Risultati test ipocondria

Salve, mi ritrovo di nuovo a scrivere, stavolta in una sezione diversa…quella di psicologia…
Nonostante sia stato di recente rassicurato dai medici rispetto a due episodi di emoftoe che mi sono capitati accompagnati da una leggera tosse persistente, dopo due giorni dal referto ospedaliero che mi ha mandato a casa con una diagnosi di infezione alla gola ancora non riesco a rasserenarmi.
All'ospedale ho ricevuto una specie di check-up: analisi del sangue e il tanto atteso RX torace che avrebbe chiarito lo stato di salute dei miei polmoni .
Dopo l'iter diagnostico il dottore mi dice " lei ha una infezione alla gola…e' da li' che molto probabilmente e' venuto il sangue dopo il colpo di tosse"…
Gli chiedo, angosciato, quale e' il risultato della lastra …dicendogli che ero fortemente preoccupato si trattasse dei polmoni…E lui mi risponde " No, la lastra e' ok…i tuoi polmoni sono ok e puoi andare a casa"….
Tiro un forte sospiro di sollievo..Lascio l'ospedale con una due scatole di penicillina e nulla più'….Non un foglio…nulla di scritto (mi trovo in Inghilterra).
Chiedo all'infermiera del perché non mi hanno dato nulla e lei mi risponde che i referti vengono mandati al mio medico di famiglia…e' così' che funziona qui….
La sera tornato a casa ero enormemente sollevato….ma il sollievo e' durato poco…
Non avendo niente di scritto che mi ricordasse e, fisicamente, attestasse nero su bianco quello che mi aveva riferito il dottore la mia mente ha cominciato a volare….
Ho cominciato a pensare che probabilmente quando i referti arriveranno dal medico di famiglia il medico di famiglia li vedrà' e scoprirà che e' stata fatta una lettura sbagliata della lastra…che lui farebbe altri esami perché c'e' qualcosa che non va…Che il dottore all'ospedale forse non e' stato abbastanza scrupoloso.
Che un rx torace negativa non basta a mettersi l'anima in pace…che dovrò' fare altri test dove scopriranno che all'ospedale si erano sbagliati…un pensiero dopo l'altro…tante paure…tante angosce…
Ieri sono scoppiato in una crisi di pianto…piangevo lcome se mi fosse stato diagnosticato qualcosa…come se il giorno precedente in ospedale il medico fosse venuto da me e mi avesse dato una diagnosi diversa…Come se mi avesse detto :" guardi che abbiamo trovato qualcosa ed e' il caso di indagare per capire meglio".
Piangendo pensavo alla mia famiglia…alla mia vita..a tutto…piangevo da malato!
Non so davvero cosa fare. In Italia sarei tornato a casa con un referto scritto nero su bianco.
Ora, purtroppo, sono in ansia estrema perché' dentro di me sto pensando che chissà' quanti giorni ci vorranno prima che i referti dall'ospedale arrivino dal medico...e sto pensando che lui vedrà' nelle lastre qualcosa che non ha notato l'atro e che di li' inizierà la fine per me…che la mia vita cambierà' e che sono destinato al peggio..a non poter godere di nulla.
Mi farebbe piacere avere un'opinione su questa vicenda…anche solo per parlare….
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

prima di questo episodio, Lei non ha mai sofferto di crisi d'ansia?

E' possibile che l'episodio abbia instaurato in Lei un meccanismo tale che La rende ansioso e preoccupato per la Sua salute.

E pertanto ha bisogno di rassicrazioni. Soltanto, però, le rassicurazioni in questi casi non funzionano perchè il dubbio riparte e le risposte non arrivano.

Sarebbe il caso di sentire uno psicologo di persona. Che cosa ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottoressa,
si'…in passato ne ho sofferto. La cosa e' in realtà' cominciata 10 anni fa quando mio padre ebbe un infarto..Il che mi mise di fronte alla fatalità' delle cose della vita…L'angoscia post operatoria la ricordo ancora e l'ho portata con me per molti anni.
Il caso volle che l'anno successivo all'infarto ebbi un rapporto occasionale che instauro' in me il dubbio atroce di aver contratto l'Hiv..ne ero convinto…avevo tutti i sintomi.
Di li' e' iniziato il mio calvario…Numerosi negli anni si sono succeduti sintomi inspiegabili…che quasi sempre erano ricollegabili a patologie gravi.
Ho sempre cercato di stare lontano dai dottori e qualsiasi controllo che ho fatto, quando ero messo alle strette da situazioni d'ansia esagerate, e' stato sempre "un nuovo inizio" per me…nel senso che i risultati negativi riuscivano a calmarmi e a iniziare da capo.
Stavolta sento che e' diverso. Tre mesi prima che si verificasse l'episodio di emoftoe ero già' convinto di avere un cancro al polmone a causa di un dolore toracico che avevo accusato. Ne seguirono attacchi di panico e paranoie su paranoie…Cominciai ad andare in iternet per scovare sintomi…e più' ne scovavo più' ne avevo. Ecco perché' quando mi si e' presentata la tosse con un forte raffreddore ho cominciato a guardare ossessivamente la saliva che espellevo…cercando ogni volta del sangue…finche' un giorno non l'ho trovato.

