, ansia, paura del futuro, psicopatofobia

Salve, sono una ragazza di 16 anni. Un anno fa feci abuso di cannabis tagliata con effetti mai provati tipo distorsione della realtà, paranoia e lievi allucinazioni. Da lì ho iniziato a distaccarmi dalle mie amiche, non amavo la loro vita, non volevo seguire le loro sporche abitudini che altro non mi facevano se non male, non ne avevo voglia, sentivo in anticipo il peso della noia e stanchezza non appena mi veniva proposto un pomeriggio o una sera insieme. Non sono uscita più con loro ma ciò non vuol dire che per un anno sono stata sempre rinchiusa in camera, esco, con gente diversa, magari di rado ma esco. Il problema è che un mese fa ho avuto il mio primo attacco di panico con la classica sindrome della tachicardia, sudorazione, tremori etc.etc.. Da quella sera ad oggi mi ritrovo con l'ansia che si crea solitamente di mattina e che raggiunge il picco (non panico ma quasi) in particolari situazioni con derealizzazione, vertigini, sbandamenti, nausea e un sintomo particolare che mi sta rovinando la vita...la paura di impazzire. Ho paura di diventare schizofrenica, non riesco a stare un giorno senza aver controllato i sintomi delle psicosi, senza rassicurarmi. Per quanto ci sono dentro controllo addirittura le normali funzioni come vista e udito, ho paura di avere allucinazioni, per ogni suono "non calcolato" equivale sempre più ansia, allora attraverso "sotterfugi" inizio a porre domande a chi mi sta accanto del tipo "ma hai visto quel cane? etc". Mi preferivo quando avevo paura del cancro, perché avere paura delle malattie mentali mi da l'impressione che prima o poi pensandoci sempre diventerò psicotica davvero. Ho paura per il mio futuro, ci tengo ad esso. Ho mille progetti. Ma sembra che tutto stia andando a marcire grazie alle mie paure, grazie al fatto che mi pongo di continuo domande del tipo "cosa ci sto a fare? come sono nata, cosa sarò dopo la morte? Che senso ha studiare, lavorare se poi devo morire? Chi sono io? E se non esistessi e stessi sognando, o se fossi in coma e ciò è tutto un sogno?". Ho paura che questa non sia la classica crisi adolescenziale, anche se ci spero. Attendo risposte, non ho la possibilità di andare da uno psicologo, sia per la disponibilità economica che per il fatto che non voglio essere un peso per i miei genitori che stanno facendo già tanto per me. Non mi serve la diagnosi, mi servono rassicurazioni e un po' di chiarezza su ciò che secondo voi mi sta capitando. Grazie mille.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
questo servizio è riservato alle persone maggiorenni, pertanto non ci è possibile fornirti risposte.
Questo non significa che ciò che hai scritto non vada preso in considerazione, se non altro per il disagio che ti crea. Il suggerimento è quello di rivolgerti allo Spazio Giovani del Consultorio dell'ASL (puoi cercare sul sito i recapiti), dove puoi incontrare gratuitamente uno psicologo, senza bisogno né del consenso dei genitori né della prescrizione del medico.
In alternativa, se frequenti una scuola superiore, alla ripresa delle lezioni potresti rivolgerti allo sportello di ascolto che dovrebbe essere attivo in ogni istituto per ricevere una prima consulenza informativa sulle possibilità che il tuo territorio offre.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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