Frequentare assiduamente prostitute

Buongiorno.
Sicuramente i dottori potranno consultare lo storico dei miei consulti, e quindi farsi un'idea precisa della mia situazione.
Riepilogo:
- cattivi rapporti con la moglie, ma incapacità di interrompere il rapporto
- Deficit Erettivo, che era evidentemente connesso a cause psicologiche, che potrei ormai dire superato
- Autostima recentemente un pochino aumentata (sono riuscito a tornare fisicamente "in forma", senza troppi problemi).

Due mesi fa, per cercare una soluzione ai miei problemi psicologici, ebbi qualche incontro con una psicologa. Sicuramente per colpa mia, che immaginavo mi potesse dare una "ricetta magica" immediata, tali incontri mi delusero.
Ricordo che uscii dallo studio con in mano una ricevuta per il corrispettivo pagato, e con l'idea (scusate il termine) "La prossima volta che mi scappa di andare da uno psicologo vado a puttane : spendo uguale ma mi diverto di più...".
Tale idea, più che altro una "boutade", è fermentata nella mia mente. Abito abbastanza vicino al confine svizzero: in tale paese la prostituzione è normata e controllata; non sono presenti gli sfruttamenti che si riscontrano sulle strade italiane. Ho preso coraggio, ho frequentato alcuni forum in rete molto esplicativi sull'argomento ... e mi sono lanciato. Dopo due "cilecche" iniziali, presumo dovute all'imbarazzo e alla novità della situazione, e forse anche grazie al sostegno più "psicologico" che altro di Viagra e simili, la mia frequentazione di postriboli svizzeri procede alla grande, al punto che riesco a fare due "prestazioni" con due diverse partner sessuali nel corso della stessa serata...
La mia vita sessuale era stata caratterizzata da tre partner; dopo le avventure giovanili, l'ultima (mia moglie) è stata esclusiva per gli ultimi 20 e più anni.
Poi, dallo scorso mese di febbraio in avanti, dopo la "scoperta" dei postriboli, ho avuto nove rapporti con nove donne diverse...

Personalmente, continuerei senza problemi.
Ho qualche senso di colpa (ma niente di grave...) verso mia moglie... tanto la situazione è quella che è!

Mi pesa il pensiero di fare qualcosa di "sbagliato", anche se sono convinto di non nuocere assolutamente a nessuno.
E, in particolare, mi pesa il dover tenermi tutto "dentro", senza aver nessuno con cui parlare di questo nuovo aspetto della mia vita.

Vorrei un Vostro supporto, per cercare di capire meglio quello che mi sta accadendo.

Grazie.
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
quale sarebbe per Lei lo scopo di parlare con qualcuno di questo nuovo aspetto della sua vita?
Sarebbe un modo per rendere, in un certo senso, più "reale" ciò che sta accadendo, potendolo condividere con altri?
Sarebbe una possibilità di alleggerire quel vago senso di colpa che le sussurra che sta compiendo qualcosa di sbagliato?
Sarebbe un ricercare qualcuno che le conceda un benestare rispetto al suo comportamento?
Che altro potrebbe ancora rappresentare per Lei?
Perché scrive che non riesce a chiudere il rapporto con sua moglie?


Saluti,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signore,
Gli psicologi non hanno ricette magiche, ne' pozioni, ne' soluzioni per l' uso, ma solo a diagnosi clinica Avvenuta del suo disagio, non ultimo di coppia e sessulogico, con il tempo, l' empatia e l' estremea professionalita' , potrebbero aiutarla a leggersi dentro ed a risolvere le sue difficolta'
La condivisione, che a quanto ho compreso lei cerca, serve spesso a lenire eventuali sensi di colpa, ma la sessualita' mercenaria, oltre l' adrenalina del momento, non e' ne" curativa, ne" terapeutica, ne' estendibile ad altri talami...
Cosa le impedisce di recidere il legame con sua moglie?
Su cosa si fonda?
la vita sessuale e' ludica, appagante, rassicurante?
Come ha risolto la pregressa problematica erettiva?
Le pillole dell' amore, necessitano di percorsi poliedrici e sfaccettati, cosi' come del resto e' composta la vita sessuale di ogni individuo.

Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3097-festa-della-donna-ma-la-figura-della-donna-gode-oggi-di-buona-salute.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per le Vostre immediate risposte.

