Stanchezza sbandamenti e sintomi di difficile interpretazione

salve sono una ragazza di 25 anni da un 4 anni soffro di ansia...è iniziato tutto all'improvviso con un attacco di panico, avevo la fobia che mi venisse una vertigine come mi era venuto un anno prima ma perchè avevo una piccola labirintite dovuta all'influenza infatti preso antibiotici e dopo una settimana passato tutto! un anno dopo quel episodio avevo paura che mi tornasse e ho iniziato ad accusare dolori alla cervicale che tutt'ora mi ritrovo. da quel giorno combatto con l'ansia ( a volte riesco a gestirla) ma sono sempre agitata anche per andare in fondo al prato ho paura che mi giri la testa o che mi crei sbandamenti. Ora vi spiego, i miei sintomi ad oggi sono: irrigidimento cervicale e spalle fin dal mattino(alcuni giorni va meglio) stanchezza anche pesante fin dal mattino e poi verso sera circa verso le 18 mi passa questo senso di stanchezza,poi mi sento sensazione di sbandamento come se non riuscissi a stare in piedi e dove per forza appoggiarmi a qualcosa,anche dopo una camminata di mezz'ora appena mi fermo sento la testa pesante e i cervicali irrigiditi e anche gli occhi mi creano fastidio come se facessi fatica a vedere....non capisco se è qualcosa che deriva dalla psiche oppure qualche problema fisico.
ad oggi ho fatto RX ai cervicali ed è risultato: rachide con lieve atteggiamento in scoliosi nle tratto c4c6 corpi vertebrali conservati in altezza. lieve riduzione in ampiezza nel tratto c4c5 nella porzione posteriore. poi analisi sangue tutto bene anche il ferro la ferritina glicemia e la tiroide tutto ok....
premetto che da 4 anni per paura di star male o perchè veramente mi sentivo sempre stanca e soggetta a sbandamenti mi sono fermata e faccio una vita molto sedentaria e poco attiva, che sia dovuto a questo?anche la mia stanchezza? io al mattino non ho forze sono senza energia, premetto che ho la pressione bassa di natura cioè 60 105/110 massimo.
quello che chiedo è il senso di sbandamento e fastidio aglio occhi che accuso anche quando vado a fare la spesa o semplicemente mi muovo in luoghi affollati o magari anche parlando con una persona da cosa possono dipendere? io so che anche quando sto parlando seriamente con una persona che non sia mia madre sento oppressione alla cervicale e mi sembra che la vista mi ''sparisca'' come se non riuscissi a vedere e poi mi rimane quel senso di dolore cervicale e di affanno come di ansia. non ce la faccio piu anche ad alzarmi senza essere attiva forte ed energia anche se dormo e dormo 10ore e magari anche al pomeriggio un oretta sono sempre stanca e con poca voglia di fare...ho provato melatonina valeriana e pastigie vitaminiche ma nulla:( a volte uso prazene per tranquillizzarmi o per rilassare i muscoli cervicali allora sto un po meglio mi passa questo senso di sbandamento/giramenti di testa! cosa ne pensate?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Se lei vive costantemente, anche di notte, in uno stato di tensione e' possibile che i muscoli cervcali non si rilassino mai e le dolgano.
Quindi c'e' la possibilita' che lei soffra di uno stato ansioso che andrebbe diagnosticato da uno psicologo psicoterapeuta.
Contestualmente però' sarebbe bene escludere che quell''atteggiamento scoliotico delle vertebre cervicali produca delle conseguenze. Quindi anche una visita ortopedica sarebbe da mettere in programma.
Una volta ottenuto un quadro diagnostico completo potra' effettuare delle terapie risolutive che le restituiscano benessere e liberta'
Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei ha descritto molto bene cosa è accaduto: "...avevo paura che mi tornasse e ho iniziato ad accusare dolori alla cervicale che tutt'ora mi ritrovo. da quel giorno combatto con l'ansia ..."

In genere nei disturbi d'ansia è molto frequente che da un primo episodio di ansia e/o paura si generi un circolo vizioso che pone al centro la paura di stare male e quindi un costante monitoraggio sul corpo.

Questo meccanismo va spezzato, grazie ad una diagnosi accurata e ad un conseguente trattamento psicoterapico, se prescritto.

Lei in quattro anni non ha mai pensato di rivolgersi personalmente ad uno psicologo psicoterapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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