nel tempo. Quando la mattina mi sveglio con i problemi intestinali che mi assillano comincio subito a pensare a come farò a scuola, se mi sento male, se non riesco a tenere la classe, ai miei colleghi che mi leggono in faccia che sto male, alle mie assenze continue, i programmi scolastici da portare avanti, come mi giudicano i miei alunni e i loro genitori, per non parlare dei colleghi costretti a sostituirmi quando sono assente. La sua ultima domanda è quella che maggiormente mi torna in mente, non so dare una risposta in realtà, vorrei lasciare il mio lavoro per farne uno che non mi causasse tanto stress, ma nello stesso tempo so che ho lavorato tanto per riuscire ad ottenerlo e abbandonarlo sarebbe una sconfitta, mi toglierebbe il contatto con i colleghi, gli alunni ecc. e non ultimo l'indipendenza economica.
Saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Comprendo che, soprattutto in questo periodo di crisi generale in cui tante persone sono alla ricerca di un lavoro, pensare di lasciare il proprio possa essere vissuto come una sconfitta. Ma non è detto che debba arrivare a questo.
Penso che per prima cosa dovrebbe cercare uno/a psicologo/a in modo da iniziare a prendersi cura di sé anche da questo punto di vista e contemporaneamente cercare di comprendere cosa davvero intende fare.

Non so come sia e che rapporto Lei abbia con il suo Dirigente Scolastico, ma avendo questa figura degli obblighi in merito alla tutela della salute del personale scolastico, potrebbe valutare con lui la possibilità di essere utilizzata (almeno per un periodo o almeno per una parte dell'orario) in compiti differenti dalle lezioni frontali con gli alunni.
Oppure potrebbe prendere un periodo di aspettativa da qui alla fine dell'anno scolastico, in modo da dedicare questi mesi a se stessa e cercare di migliorare, se non risolvere, le sue problematiche di salute.

In famiglia cosa ne pensano? Quali consigli le danno?


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Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
seguirò il suo consiglio e consulterò uno psicologo col quale valutare la situazione. La mia famiglia mi è sempre stata vicina, pazientemente, in tutti questi anni. Anche loro sono dell'avviso che i problemi vanno affrontati e risolti. La ringrazio della cortesia.
Saluti
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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Carissima Utente,
in realtà l'ansia di cui parla,non essendo stata affrontata inizialmente con una psicoterapia,si sta rafforzando e mantenendo nel tempo in virtù di quei pensieri negativi che le mette in atto in conseguenza alle manifestazioni ansiose.

"Quando la mattina mi sveglio con i problemi intestinali che mi assillano comincio subito a pensare a come farò a scuola, se mi sento male, se non riesco a tenere la classe, ai miei colleghi che mi leggono in faccia che sto male, alle mie assenze continue, i programmi scolastici da portare avanti, come mi giudicano i miei alunni e i loro genitori, per non parlare dei colleghi costretti a sostituirmi quando sono assente...."

Chiaramente lei ha questo tipo di pensieri in automatica, ma gli stessi in realtà non fanno altro che mantenere e rafforzare l'ansia nel tempo,creando un vero e proprio circolo vizioso.
La psicoterapia, accanto ad un'analisi profonda di se stessa e della sua vita, le permetterebbe di lavorare su questi pensieri,dandole la possibilità di imparare a gestire,e poi a risolvere, il vissuto ansioso.
Lei è giovane e merita di poter vivere una quotidianità serena, o perlomeno, non più condizionata da questo disagio.
Inizi quanto prima una psicoterapia e vedrà che andrà meglio.
Augurandole il meglio,
la saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale Benevento,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it

Dr.ssa serena rizzo

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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Gentile signora,

capita nella vita che a seguito di eventi particolarmente stressanti il nostro corpo cede. E' un segnale che ci da per farci capire che dobbiamo rallentare qualsiasi attività stressante noi stiamo compiendo. Nel suo caso è probabile che siano stati gli interventi. Sicuramente il modo migliore per affrontare questo disagio e tutto ciò che comporta è rivolgersi ad uno psicoterapeuta nella sua città. Sicuramente saprà comprenderla, darle forza e aiutarla ad affrontare la situazione.

Stia serena, con il giusto aiuto affronterà egregiamente i suoi disagi.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

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dopo
Utente
Utente
Gentili dottoresse, vi ringrazio per i consigli e il sostegno datomi. Ho seguito il vostro consiglio e mi sono rivolta ad uno specialista che ha confermato la diagnosi di ansia e depressione. Mi ha prescritto una terapia farmacologica con Efexor 37,5 per una settimana e poi Efexor 75 per proseguire (1 compressa la sera) associata a 3 compresse di Samyr 400 da prendere durante la giornata. In seguito dovrei sottopormi alla EMDR. Ieri sera ho assunto la prima compressa di Efexor 37,5 e oggi mi sento debolissima, ho cefalea, bruciori di stomaco e la mia emotività è notevolmente aumentata. Sono sintomi passeggeri?Posso prendere qualcosa che mi aiuti a stare meglio o è il caso di sospendere? Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
il suo corpo sembra parlarle o meglio gridarle , nel tentativo di essere ascoltato .
I sintomi, oltre che tacitati, vanno innanzi tutto interpretati, decodificati, ascoltati e tradotti in un liguaggio verbale, mediante un lavoro di tipo psicologico.

L'endometriosi, eperienza terrificante per la salute sessuale e generale di una donna e le irragolarità dell'alvo, potrebbero non essere disgiunte.

Le suggerisco di affiancare una psicoterapia alla farmacoterapia , per ritrovare la qualità di vita smarrita .

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Per quanto riguarda i farmaci, faccia riferimento al medico che glieli ha prescritti e ha avuto modo di conoscerla di persona.
Attenzione in ogni caso a non compiere attribuzioni erronee sugli effetti che i medicinali possono avere su di Lei.

Lo specialista a cui si è rivolta è uno psichiatra?
Sarà la medesima persona ad utilizzare il trattamento EMDR ?


Saluti.
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Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
lo specialista a cui mi sono rivolta è una psichiatra e sarà lei stessa a sottopormi all'EMDR. In che senso potrei compiere attribuzioni erronee sugli effetti dei medicinali?
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Nel senso che non è detto che quell'unica pastiglia assunta sia la responsabile dei distrubi che lamenta oggi: ribadisco di valutare la farmacoterapia con la psichiatra e di evitare il fai-da-te.

Può anche essere che il grande desiderio di superare le attuali problematiche faccia sì che Lei si trovi ad essere eccessivamente attenta ai segnali del suo corpo, al fine di monitorare se ci possano essere dei cambiamenti, ma con il paradossale effetto di accrescere l'ansia che vorrebbe invece eliminare.

Spero di avere chiarito con maggior efficacia cosa intendevo esprimere.



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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Lei ha ragione, quando si sta male si diventa impazienti e ogni sintomo accresce l'ansia. Per quanto concerne il fai-da-te, credo di averlo utilizzato abbastanza senza ricavarne nulla, pertanto mi affiderò esclusivamente alla competenza medica.
Cordiali saluti.
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