La mia situazione familiare è problematica.
Può quasi sembrare un romanzo d'appendice, ma vi assicuro che è reale.
Mia moglie ha sempre avuto turbe psichiche, e in particolare una sindrome paranoide, con momenti alti e bassi; purtroppo, mi sono reso conto della sua situazione quando già avevamo due figli.
Nel corso degli anni, le cure tentate, psicologiche e psichiatriche, hanno sortito effetti blandi e temporanei.
La mia vita, finora, è stata caratterizzata dal dover fare tutto (dai mestieri di casa, alla spesa, al gestire i figli a scuola, in avanti), dal dover sempre assumere tutte le decisioni, senza alcun supporto da parte sua. O meglio, il suo supporto era solo costituito da recriminazioni e insulti quando qualcosa non andava nel verso giusto. A questo, si è aggiunto un odio viscerale e plateale verso la mia famiglia d'origine.
Non ho voluto/potuto interrompere il rapporto proprio per il bene dei figli, che ora finalmente sono maggiorenni. Ho vissuto per tutti questi anni proprio come un carcerato vive la galera, in attesa della fine della pena. Pensavo di potermi affrancare quando i figli sarebbero diventati "grandi". Ma ora mi è sorto un altro problema : sono cosciente che lasciando mia moglie costringerei i figli ad assisterla, perchè lei ha interrotto ogni rapporto con la sua famiglia d'origine, e non la ritengo capace di gestirsi da sola.

I miei incontri con la psicologa erano proprio finalizzati a cercarmi una via d'uscita da questa situazione. Non l'ho trovata, sicuramente perchè mi aspettavo la ricetta magica, la pozione o la soluzione pronta per l'uso.
Il fallimento di queste mie (me ne rendo conto) assurde aspettative mi ha creato un altro problema, dove prima non c'era...

Mia moglie ha sempre vissuto la vita sessuale come "male necessario". L'iniziativa è sempre stata mia, mai niente di diverso. Niente di ludico, di appagante o di rassicurante. Quando, probabilmente per stanchezza sia fisica che psicologica, ho accusato il deficit erettivo, non mi è stata di alcun aiuto, trincerandosi dietro un "non parliamo di queste cose, vedrai che ti passa, e se non ti passa pazienza, ne faremo a meno, ora non cominciare a impasticcarti".

Presumo di aver superato il problema; attualmente assumo Cialis 2.5 (mezza compressa da 5 mg) a giorni alterni. Coscientemente mi rendo conto che è più che altro un supporto "psicologico".

Mi rendo conto che c'è qualcosa "di strano" nella mia frequentazione di escort perchè in quei momenti mi sembra di vivere in un sogno. Cerco di fissare nella mente ogni istante di quei momenti, ma poi, proprio come un sogno svanisce al risveglio, mi dimentico i particolari. Non ricordo il nome della ragazza, non ricordo se era bionda o castana, se era più o meno alta, non ricordo i volti, non ricordo le situazioni... eccetera. Faccio il viaggio di ritorno verso casa (e ci metto circa un'ora e mezza) completamente "in trance".

Non ho sensi di colpa verso le ragazze; nell'ambiente delle case di appuntamento svizzere non si respira l'aria di "peccato e sfruttamento" che si può percepire sui marciapiedi italiani.

Forse il parlare con qualcuno potrebbe rendere più reale quello che mi sta accadendo, e potrebbe essere l'occasione per "svegliarmi" e tornare alla mia realtà.

Bella o brutta che sia.

Ma non so se voglio tornare alla realtà, o se tenermi questi momenti di "sogno reale".

Scusatemi, capisco che sto cercando l'introvabile, nascosto dietro questo schermo e questa tastiera.

Vi ringrazio per ogni supporto.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

come mai adesso sta scrivendo a degli psicologi se il primo colloquio che ha fatto nel passato non Le è stato utile?
Che cosa si aspettava da quel colloquio?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Quando una coppia rimane insieme per i figli, direi " poveri figli" , non fa altro che rimandare nel tempo i motovi che hanno fatto si che la coppia iniziasseva perdere le prime foglie...

Il processo separativo, solitamente non inizia tutto in un momento, ma episodi intrapsichici e relazionali,
Si intersecano mantenendo la problematica immutata.

