Oggetto transizionale

Salve.
Sono una ragazza di vent'anni. Il mio problema riguarda quello che credo sia il mio 'oggetto transizionale'. Fin da piccola ho sempre dimostrato una particolare attenzione e un morboso attaccamento verso il mio peluche: avevo (e ho) l'abitudine di portarmelo alla bocca e strofinarlo sulle labbra (mi dava un profondo senso di calma e tranquillità). Ora sono grande, il mio orsacchiotto è andato perduto, ma il costante bisogno di avere un peluche da accarezzare mi ha portato a trovarne un altro, che ora ha preso tranquillamente il suo posto e che utilizzo nello stesso identico modo. Provo persino fastidio quando è ora di metterlo in lavatrice, anche se è lurido: perde il suo odore e la sua morbidezza. Ora, qui sorge la mia perplessità: cosa ho che non va? So che l'esigenza dell'oggetto transizionale svanisce tranquillamente dopo i primi anni, ma con me non è accaduto. Vorrei specificare che non ho problemi ad uscire o a dormire senza il mio peluche, è solo che anche solo poterlo toccare mi infonde sicurezza. Non sono una ragazza particolarmente affettuosa, specialmente con mia madre. In tutti questi anni non ho mai avvertito la necessità di abbracciarla o di dirle "ti voglio bene", proprio non ci riesco. Può esserci qualche correlazione col mio 'disturbo'?
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
il termine "oggetto transizionale" è forse scarsamente adeguato al suo caso. Il bisogno di un oggetto che compensi l'ansia della consapevolezza che i genitori non sempre saranno pronti ad accudirci, ha senso (come lei ha evidenziato) nella primissima infanzia.
I motivi per cui lei attribuisca al suo peluche una particolare proprietà "curativa" per la sua angoscia non possiamo stabilirli on line.
E' anche vero che se la sua vita funziona bene (eccetto il rapporto con sua madre) non vedo particolari problematiche, eccetto forse un certo infantilismo.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

l'oggetto transizionale non viene abbandonato, ma sostituito da altri oggetti (persone) nel momento in cui il bambino cresce e diventa capace di investire emotivamente anche in relazioni estranee ai rapporti familiari.

Trattandosi di un oggetto-ponte infatti svolge una funzione sostitutiva del rapporto madre-bambino e preparatoria rispetto alla possibilità di creare altri legami affettivi.

E' possibile che lei non riesca a fare a meno di un oggetto concreto proprio perchè il peluche sostituisce ancora e in gran parte le manifestazioni d'affetto che non intercorrono fra lei e sua madre:

"Non sono una ragazza particolarmente affettuosa, specialmente con mia madre. In tutti questi anni non ho mai avvertito la necessità di abbracciarla o di dirle "ti voglio bene", proprio non ci riesco".

In tal caso non si tratterebbe di un "disturbo", ma di una perturbazione del legame affettivo con sua madre e/o di un "blocco" o regressione del suo sviluppo psicologico.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, come mai ha questo rapporto freddino con sua madre, secondo lei ci sono da parte sua, velati rancori, gelosie, problemi non detti ?

L'attaccamento a questo regressivo oggetto transizionale è appunto indicativo, come precisano i Colleghi di problemi non risolti, di chiusure, anche forse delusioni.. sua mamma è anche lei freddina, lontana emotivamente? vale la pena di risolvere questo aspetto della vostra vita, fonte di poca felicità, forse per tutti voi ..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le esaurienti delucidazioni.
Il 'freddo' rapporto con mia madre non ha un'origine ben precisa, almeno credo. Dacchè io ricordi, non ho mai avuto l'impulso di dimostrarle affetto, nonostante le sue continue richieste: ''dammi un abbraccio, perchè non mi dici mai che mi vuoi bene?''. So che non è una bella cosa, ma proprio non ne sento il bisogno, e farlo mi provoca fastidio, quasi ribrezzo.
Al contrario, con mio papà, ho un rapporto completamente diverso, non ho problemi ad essere dolce con lui, abbiamo molta complicità, lui è sempre presente, sempre, per fortuna.
Anche con mia sorella, più grande di me di 5 anni, ho più o meno lo stesso comportamento che assumo con mia mamma; l'unica differenza è che forse con mia sorella c'è più intesa, m'importa che lei stia bene.
Tornando al fattore 'peluche', la mia famiglia ha ormai accettato questa mia abitudine, ogni tanto scatta qualche battutina ironica, ma il tutto finisce lì. Mi chiedevo perciò, se c'è qualcosa di patologico nel mio comportamento e se, in questo caso, sarebbe opportuno cercare di interrompere questo ''rapporto'' col mio orsacchiotto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

