Inibizione del desiderio maschile

Gentili dottori, veniamo al dunque: non mi sento desiderata. Sono profondamente innamorata del mio ragazzo, con il quale sto da due anni e mezzo. È un rapporto piuttosto tormentato, per distanza e differenze caratteriali, che solo da qualche mese, in concomitanza con il suo cambio di lavoro, periodo di vacanza angosciante e firma di un nuovo contratto, ha assunto una piega più matura. Gli sono stata sempre accanto, supportandolo sia emotivamente che economicamente. Il lavoro lo porterà lontano, cosa che non ci consentirà di vederci con la stessa assiduità. Ma non è un problema, perché la nostra relazione è nata e cresciuta con questo fardello.
Il punto è che in questo periodo, nonostante è quasi come se convivessimo, non lo facciamo quasi più. Mi coccola, mi bacia, ma non mi cerca a letto. Non che prima fosse travolgente: non mi faceva mai complimenti, né si dimostrava voglioso con messaggini, né mi coccolava, ma mi faceva capire che mi voleva. Ora mi coccola e basta.
Sottolineo che abbiamo entrambi solo 24 anni e sono una bella ragazza, cosa che anche lui sembrava apprezzare, quando a letto mi diceva che lo facevo impazzire.
Partiamo dall'ultimo rapporto avuto: benché abbiamo avuto mille possibilità di fare l’amore, lui ha dovuto aspettare che fossimo brilli per farlo. Quando è venuto, mi ha poi confessato che nel pomeriggio si era scaricato da solo. Quando gli ho fatto notare che era stato con me tutto il pomeriggio, che non lo facevamo comunque da una settimana e che aveva passato il tempo a giocare senza concludere nulla, risentito mi ha rimbeccato: "Ma l’ho fatto pensando a te! Scusa, tu non lo fai mai?". Magari non quando c'è lui!
Per consolarmi mi ha poi promesso che saremmo stati insieme di sicuro il giorno dopo. Ovviamente ciò non è accaduto, ma manco mi illudevo al riguardo, dato che tutte le volte in cui lui è venuto subito senza poi preoccuparsi del mio orgasmo, mi ha promesso il bis, senza però dargli seguito.
Abbiamo discusso del suo egoismo a letto: devo necessariamente venire durante il rapporto e mi pratica poco sesso orale. Dalla discussione il numero di rapporti è calato drasticamente.
Nei preliminari fatico a restare eccitata, perché mi parla con voci stupide, mi fa le facce.
Risultato? Ora siamo in una situazione di stallo dove lui mi coccola, mi bacia e mi tocca per salvarsi le immagini nella mente; io respingo i suoi bacetti perché non mi sento desiderata da Donna e lui mi accusa di essere fredda.
Nonostante questo è geloso, mi ripete continuamente che mi ama, che mi vuole sposare e avere un futuro con me!
Ho provato a fargli notare il nostro problema a letto al telefono, buttandola sullo scherzo per sdrammatizzare. Ha detto che recupereremo. Non si sa come, dove e quando.
Scusate lo sproloquio, ma sono veramente in uno stato di prostrazione.
Ringrazio in anticipo chiunque si prenderà la briga di leggere e rispondermi.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
gentile ragazza, mi scusi , temo che suo approccio un pò ..sindacale.. su argomenti così intimi e fragili non sia una buona idea..comprendo che lei non si senta abbastanza confermata, ma discussioni sul quanto, come, in che modo, secondo me danno ansia, che magari è già in ansia da solo..
Le consiglio di essere più.. leggera..anche gentile, perchè no.. provi a dirgli qualche volta che è fantastico..
Ci racconti anche come sono gli altri aspetti della relazione, cosa fate amate, sognate insieme, perchè l'amore va anche , diciamo.. nutrito.. reciprocamente, con dolcezza e allegria..
Restiamo in ascolto

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
Mi associo alle preziose risposte della dott Muscarà.

L' amore ed il desiderio vanno nutriti, concimati, innaffiati.....
La conferma della relazione e di sè non passano dal numero di pratiche erotiche e dalla loro contabilità, ma da tantissimo altro...

È difficile parlare di empatia sessuale con un clima di rigore e controllo.....

Le allego qualche lettura sul calo del desiderio, che è ben altra cosa

Desiderio sess.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3767-calo-del-desiderio-sessuale-monogamia-o-tradimento-pornografia-o-erotismo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

talvolta ciò che genera queste situazioni, nelle quali Lei non si sente desiderata, e in cui probabilmente il Suo compagno si sente attaccato o svalutato e quindi, come facciamo tutti se siamo attaccati, si irrigidisce sulle proprie posizioni, anzichè cercare di andare incontro all'altro (magari facendo le faccie e la vocetta che Lei trova strana e irritante e anche poco sensuale), sono solo dei fraintendimenti di fondo.

Ciascuno di noi ha i propri schemi cognitivi e comportamentali di cui è più o meno consapevole e grazie ai quali leggiamo il mondo e lo affrontiamo, e talvolta sono le nostre aspettative e le nostre convinzioni che ci creano qualche altro problemino in più.

Per esempio un'aspettativa o convinzione che crea un problema potrebbe essere "Se lui mi amasse e mi desiderasse davvero, si comporterebbe così..."
oppure "Un uomo innamorato non farebbe mai..."

Tutto ciò si verifica anche in altri ambiti? Succede anche con altre persone di sentirsi così?