La farmacoterapia, le pillole dell' amore per intenderci, vanno sempre affiancate ad altri percorsi terapeutici, per evitare dipendenza ed assuefazione
[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Ringrazio dell'intervento la Dr.ssa Pileci.
Mi rivolgo a degli psicologi sconosciuti perchè ... se no a chi dovrei chiedere supporto?
Visto la "scabrosità" dell'argomento trattato, non sono in condizioni di potermi confidare con amici, conoscenti, preti o parenti.
"Là fuori" ho una vita che sembra normale; le gite in Svizzera sono un segreto che non condivido con nessuno.

Vi ringrazio, perchè già la sola necessità di mettere per iscritto quello che mi passa per la mente mi consente di riflettere...
Lascio da parte tutti i problemi pre-esistenti, perchè non ne vedo la soluzione.
Magari c'è, ma non la vedo.
E quindi qui mi concentro sull'ultimo problema sorto... se di problema veramente si tratta.

Questa mia "dipendenza sessuale" può essere assimilabile ad altre simili?
Avrei potuto iniziare a frequentare le sale da gioco, e finire come coloro che buttano tutti i loro soldi in una macchinetta.
O chiudermi in casa davanti al pc, non a interloquire con illustri sconosciuti ma a giocare al poker online.
O avrei potuto iniziare a sniffare cocaina.
In quei casi, ci sono strutture e organismi appositi, per il recupero del "malato".
Questo tipo di dipendenza non viene considerata, oppure non esiste?

Ringrazio la dr.ssa Vandone.
Presumo che la questione relativa alle "pillole dell'amore" ormai sia superata. Se anche non lo fosse, attualmente è tra gli ultimi dei miei problemi.

Conoscendo la situazione di fatto e di diritto che esiste in Italia per le coppie con figli che si separano, ho avuto paura di finire come i padri che inscenano manifestazioni davanti a tribunali perchè viene loro negato il diritto alla paternità.
Con la differenza che quei padri, magari, hanno la relativa sicurezza di pensare che la propria ex-moglie, con tutti i difetti che poteva avere, non avrebbe nuociuto ai figli stessi. Da questo punto di vista, sono convinto di aver agito nella maniera migliore, sicuramente a MIO discapito ma a favore dei MIEI figli.

Grazie ancora a tutti.

[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

prima di parlare di dipendenza (da qualunque cosa) sarebbe meglio avere il parere di uno specialista di persona.
Nel colloquio che ha fatto in precedenza dallo psicologo non si è parlato di diagnosi o di definizione del problema?

Magari questa è semplicemente una strategia che Lei sta utilizzando per fuggire da una situazione pesante e stressante. Nessuno ha il diritto di condannarLa per questa situazione e tantomeno per le Sue scelte.

Lei stesso, mi pare, si sta rendendo conto che forse ci sarebbero altre strategie più funzionali... ma non sa quali possano essere.

Forse, pur con i limiti di un consulto on line, uno psicologo di persona potrebbe aiutarLA a capire come affrontare la situazione stressante che vive in casa, dal momento che Lei ha scelto di continuare a stare a casa con Sua moglie.

Da qui non è possibile; sarebbe come lanciare i dadi, dal momento che non La conosco.

Le suggerisco però di chiedere aiuto a uno psicologo di persona: non mi pare un argomento scabroso, nè un argomento che potrebbe mettere a disagio uno psicologo ben formato (alcuni temi, la sessualità, ma anche la morte per dirne un altro... sono temi importanti nella vita delle persone. Certo, possono generare disagio e imbarazzo, ma tenga presente che si sta aprendo con un professionista tenuto al segreto professionale e preparato).

Un cordiale saluto,
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signore,
quando c'è una dipendenza, si tratta solitamente di una "personalità dipendente", che sia da gioco d'azzardo, cibo, alcol, sessualità, altro...sempre di dipendenza si tratta.
La dipendenza da internet, gioco e da sessualità, appartengono alle nuove forme di dipendenza dette "senza sostanza", ma della diagnosi clinica e della sua cura se ne occupa sempre lo specialista
[#9]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
lei ci parla delle sue nuove esperienze come di un "sogno", qualcosa che non è perciò la vita reale di tutti i giorni..
Parla anche del suo matrimonio, dei disturbi psichici di sua moglie, di cure farmacologiche e psicologiche e del fatto che la sessualità sia stata vissuta dal coniuge come un "male necessario"; il coniuge inoltre non tollera la sua famiglia, il quale ultimo dato in genere è un pessimo indice di accordo tra i coniugi.
Non avete mai pensato che, almeno per questi ultimi aspetti, a cui si potrebbe aggiungere anche la difficoltà sessuale, sarebbe stata e probabilmente sarebbe opportuna una terapia di coppia?