dal punto di vista dell'orientamento cognitivo-comportamentale è possibile che Lei abbia bisogno di avere con sè questo peluche e di attuare determinati "rituali" ( come Lei stessa dice: "l'abitudine di portarmelo alla bocca e strofinarlo sulle labbra (mi dava un profondo senso di calma e tranquillità)" ) che hanno la finalità di toglierLe l'ansia. Il gesto, con il tempo, diventa automatico e quindi inconsapevole.

" Ora, qui sorge la mia perplessità: cosa ho che non va?"
Non è detto che ci sia qualcosa di patologico; è probabile che sia un apprendimento e che ormai sia automatico.

" ogni tanto scatta qualche battutina ironica, ma il tutto finisce lì."
Per Lei è un problema, ad esempio in occasioni sociali (se ci sono invitati a casa, ecc...)?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non è detto che ci sia "da preoccuparsi", a meno che lei non vada in forte ansia nel momento in cui non lo ha con sè.
Da quanto ci ha detto però mi sembra che non sia così, e che semplicemente le spiaccia lavarlo perchè cambia odore ma non le crea problemi non averlo con sè.

Al di là della qualità patologica o non patologica della sua abitudine sarebbe importante che lei facesse un lavoro su di sè per "scongelare" i sentimenti che non riesce a provare per sua madre, perchè questa situazione ha delle conseguenze nel suo rapporto con gli altri.

Magari analizzando a fondo ciò che prova scoprirà che dietro la facciata di indifferenza per sua madre cova una certa rabbia per motivi legati a dinamiche edipiche (secondo una lettura psicoanalitica) e che per questo è affattuosa con suo padre e non lo è per nulla con sua madre, mentre verso sua sorella prova una certa partecipazione emotiva probabilmente perchè è un oggetto di identificazione.

Quanto ci ha detto fornisce importanti indicazioni per comprendere il suo mondo interno e questi spunti possono essere utilizzati invece che messi da parte.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le esaustive risposte. Preciso che, al di fuori del mio nucleo familiare, nessuno è a conoscenza della questione, è per me fonte di imbarazzo. Proverò a lavorare, in qualche modo, sul rapporto con mia madre, anche se purtroppo non ne ho affatto voglia, è innegabile.
Grazie infinite, ora la situazione complessiva mi è relativamente più chiara. Cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...al di fuori del mio nucleo familiare, nessuno è a conoscenza della questione, è per me fonte di imbarazzo..."

Quindi se c'è qualcuno in casa, ad esempio, non ha bisogno di addormentarsi con questo peluche o di addormentarsi con il peluche?
Ha una relazione sentimentale?
[#9]
dopo
Utente
Utente
Esatto, in presenza di ospiti posso tranquillamente fare a meno della sua presenza, in quanto attuo un comportamento 'compensatorio' che consiste nell' arricciare la lingua all'interno della bocca e 'succhiarla' (lo faccio anche quando strofino il peluche sulle labbra). È ormai una cosa automatica, per me è davvero rilassante, e non ci penso quando succede, é appunto del tutto automatico; succede anche appena tocco qualcosa della stessa consistenza e morbidezza del mio peluche.
Attualmente sono fidanzata da circa 2 anni, il mio ragazzo (come solo qualche amico) sa solo del mio particolare attaccamento al pupazzo. Tutti, al di fuori dei miei familiari, sono ignari del fatto che me lo porto alla bocca.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"attuo un comportamento 'compensatorio' che consiste nell' arricciare la lingua all'interno della bocca e 'succhiarla'"

