Lutto non elaborato

Salve, sono una ragazza di 20 anni. All'età di 14 anni ho subito la perdita di mio padre per un tumore e non ho mai affrontato il lutto. Mi sono caricata del dolore di mia madre tenendo da parte il mio, che si sarebbe aggiunto rendendo la situazione ancora più insostenibile. Ad oggi, però, accuso tantissimi disturbi che mi condizionano ogni giorno anche nelle più piccole attività e che sono sicura derivino dalla questo lutto mai affrontato. Ho la necessità ossessiva di avere tutto sotto controllo. Questa condizione si è accentuata negli anni fino a crearmi ansie insostenibili. Ho l'ansia di uscire di casa e di incontrare persone nuove o anche solo gli amici, per paura di fare figuracce, di comportarmi nel modo sbagliato o di non poter sfuggire ad una situazione spiacevole o imbarazzante. Non riesco a dare esami universitari a meno che non sappia praticamente tutto e rimando continuamente quelli in cui non mi sento sicura. Ho l'ansia di ammalarmi e morire (o che lo stesso avvenga ai miei cari), penso molto spesso alla morte e ogni singolo disturbo del mio corpo mi fa pensare di avere un tumore (anche se la dottoressa mi dice che non ho nulla l'ansia rimane perchè penso che si sia sbagliata). Ho continuamente incubi, sogno sempre cataclismi, terribili infestazioni si ragni o topi nella mia casa, o sogno che la terra si scontri con la luna o con un meteorite, Sono sempre situazioni in cui non posso fare nulla per evitare di morire (anche se poi nei sogni non muoio mai). Sono frustrata, poichè mi sono progressivamente isolata dalle amicizie per questa mia ansia, sono in ritardo con gli esami universitari e me ne vergogno (dato che ogni volta mi chiedono se sono andata avanti e devo sempre dire di no. A volte ho anche mentito), ho perso in un certo senso la voglia di vivere e di sognare. Ho fatto una prima visita con una psicologa (mi conosce bene perchè è la stessa psicologa che ha seguito mia madre) ma sono una persona molto chiusa quando devo parlare a voce con qualcuno e non sono riuscita a dire quasi niente, per fortuna lei l'ha capito e ha parlato al posto mio, ma non voglio tornarci perchè mi da troppo fastidio aprirmi e mi riesce davvero difficile. Volevo sapere se qualcuno di voi ha dei libri da consigliarmi per affrontare il lutto o le mie ansie, perchè preferirei davvero gestire io la cosa, così da poterlo fare con più tranquillità.

Grazie di cuore per il vostro tempo.
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Attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

la bibliografia su certi argomenti è sterminata, c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Ci sono dei libri di auto-aiuto che potrebbere anche risultare utili per avere risposte generiche e inquadrare meglio la situazione; tenga presente però che "ai libri non si possono rivolgere domande specifiche".

Quando si tratterà di approfondire, e sarà assolutamente necessario farlo, certi aspetti che riguardano Lei in modo particolare e specifico, riuscirà a farlo efficacemente solo con l'aiuto di un/a professionista.

Dovrà quindi occuparsi innanzitutto non della paura in generale ma della _Sua_ paura di aprirsi con qualcuno e delle ragioni che ne stanno alla base, poi della Sua ansia di cui riferisce qui, ecc.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Concordo con le indicazioni del Collega, le letture non possono mai sostituirsi ad un clinico, che avrà la cura di ascoltarla, contenerla, aiutarla nell' elaborazione del dolore e così via.

Con il libro non può interagire, raccontare, piangere,emozionarsi, ricordare .....ed il libro non le darà mai il feedback necessario per mettersi in cammino verso le sue emozioni....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<sono sicura derivino dalla questo lutto mai affrontato>>

Gentile Ragazza,
forse i fatti potrebbero anche essere letti al contrario di come ha fatto Lei nel suo post: potrebbe essere che proprio in virtù del suo modo di essere, abbia utilizzato quella specifica modalità di affrontare il lutto per la morte di suo padre. In fondo può essere stato un modo per cercare di tenere sotto controllo le emozioni in modo da evitare di sentire troppa sofferenza.

Comunque sia, ciò che conta è come si sente ora e tutti gli ostacoli e i disagi che prova nella sua quotidianità.
Il fatto di pensare <<preferirei davvero gestire io la cosa, così da poterlo fare con più tranquillità>> a mio avviso è proprio emblematico del problema e non può essere la soluzione.
I temi critici da affrontare sarebbero più di uno, ma deve essere fatto con l'ausilio di uno psicoterapeuta.
Il mio consiglio è però quello di rivolgersi ad un altro professionista, scelto da Lei, con cui iniziare ex novo il racconto di sé, della sua storia e delle sue difficoltà.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore tutti i dottori per la pazienza e il tempo dedicatomi.
Quando chiedevo consigli sui libri mi riferivo in particolare a libri che trattassero di lutti passati non elaborati e non lutti recenti (tra i quali invece ho visto su internet che c'è ampia scelta), non mi ero spiegata bene, o forse vanno bene entrambi.

Comunque penso che seguirò il consiglio della Dr.ssa Paola Scalco, che ringrazio ulteriormente. Proverò a rivolgermi ad un altro psicoterapeuta per cominciare da zero.