Non necessariamente dovete farla insieme o all'inizio può farla solo lei. La terapia della Gestalt può essere indicata.
Le consiglio inoltre di informarsi sempre dell'approccio terapeutico utilizzato dallo psicologo.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#10]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
La ringrazio per l'intervento.

Quando ho avuto i precedenti contatti con la psicologa, nello scorso mese di Gennaio, la problematica di "dipendenza sessuale", o come altrimenti la si voglia definire, non si era ancora evidenziata.

Cercherò quindi un contatto "reale", evitando di nascondermi dietro ad uno schermo.
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Questa "dipendenza sessuale" potrebbe essere una sorta di fuga da una realtà un po' troppo dolorosa e pesante.

Cerchi un professionista nella Sua zona che possa aiutarLa a gestire la problematica personale e anche relazionale con Sua moglie.

Un cordiale saluto,
[#12]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
esistono effettivamente criteri specifici per individuare e diagnosticare la dipendenza sessuale e rivolgendosi di persona ad un Collega potrà eventualmente approfondire la questione. Se di questo si trattasse, c'è la possibilità di effettuare interventi mirati.
Se ho ben capito, però, ciò che racconta è piuttosto recente: si tratta di un lasso di tempo decisamente limitato per azzardare "etichette" rispetto ai suoi comportamenti dell'ultimo mese.
In particolare, poi, non mi è chiaro se sarebbe sua intenzione interrompere questa nuova "abitudine" e quali sarebbero le sue aspettative nei confronti di un supporto psicologico.


[#13]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Prima di tutto, volevo scusarmi con la D.ssa Randone per aver storpiato il suo nome in uno dei miei interventi.

Riassumendo il discorso : tutta questa storia si è sviluppata dal 7 febbraio 2013 (data del mio primo incontro con il sesso a pagamento, a 50 anni suonati) all'altro ieri, per un totale di sei viaggi. Ormai, al postribolo sono di casa ... :-(

Ho intenzione di interrompere ?
Ecco è questo il problema.
Non lo so.
In questi ultimi 40 giorni sono vissuto in un altro mondo, pensando solo alla "prossima volta", organizzando impegni e inventando scuse per ritagliarmi il pomeriggio o la sera liberi.

Ho letto, su questo stesso sito, di persone sconvolte per aver avuto un solo contatto con una prostituta, mesi e mesi addietro, che chiedono aiuto, supporto, analisi... Magari, i loro timori sono sintomo di ipocondria.
Ma il mio "in fondo va tutto bene così", si può considerare normale?

Non so cosa avrei pensato, solo tre mesi fa, di qualcuno che mi avesse confidato (scusate i termini): "Negli ultimi 40 giorni mi sono trombato nove gnocche diverse"...
Forse gli avrei detto "Amico, mi sembri scemo, cerca di farti curare..."

Ecco, questa ora è la mia realtà, che non avrei neanche lontanamente immaginato; non so cosa pensare di me stesso...

E' normale che l'unico timore che provo è che la storia "salti fuori" in qualche modo, e quindi potrei perdere la "dignità sociale" costruita in trenta anni di carriera lavorativa?

Ancora grazie per tutti gli interventi.
[#14]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"E' normale che l'unico timore che provo è che la storia "salti fuori" in qualche modo, e quindi potrei perdere la "dignità sociale" costruita in trenta anni di carriera lavorativa?"

In effetti dalle Sue parole sembrerebbe più questo il problema...

"Ma il mio "in fondo va tutto bene così", si può considerare normale?"
Forse alla luce della Sua storia personale (o meglio dal poco che qui ha detto di sè) direi che è comprensibile, ma mi pare più una strategia che una dipendenza.

Saluti,
[#15]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non si preoccupi per il mio cognome, può capitare, scuse accettate.

Veniamo a Lei, etica e morale a parte, sono ambiti che non riguardano chi fa il mio mestiere, ma non crede di meritare di più?

Non crede che una donna, possa provare desiderio di e per lei, senza un compenso economico?