Vorrei parlare con uno psicologo di persona, certo,….ma non e' facile nella città' dove mi trovo…Tutto e' meccanizzato da liste di attesa e appuntamenti…Si ha molto la sensazione di essere un numero più' che una persona…Ecco cosa mi sono sentito quel giorno in ospedale….un numero…ecco perché' non mi fido dei risultati…perché sono stato trattato bene ma ero uno dei tanti…
Non so come affrontero' il fine settimana…

Sono stato visitato da tre dottori che mi hanno detto che le mie paure sono immotivate ( il mio medico di famiglia, il suo sostituto e il medico all'ospedale…quest'ultimo e' l'unico ad aver visto le lastre)….

Sono terrorizzato che la diagnosi cambi.
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
legga qui

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1219-sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema.html

Se non si è mai rivolto ad uno specialista credo ora sia arrivato il momento di prendersi cura di sé e del suo benessere, comprendo le potenziali difficoltà legate anche alle contigenze, ma non attenda altro tempo per attivarsi.

Non fidarsi dei pareri medici fa parte del problema.

Cari auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie anche a lei Dottoressa...
avevo letto questi articoli e c'e' una frase in uno di questo che mi aveva fatto particolarmente angosciare...cioe' quella che dice " è vero che un singolo professionista può commettere degli errori nel valutare un quadro clinico...."
E' proprio questo il mio timore al momento :(
Forse se questa leggera tosse che ho da un mese andasse via sarebbe gia' un passo in avanti....nel senso che aiuterebbe.
Nel frattempo ho ricevuto alcuni inviti per il fine settimana da parte di amici che non hanno idea di quello che sto passando...non so se andare con loro e distrarmi o meno...E' come se sentissi che non mi e' dato rilassarmi ed essere spensierato...nemmeno dopo il referto perche' non e' sicuro che il dottore aveva ragione...

Non mi resta che sopravvivere questo fine settimana e sperare lunedi' di riuscire a parlare col mio medico di base che spero abbia i risultati degli esami all'ospedale in modo che possa darmi un suo parere e poi, nel caso, indirizzarmi verso uno psicologo.
Macredo che passera' almeno un'altra settimana...e nel frattempo non so proprio come calmarmi.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Accettare l'nvito dei suoi amici sarebbe davvero un'ottima idea.

<è vero che un singolo professionista può commettere degli errori nel valutare un quadro clinico...."
E' proprio questo il mio timore al momento :(>
Già perché lei, dato il problema relativo all'ansia, coglie ciò che può confermare le sue interpretazioni catastrofiche, anziché ciò che potrebbe confutarle.

Ci pensi e si attivi per ritrovare il suo benessere. Nonostante le rassicurazioni ricevute dai medici, lei continua a cercarne e a preoccuparsi sempre più, l'ansia aumenta... è necessario spezzare questo circolo vizioso rivolgendosi a uno psicologo/psicoterapeuta.

Cordialmente
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa.

A questo punto avrei delle domande da rivolgerle per quanto riguarda il mondo della psicologia...
Ho una vaga idea della distinzione tra uno psichiatra e uno psicologo...non mi e' chiaro pero' dove finiscano le competenze dell'uno e cominci il campo di pertinenza dell'altro.
Lei crede che per esempio un percorso di "analisi" possa portarmi da qualche parte? nel senso di ripercorrere e analizzare la mia vita... e se si' dovrei cercare uno psicologo? uno psicoterapeuta ( che suppongo sia la stessa persona) o uno psichiatra?
Un percorso di analisi, tra l'altro, e' come un farmaco che un dottore di base prescrive o e' una volonta' che parte dal paziente? nel senso che il paziente esprime la volonta' di ripercorrere la sua vita, analizzandola, nella speranza di risolvere problematiche che crede legate al passato....o e' un percorso che suggerisce il medico?
Cosa distingue un percorso d'analisi dalla semplice psicoterapia?
Nel mio caso cosa suggerirebbe?

Scusi per le troppe domande e grazie per il tempo che mi ha dedicato...ho apprezzato molto!!!

Nel frattempo credo che seguiro' il suo consiglio ed accettero' gli inviti per il fine settimana...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

intanto può leggere questo articolo sui trattamenti dei disturbi alimentari:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

E' molto complicato trattarli perchè richiedono più specialisti; è per questa ragione che Le suggerivo di contattare in prima battuta il medico di base che è colui che deve fare insieme a Lei il punto della situazione e pensare eventualmente all'invio dallo psichiatra, dallo psicologo, dall'endocrinologo e anche dal nutrizionista.