"Tutti, al di fuori dei miei familiari, sono ignari del fatto che me lo porto alla bocca"

Dal punto di vista psicoanalitico (vedi fasi dello sviluppo psicosessuale in Freud) la gratificazione orale è la forma più arcaica di piacere che l'individuo prova e che dovrebbe essere ottenuta nel rapporto con la madre all'epoca dell'allattamento/svezzamento (0-2 anni circa).

Se lei non ha mai instaurato un rapporto sintonico e gratificante con sua madre può essere rimansta bloccata alla ricerca di gratificazioni tipiche di quella fase, perchè i suoi bisogni orali sono stati frustrati da una madre anaffettiva o non in sintonia con lei.

In questo senso, oltre che per le possibili problematiche edipiche delle quali le ho parlato, può prendere in considerazione un percorso di tipo psicodinamico/psicoanalitico che mi sembra possa dare una spiegazione della sua situazione completa e coerente con quanto riferisce.
Non credo che possa lavorare da sola sulla situazione che vive, in assenza di una figura che svolga una funzione terapeutica ben precisa e calibrata sul suo caso.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Anche io, di concerto con i Colleghi, propendo per un significato compensatorio e chiaramente regressivo di questo oggetto.

Dal punto di vista psicoanalitico, come dice la dott Massaro, la gratificazione orale infatti è la forma più primitiva di piacere (vedi la suzione e l' allattamento...), che dovrebbe poi la sciare spazio ad altre fasi di crescita psico/sessuale.

La suzione che lei attua, con il peluche e con la sua stessa lingua, ha un significato consolatorio, come se lei si gratificasse da sola....

Forse avrebbe bisogno di esplorare queste dinamiche e bisogni inespressi, con l' aiuto di un nostro collega de visu.
Recuperare, ove è possibile, il rapporto con la figura materna e spostare le sue attenzioni e bisogni su un fidanzato.

Una madre inadeguata sul piano dell' affettività, che sia anaffettiva o disaffettività, può anche creare un battuta d' arresto sulle prime fasi, come quelle per l'appunto "orali"

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"in presenza di ospiti posso tranquillamente fare a meno della sua presenza..."

Sorprende poco che in situazioni sociali, dove probabilmente sarebbe considerato inadeguato tale comportamento (Lei stessa dice che proverebbe imbarazzo), Lei riesca a fare a meno del peluche e a gestire la situazione, riuscendo a rilassarsi in altro modo.

Tuttavia, ribadisco, se per Lei non è un problema ma si trattava solo di una curiosità, allora non solleverei alcuna questione.
Però vorrei capire se per Lei è un problema la presenza del peluche e se ci ha scritto solo per sapere dell'oggetto transizionale...

Invece, se desiderasse spezzare questo automatismo, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo che sia anche psicoterapeuta, meglio se di formazione cognitivo-comportamentale, in quanto a mio avviso non è necessario attribuire altri significati a priori a questo gesto.
Se non ho capito male, il Suo ragazzo è a conoscenza, perchè anche in Sua presenza ha bisogno di tale peluche, dico bene?

In psicologia e in psicoterapia non è possibile attribuire significati al posto del pz. aprioristicamente e quindi ritengo che il significato del gesto che mette in atto sia quello che Lei mi ha indicato: la gestione dell'ansia e il rilassamento.

Anche per quanto riguarda il rapporto con la mamma, visto che ne ha fatto cenno, è probabile che alcuni atteggiamenti della mamma riescano a toccare proprio i tasti sbagliati, diventando pressante con Lei ( ''dammi un abbraccio, perchè non mi dici mai che mi vuoi bene?''...), cose che non accade col papà che probabilmente ha modalità relazionali diverse.

Cordiali saluti,