In ogni caso una possibilità per uscire dallo stallo e risolvere il problema potrebbe essere quella di chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentili dottori,
anzitutto voglio ringraziarvi per le vostre gentili risposte.
Avete ragione nel sottolineare questa mia rigidità. Ormai è come se pretendessi attenzioni fisiche, ma d'altro canto così facendo non ottengo nulla.
Lui ha scarsa fantasia. Se fosse per lui, non si cambierebbe nemmeno posizione. Demanda a me questo compito e, quando mi spingo un po' troppo "oltre" il suo limite, mi fa sentire come una poco di buono. Alle volte ho preso io direttamente l'iniziativa, invitandolo a farmi male (in maniera conseziente e nulla di violento), perché la cosa lo eccita. Me lo ha anche confessato, ma devo essere sempre io a proporre.
Poi durante il rapporto di solito siamo in sintonia. Ma è anche successo che lui mi abbia dato l'accontentino, senza venire.
Gentile dottoressa Muscarà, ultimamente stiamo molto più assieme, ci divertiamo, ma, data la sua situazione economica, sono io a pagare tutto. Purtroppo persistono dei forti contrasti sulla base della mancata accettazione di me da parte di sua nonna, con la quale ha un rapporto morbosamente materno. Vivo questo come una disparità, dal momento che la mia famiglia lo ha accolto a braccia aperte, mentre questa donna, con cui convive, prova un astio non indifferente nei miei confronti, che si concretizza in un divieto per me di entrare in casa loro. Per farle un esempio, mi è capitato di dover pranzare al ristorante da sola, perché loro, pur sapendo che io sarei arrivata, non mi hanno invitata nemmeno per un caffè.
Insomma, se posso dirLe, a me sembra di essere giunta a pretendere attenzioni fisiche, perché mi sembra di essere quella che dà di più per la coppia.
Gentile dottoressa Randone, forse mi sono espressa male... non è il conteggio di rapporti che mi interessa. Sono consapevole e concordo nel dire che anche un solo rapporto, se sentito e coinvolgente, è meglio di molti sbrigativi o fatti giusto per levarsi la voglia, che in un rapporto non esiste solo il sesso, ma per me la componente sessuale è importante. Non trovo giusto poi che da giovani vi si rinunci quasi... francamente io ne ho bisogno, ma non fisicamente, ma perché lo desidero.
Gentile dottoressa Pileci, ho compreso perfettamente cosa intende. In effetti ritengo che ci sia un fondo di verità. Io mi rendo il più disponibile possibile con lui, perché vorrei che lui facesse ciò che mi rende felice. Insomma, lo carico di aspettative che poi lui spesso disattende e questo mi ferisce.
Ma come uscirne? Dovrei cominciare a lavorare su me stessa?
Grazie.
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Può scegliere tra una consulenza individuale oppure di coppia, valide strategie risolutive entrambe
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei scrive: "mi sembra di essere quella che dà di più per la coppia"...
Tutto ciò. in qualunque tipo di relazione e di circostanza può generare molta frustrazione perchè poi ci sente svuotate.

Invece dovrebbe a mio avviso imparare a fare un passo indietro, in maniera tale da vedere che fa il Suo compagno e lasciargli lo spazio e la possibilità di fare qualcosa. Se fa tutto Lei, è chiaro che lui non può fare nulla...

Secondo me è probabile che sia un problema Suo (del modo in cui vede le cose e per le convinzioni che ha, come Le ho scritto sopra) che porta nella coppia e che, nell'interazione col Suo fidanzato (che ci mette del suo...) si amplifica.

Mi pare sia utile una consulenza psicologica perchè queste convinzioni e modi di porci che possono appesantirci la vita possono essere modificate con un lavoro personale.

Come fare? Se già si diventa consapevoli del proprio modo di funzionare, è possibile vedere con un terapeuta, ad esempio, quali strategie relazionali potrebbero essere più funzionali.

Cordiali saluti,
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentili dottori,
dopo aver ascoltato i vostri pareri, ho cercato per prima cosa di essere meno rigida nel modo di pormi.
Discutendo con lui, mi ha confessato che si è sentito come inibito per colpa del livello delle mie pretese. Mi ha anche detto che gli lascio poco spazio per decidere e che si è sentito nervoso, quasi fosse sotto esame.
Così ieri ci abbiamo riprovato, soprattutto dopo aver vissuto insieme una bella esperienza con un cagnolino; esperienza che nulla ha avuto a che fare con la sessualità, quanto piuttosto il nostro rapporto di coppia. Ci siamo ritrovati complici nelle decisioni, prendendole in comune: io cercando di non essere prepotente e lui affrontando la situazione con "polso".
Effettivamente poi è stato tutto diverso. Siamo stati benissimo entrambi e io gliel'ho fatto notare. Era proprio fare l'amore.
Prima di concludere, ringraziandovi nuovamente, non credo che possa bastare una giornata per cambiare tutto. Devo necessariamente lavorare sulla mia personalità, così perfezionista, e non penso di poterlo fare da sola. Dopo il discorso fatto dal mio ragazzo, che ha comunque ammesso di voler superare il suo egoismo, mi sono sentita molto in colpa.
Sicuramente mi farò assistere da un esperto in questo percorso.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

sicuramente una sola giornata non basta per sistemare tutto, ma è un buon inizio; per questo motivo lascerei perdere il senso di colpa e il giudizio, che qui tanto non Le servono per risolvere il problema, e considererei molto di più il fatto di continuare in questa maniera.

L'aiuto di un professionista mi pare una idea ottima!
Cordiali saluti,