Saluti,
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa,
capisco che spesso per risolvere un problema sia necessario un lavoro di squadra di varie competenze mediche. Mi rivolgero' al medico di base che gia' mi parlava di psicoterapia dopo avermi visto la prima volta...( in realta' anche quando sono ritornato e ho parlato col suo sostituto mi e' stato detto di fare psicoterapia). Quando mi sono recato in ospedale mi hanno trovato il battito cardiaco talmente accellerato che mi hanno tenuto 1 ora sotto osservazione.
Ora sto cercando di razionalizzare, per venire a capo almeno di questa giornata
sto pensando
-che non mi avrebbero lasciato andare se avessero ritenuto opportuno effettuare ulteriori accertamenti
-che un medico lavora in coscienza
-che un medico e' venuto da me e mi ha detto che i miei polmoni sono ok

spero questi punti bastino a tenermi sereno per un po'

ieri dopo la crisi di pianto, avvenuta in presenza di un mio amico, ho chiesto a questo mio amico di ripetermi a mo' di mantra 'un dottore ti ha visitato e ti ha detto che non hai niente"....

credo di essere davvero alla frutta.

Il pianto di ieri e' servito molto...quando e' passata la crisi mi sentivo svuotato e stanchissimo.

Grazie ancora Dottoresse per il tempo che mi avete dedicato
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Cosa distingue un percorso d'analisi dalla semplice psicoterapia?>

Entrambi sono trattamenti psicoterapeutici finalizzati al benessere psicologico della persona .
Detto brevissimamente le psicoterapie (poiché vi sono diversi approcci) sono mirate sull'emergenza sintomatica, prevedono tempi più brevi, tecniche più o meno direttive per gestire, affrontare, risolvere sintomi e sofferenza.
La psicoanalisi (e anche qui vi sono differenti approcci teorici) è basata sui concetti dei dinamismi intrapsichici (concetto io – inconscio, conflitti intrapsichici), mirata a una modificazione profonda dell’organizzazione di personalità e delle difese che sostengono le difficoltà e la sofferenza dell’individuo. E si articola su un arco temporale più lungo.

Ai link articoli che forniscono informazioni più dettagliate
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Per quanto riguarda la distinzione tra le varie figure professionali questo articolo le illustra molto bene https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html

L’opportunità di seguire un percorso terapeutico è preceduta da una fase di valutazione da parte dello specialista ed è una decisione che spetta alla persona interessata.

Cordialmente
[#10]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottori,

La mia situazione psicologica e' notevolmente degenerata. Ormai passo le giornate a controllare la mia situazione su internet. Trovo questo o l'altro sintomo. Credo di essere entrato in una spirale autodistruttiva. Nonostante il parere di 6 medici che hanno ritenuto ulteriori indagini non necessarie ho deciso di tornare in Italia ed effettuare una Tac per meglio valutare la mia situazione. Ho contattato un servizio per assistenza psicologica, quello gratuito, e purtroppo al momento l'unico che mi posso permettere ma l'appuntamento e' per il 27 febbraio…prima non c'era posto. Intanto non sto vivendo. Nessuno riesce a rassicurarmi.
Non so come vivrò' il mio rientro in Italia per quell'esame che voglio fare e soprattutto i giorni, a quanto pare due, che ci vorranno per avere i risultati.
Sento di essere diventato apatico: nulla mi interessa, nulla mi stimola…nemmeno il cibo…anzi il cibo e' diventato un compito da assolvere…Non provo piacere in nulla…Dormo pochissimo di notte e mi sveglio spesso di soprassalto al mattino con la paura che magari si può ripresentare un nuovo episodio di emoftoe.
A volte mi sforzo di essere razionale…di pensare alle parole rassicuranti dei medici, ma più ci penso e più nella mia mente i medici stessi che mi hanno visitato (6) sono persone che non hanno valutato bene la situazione, che sono stati superficiali…che avrebbero dovuto indagare in altre direzioni prima di dimettermi. Le statistiche dicono che l'esame che ho effettuato (rx torace) ha un valore predittivo del 90% circa…Io ho tanta paura di rientrare in quel 10 % rimanente…O che la lastra non e' stata letta correttamente.
Ho inoltre paura di entrare in una spirale senza fine…
Data la situazione mi rendo conto che non mi si può' aiutare molto…e quello che potevate dire l'avete detto e proposto nei messaggi precedenti …Ma anche una parola di conforto…una frase che mi aiuti a razionalizzare ...e' bene accetta…grazie
[#11]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
provi a leggere anche questo articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1219-sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema.html

Purtroppo le rassicurazioni, anche se momentaneamente possono arrecare un po' di sollievo, rinforzano le sue preoccupazioni e alimentano il circolo vizioso in sui si trova, più ne riceve, più ne cerca.
Lo stesso vale per Internet, sospenda le sue ricerche.

Attenda con fiducia l'incontro con lo psicologo, da qui non ci è possibile aiutarla concretamente.

Cari auguri e se crede ci può tenere aggiornati in futuro.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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