Non crede che, proprio a 50 anni suonati, come dice lei, può essere in grado di offrire e di ricevere di più dall'amore?

La vita sessuale necessita dell'incontro alchemico delle tre "C":
corpo, cuore e cervello

La vita sessuale, non può essere disgiunta dalla psiche e soprattutto dalla coppia in cui abita
Inoltre non è appresa una volta per tutte, direi per fortuna, ma è un’alchimia di sensi, immaginario, attesa, incontri e tantissimo altro da scoprire giorno per giorno.

La vera intimità non va pagata, ma conquistata e scoperta, si dia tempo e…. coraggio!!!
[#16]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Vede, ricadiamo nel discorso iniziale, quello che mi causa i maggiori problemi e che ingenuamente pensavo mi fosse risolto con un click dalla Sua collega psicologa "reale" ...

In breve, dovrei trovare un'altra donna, con la quale costruire qualcosa di nuovo, anche a 50 anni suonati. Benissimo il discorso delle tre C, della conquista dell'intimità e via così.
Parole stupende.

Ora però devo calare queste parole e queste ipotesi nella MIA realtà attuale.
Quindi : dove metto la mia attuale consorte, con tutti i problemi che si porta dietro?
Non posso dirle "Io me ne scappo con un'altra, tu arrangiati", perchè praticamente vorrebbe dire scaricarne la gestione ai figli.
E non voglio che ANCHE loro si rovinino la vita.
Io ho scelto di sposarla, ho scelto di procreare dei figli con lei.
Io solo ho sbagliato, io solo ne devo pagare le conseguenze.
I figli non hanno scelto di nascere in questa situazione, quindi mi sento in dovere di difenderli.

Dando quindi per scontato che non posso (o non riesco a) "liberarmi" del peso di mia moglie, che sicurezze e che prospettive potrei dare ad una eventuale persona (chiamiamola amante, amica, confidente o come volete voi), che per qualsiasi motivo accettasse tale situazione?

In breve, dovrei proporle "costruiamoci un’alchimia di sensi, immaginario, attesa, incontri e tantissimo altro da scoprire giorno per giorno... ma ricorda che poi ogni sera dovrò tornare da mia moglie, per farle da infermiere!"

Per questo non ho MAI cercato un'alternativa.
E per questo sono arrivato a questo punto.

Ed ecco che il discorso che sta emergendo, il solo sesso che lascia da parte tutte le importantissime sfaccettature dell'affettività (questo "frequentare assiduamente prostitute" ), è solo un singolo aspetto, recentemente emerso, di un problemone che mi porto dietro, e del quale purtroppo non riesco a intravedere alcuna soluzione.

La ringrazio ancora per il supporto.
[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
" il solo sesso che lascia da parte tutte le importantissime sfaccettature dell'affettività (questo "frequentare assiduamente prostitute" ), è solo un singolo aspetto, recentemente emerso, di un problemone che mi porto dietro, e del quale purtroppo non riesco a intravedere alcuna soluzione."

Sì, questo era chiarissimo dall'inizio della Sua richiesta.

Ma credo che con uno psicologo potrebbe anche fare il punto della situazione su alcune Sue convinzioni che a me da qui e nonostante tutti i limiti del consulto telematico mi sembrano piuttosto rigide olmeno potrebbe cercare di rivederle. Poi ci sta arrivare a queste stesse convinzioni, ma almeno senza sensi di colpa.
Ad esempio Lei dice che sta con ua moglie per i figli e che non vuole scaricare un peso sui Suoi figli. Ma non crede che questa scelta spetti ai Suoi figli. Un domani saranno loro a decidere che fare, in che modo provvedere alla mamma e quando occuparsene.

Quindi ciò che dovrebbe risolvere in prima battuta non è la frequentazione assidua di prostitute (che come Lei riconosce è solo un singolo e recente aspetto di un problema ben più esteso), ma la situazione a casa, sia con Sua moglie sia con i Suoi figli.
Soprattutto deve imparare a prendersi cura anche di se stesso...

Ribadisco però che da qui l'aiuto che può ricevere è estremamente limitato: possiamo offrirLe solo qualche spunto di riflessione ma non possiamo paragonare lo scambio di poche mail a colloqui psicologici di persona.

Un cordiale saluto,
[#18]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
" ... questa scelta spetta ai Suoi figli. Un domani saranno loro a decidere che fare, in che modo provvedere alla mamma e quando occuparsene."

