Afefobia

Ho constato di avere una forte repulsione verso il contatto fisico, e navigando su internet cercando di documentarmi su questa "intolleranza" ho scoperto che si tratta di afefobia. Ho letto che essa può essere causata da un trauma subito da piccoli come mancanza d'affetto specialmente dei genitori oppure di violenza sessuale, ma questo non è il mio caso. Semplicemente non riesco a rapportarmi fisicamente, nemmeno con coloro di cui mi fido ciecamente. Non riesco, ad esempio, ad abbracciare mia madre o mio padre, e ho da poco notato che quando qualcuno mi si avvicina troppo ho l'istinto di allontanarmi nonostante non voglia, è come se il mio cervello mi dicesse di agire in quel modo e io non posso fare altrimenti, nonostante non voglia. Questa fobia si è ripercossa anche nella sfera sessuale, in quanto non riesco ad essere disinvolta e sciolta con il mio partner, anzi spesso lo respingo e mi blocco, non perché non voglia andare avanti ma perché è ciò che il cervello mi ordina.
Ciò che vorrei sapere è: -quali sono le specifiche cause della mia fobia?
-come posso combatterla ed essere più tranquilla? Essa incide molto sul mio rapporto sociale

Grazie, cordiali saluti.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazza,

Le cause di una difficoltà psicologica possono essere legate a molti fattori, i quali non possono tuttavia essere indagati tramite una consulenza on-line. In primo luogo lei scrive di essere presumibilmente affetta da una fobia, la cui diagnosi sarebbe il frutto d'informazioni reperite attraverso il web. La valutazione dei sintomi psicologici e l'eventuale diagnosi richiede però un accurato processo di valutazione che deve essere svolto da un professionista della salute mentale, il quale, attraverso l'utilizzo di strumenti e tecniche adeguate, valuterà insieme a lei la natura dei suoi sintomi e l'eventuale causa. In secondo luogo, per quanto riguarda la causa delle sue difficoltà, non esistono risposte preconfezionate in quanto ogni essere umano è diverso dagli altri e, pertanto, a parità di sintomi, possono esistere spiegazioni differenti in merito alla loro origine. Il modo più adeguato per affrontare le sue difficoltà dipende dalla loro origine, dalla durata, dalla frequenza, dall'intensità e dall'orientamento teorico del professionista al quale si rivolge. Pertanto, anche in questo caso, non è possibile darle una risposta che possa adattarsi al suo caso. Il mio consiglio è dunque quello di rivolgersi quanto prima a uno psicologo, il quale, dopo un'accurata valutazione delle sue problematiche, potrà aiutarla a comprenderne le cause e a mettere in atto le strategie più adeguate alla loro risoluzione. Nel frattempo, le suggerisco di evitare l'autodiagnosi attraverso internet in quanto, spesso, le informazioni reperibili on-line sono di dubbia natura scientifica e di non utilizzare tecniche d'intervento "fai da te" che potrebbero aggravare, piuttosto che risolvere, le sue difficoltà.

Cordialmente,

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

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dopo
Utente
Utente
Mi sono documentata su internet in quanto era lo strumento più comodo e più agevole per informarmi, ma ero e sono ancora più scettica su ciò che ho trovato. La ringrazio per la sua risposta e seguirò sicuramente il suo consiglio, ovvero quello di consultare uno psicologo e non utilizzare rimedi "fai da te".

Le porgo i miei migliori saluti.
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