Nella mia mente (non so fino a che punto sana, a questo punto), non vedrei per i miei figli la "scelta" di curare la madre, quanto l"'obbligo" di farlo.

A latere, un altro dei motivi che mi fanno star male è l'impossibilità di assistere come vorrei mia madre, ben più che ottantenne, perchè mia moglie non vuole avere contatti con lei. Anche se mia madre sta fisicamente bene, le ho messo in casa una badante. L'assistenza che vorrei fornirle non sarebbe esclusiva, non vorrei stare da lei "giorno e notte", come si immagina mia moglie nelle sue solite paranoie.
Però, sono al punto che non condividiamo una cena o un pranzo da Natale ...
Sono al punto di dovermi sentire rimbrotti e contestazioni perchè passo da lei un quarto d'ora al giorno, all'uscita del lavoro, per sapere se le serve qualcosa, o per gestirle la "normalità" della casa (badante, bollette, condominio, ordinaria amministrazione) che *chiunque* avrebbe difficoltà ad affrontare alla sua età...

Tornando al discorso dei miei figli obbligati a gestire mia moglie...
Un domani potrebbe succedere, non dico di no.
Ma in quel "domani" io dove sarò?

L'unico "domani" in cui vedo tale obbligo per i miei figli è quello nel quale io non ci sono. Ma non ci sono perchè sono morto e sepolto, non perchè mi sono allontanato o mi sono trovato un'altra...

Vabbè, abbiamo divagato dal topic sulla frequentazione delle prostitute.
Piccolo particolare: il tempo che ho "perso" per questa proficua discussione non mi ha consentito di organizzarmi il "viaggio settimanale" in Svizzera.
Quindi per questa settimana ... andrò in bianco ... :-)

Ringrazio ancora tutti gli intervenuti.


[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non ha divagato, ma il focus del problema è il rapporto con Sua moglie a mio avviso e il modo in cui vede il futuro dei Suoi figli.

Ne parli di persona con uno psicologo psicoterapeuta.
Credo che qui Lei abbia avuto spunti su cui riflettere...

Un cordiale saluto,
[#20]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Nel ringraziare sentitamente tutte le dottoresse intervenute, Vi disturbo per due ultimi pareri. Mi sono deciso a contattare uno psicologo "reale".

1
Ritenete che possa/debba/sia consigliabile contattare nuovamente la stessa psicologa di cui all'esordio del presente consulto virtuale?
Ci ero andato perchè, un paio di anni fa, aveva tenuto in cura per circa un semestre mia moglie; per lo meno già era a conoscenza di tutte le sue problematiche.

Oppure sarebbe meglio fare "tabula rasa" e iniziare tutto dall'inizio, con un nuovo professionista?

2
Sia che si opti per l'una che per l'altra delle alternative alla domanda precedente, ritenete che sia il caso di mettere tale professionista a conoscenza di quanto ci siamo scritti su questo sito (in maniera da fornirgli già una "base di partenza" decisionale) o pensate sarebbe meglio iniziare tutto il discorso di persona e dall'inizio?

Vi ringrazio ancora una volta.
[#21]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
1. Sarebbe meglio una psicologa che non segue anche Sua moglie.
E poi mi è parso di capire che non si sia trovato bene, giusto?

2. Quando un pz racconta il proprio problema è lo psicologo che lo guida per avere le informazioni più salienti.
Quindi per il primo colloquio potrebbe benissmo anche raccontare e mettere a fuoco il problema con il Collega, anche senza stampare e portarsi con sè queste mail.
Gli spunti emersi qui potrebbe raccontarli allo psicologo.

Ma ad ogni modo non si faccia troppi problemi su come sarà questo colloquio: credo che Lei abbia fatto benissimo a prenotare un colloquio con lo psicologo.

Ci aggiorni in futuro, se vuole.
Saluti,
[#22]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
condivido pienamente quanto espresso sopra dalla Collega e la invito, anche sulla scorta dell'esperienza precedente, a riflettere bene su cosa aspettarsi e cosa poter domandare al professionista che incontrerà, con la consapevolezza che il percorso richiederà motivazione ed impegno da parte sua.

Cordiali saluti.

[#23]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Precisamente, la psicologa precedente *aveva" seguito mia moglie; a pensarci bene, accadde nel 2008 o giù di lì, quindi ben più di un paio di anni fa.
Per motivi che mia moglie non mi ha mai raccontato compiutamente (e che la psicologa, ritengo correttamente, non mi ha neanche accennato) i colloqui si interruppero improvvisamente.
Nel periodo seguente, notai un certo astio di mia moglie verso di lei.
Purtroppo, tale comportamento di mia moglie non era (e non è) una novità...

Il "non trovarsi bene" probabilmente è stato un MIO problema, che (me ne sono reso conto dopo) mi aspettavo la "pillola" per risolvere tutto in quattro e quattr'otto.

Comunque, ho il recapito di un altro specialista, consigliato dal mio medico di base.
Vediamo che succede ...

Ringrazio tutti per il supporto.
Spero di poter intervenire di nuovo, portando, se possibile, qualche positiva novità.
[#24]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Io, per scelta, non seguo pazienti dei quali ho precedentamente seguito parenti, mogli o amici intimi, il rapporto sabbe falsato e pasticciato.

Le suggerisco, di affettuare svariati colloqui preliminari, soltanto cosi' potra' trovare il clinico adatto a lei ed alla sua storia emozionale .
Cari auguri
[#25]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
noto che l'ha molto colpita la parola "reale" che usai nel mio intervento precedente e la ringrazio di averlo sottolineato.

Inoltre noto con piacere che a questa discussione sono seguiti dei cambiamenti interessanti e auspicati anche dalle mie colleghe.

Le consiglio di trovare uno/a specialista che abbia esperienza di terapia di coppia, anche se, come le dicevo, non è strettamente necessario,almeno in un primo tempo che segua effettivamente la coppia, potendo seguire uno solo dei due membri.
[#26]
dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Ringrazio per l'intervento la Dr.ssa Sciubba.

Ormai il presente consulto ha preso una strada diversa rispetto all'argomento sul quale era incentrata la richiesta iniziale.

Le chiedo però delucidazioni sulla "terapia di coppia" che propone.

Ho letto lo storico dei consulti, e ho trovato questo:

https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/110034-psicoterapia-di-coppia-con-bipolare.html

Ecco, direi che la mia storia, ormai più che ventennale, ha moltissimi punti in comune con quella vicenda; si aggiunga che, come già indicato, i tentativi di cura tentati, sia psicologici che psichiatrici sono serviti a ben poco : nel corso di questi anni, mia moglie ha avuto contatti con cinque diversi professionisti ... e almeno un altro paio (mi hanno detto DOPO IL MATRIMONIO i suoi parenti) erano stati interpellati quando ancora non ci conoscevamo.

A questo punto, ha senso cercare una terapia di coppia, quando la coppia ormai è a brandelli da anni?

Insomma, sto pensando ad un figurato "trapianto di cervello" al sottoscritto, che mi consenta di dimenticare, o di non pormi più, questi miei (fondati? inutili? inventati? inesistenti?) sensi di colpa che si basano su quanto *potrebbe* accadere in futuro...
[#27]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
il suo sconforto o pessimismo è comprensibile, considerati anche i tentativi già fatti e con scarsi risultati di cure psichiatriche e psicologiche per sua moglie.

Proprio per questo motivo, probabilmente conviene provare ad approcciare il problema del rapporto di coppia da un'altra via, tramite una terapia che parta da lei e sia in grado di agire sull'altro coniuge.

Le può sembrare strano che si possano ottenere risultati, ma sono tentativi abbastanza usuali. Nella terapia strategica breve ad es.molto spesso avviene che dopo le prime sedute l'altro coniuge chieda di venire spontaneamente.

In generale comunque si può indurre un coniuge a dei cambiamenti (di atteggiamento, di comportamenti) che per forza di cose si riverberanno sull'altro coniuge e sulla relazione, anche se l'altro coniuge non viene in terapia.

Ci sono tuttavia dei limiti: è possibile che i risultati ottenibili per questa via siano parziali e che la situazione si sblocchi del tutto solo se ambedue i membri della coppia partecipano al trattamento.
Ad ogni modo risultati e un benefici parziali sono pur sempre migliori di nessun risultato.

Spero di aver fornito sufficienti chiarimenti; vari approcci sono indicati per una terapia di questo genere tra cui ad es. anche la terapia della Gestalt.

Cordiali saluti





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