Padre violento

Salve,ho 20 anni e vivo con mia sorella,di un anno più piccola e i miei genitori.Mio padre è sempre stato un uomo violento verbalmente e fisicamente (insulti,minacce spintoni,schiaffi) e beve molto,quasi ogni giorno.Lui è perennemente insoddisfatto della sua vita,ci rinfaccia spesso il fatto che è grazie a lui che abbiamo una casa,la luce,un telefono etc, perché lui paga tutto e noi non facciamo altro che prosciugarlo .I miei sono separati in casa ,mio padre dorme/vive nella stanza di mia sorella e non mangia in casa.Nonostante questo,capitano motivi che li portano a litigare e io mi trovo sempre al centro della discussione sia per difendere mia madre sia perché sono l''unica che sa gestire mio padre,parlandogli e ascoltandolo.Durante l''ultima lite però lui mi ha messo le mani al collo e ha spintonato e dato uno schiaffo a mia madre che cercava di fermarlo.Io vorrei andare via di casa ma non lascerei mai mia madre e mia sorella sole, non riesco neanche ad allontanarmi di casa per più di due giorni perché ho paura che i miei litighino brutalmente, mia sorella invece è più tranquilla e per questo è partita in vacanza da due mesi.Mia madre in genere risponde a mio padre ma quando la situazione degenera io mi metto in mezzo.Con mia madre poi non vado molto d''accordo ed è capitato più volte che lei mi mettesse le mani addosso lasciandomi lividi e graffi,ma in un certo senso la capisco...
Da quando i miei hanno litigato e mio padre mi ha messo le mani al collo,io non gli parlo né lui parla con me, perché io ho"osato"spingerlo più volte per difendere me e mia madre.Ho paura di lui,inizio a tremare appena entra in casa,non riesco a muovermi e neanche ad uscire di casa per la vergogna ,in quanto i vicini sentono sempre tutto.Non sono mai riuscita a parlare con nessuno di questa situazione perché così sono stata abituata,ma ora non so più come difendermi e non so cosa fare, ho paura che mi faccia di nuovo del male.Come posso calmare l''ansia e la paura?? Dovrei affrontarlo?? Come potrei migliorare la mia condizione,quella di mia madre e mia sorella?
Vi ringrazio,se avete avuto la cortesia di leggere e rispondere.

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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazza,

Mi dispiace molto per la complessa situazione che sta vivendo, la quale richiederebbe una valutazione diretta, vista anche la gravità. Quando i genitori litigano purtroppo capita spesso di finire coinvolti anche solo per cercare di mediare; a maggior ragione ciò può capitare quando uno dei genitori subisce violenza da parte dell'altro. Purtroppo però non è sempre possibile farsi carico dei loro problemi, soprattutto se questi si ripresentano quotidianamente. Se lei ha subito un'aggressione da parte di suo padre è normale che adesso si senta spaventata e non abbia voglia di stare a casa o di parlare con lui. Probabilmente col tempo la paura sparirà, ma sarebbe meglio che iniziasse gradualmente a diventare indipendente dalla sua famiglia e a valutare l'ipotesi di andare a vivere per conto suo. Le dico questo perché, nonostante capisco e condivido le sue preoccupazioni, credo che non sia giusto che lei si faccia carico dei problemi dell'intera famiglia a discapito di se stessa e della sua indipendenza. Lei chiede cosa potrebbe fare per aiutare suo padre, sua madre e sua sorella, ma forse dovrebbe prima di tutto cercare di aiutare se stessa. Considerata la presenza di problemi che riguardano l'integrità e la funzionalità dell'intero sistema familiare, credo che sarebbe opportuna una terapia familiare volta ad analizzare le dinamiche interne alla sua famiglia e a migliorare le relazioni. Purtroppo però potrebbe risultare difficile convincere tutti a prenderne parte. Se i suoi familiari si rifiutano di recarsi dallo psicologo c'è poco che lei possa fare per loro (a parte stargli accanto) in quanto non può obbligarli. In tal caso però potrebbe essere utile per lei consultare uno psicologo di persona, in modo che possa aiutarla a a capire come affrontare e gestire la situazione che sta vivendo. Tramite un consulto on-line purtroppo è difficile effettuare una valutazione adeguata della sua situazione e darle dei suggerimenti più specifici.

Cordialità

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
probabilmente tutto passa, perpetuandosi poi in un circolo distruttivo, attraverso l'abitudine al bere di suo padre. Avete mai pensato di portarlo da un collega affinchè valuti il grado del suo problema? lei dice che beve, tutti i giorni e da molti anni. Chiaramente noi da qui non possiamo comprendere l'entità del problema di suo padre ma di sicuro un collega dal vivo si.
Vede, ho avuto a che fare con molte persone avvezze a bere molto(in quel caso erano già state certificate alcoliste) e, nelle loro famiglie, sovente, si respirava un aria come quella che lei tristemente ci presenta. Quando in seno ad una famiglia agisce un alcolista tutta la famiglia intorno "si ammala". Essendo "malata" , sulla difensiva e ripiegata su se stessa per via della sofferenza quotidiana, non è in grado di fermarsi a riflettere sull'anello debole, sul più malato di tutti del sistema familiare che è, appunto, l'alcolista e a guardarlo dalla prospettiva con la quale meriterebbe di essere guardato : quella della persona fragile che ha bisogno di cure.
Le ripeto che non siamo in grado di comprendere se suo padre sia così compromesso ma, le consiglio al più presto, di accertarsi del suo stato anche perchè esistono una serie di disfunzioni organiche alcool correlate che, visto che beve da annhi, andrebbero accertate.
Si rivolga al suo medico di base in primis. Gli descriva i comportamenti di suo padre e le quantità di alcool che è abituato a bere e lui, nel caso necessiti, sarà in grado di indirizzarla presso una struttura attrezzata per l'aiuto a persone (e a famiglie) come la vostra. Una volta instradato il rientro dai probabili problemi di dipendenza di suo padre, come le diceva già il collega, si lavorerà sul sistema famiglia per ristabilirne funzionalità e legami affettivi.
Mi rendo conto che lei si trova in così giovane età a dover affrontare qualcosa più grande di lei e non è giusto che sia così; coinvolga sua madre e sua sorella e qualche altro parente. Perchè questo è un problema di tutta la famiglia e tutta la famiglia si deve responsabilizzare affinchè si risolva.
Tanti auguri e ci faccia sapere come procede.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, del tutto d'accordo con la Collega, anch'io la invito a difendersi facendosi aiutare e parlando in primis col medico di base che potrebbe proporre a suo padre di fare degli esami che, bevendo cosi' tanto e da tanto tempo chissa' che fegato ha?! E il medico stesso potrebbe , conoscendo il territorio proporle l'aiuto migliore..non trascuri la sua vita , cerchi di rendersi indipendente , percio' studi per avere un lavoro buono.. Cerchi cioe', di costruirsi un futuro migliore. Cosa ne pensa?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Anche io, come le colleghe, le suggerisco di invitare suo padre a farsi aiutare, per aiutare voi di conseguenza.
È il perno della vostra sofferenza, del vostro dolore e disagio, l' alcol porta guai, tensione, nervosismo , scarso controllo pulsionale e fasi depressive conseguenti, con il bisogno successivo di bere ancora.
Interrompere questo inferno si può, ma ci vuole la consapevolezza- anche un barlume- da parte di suo padre del suo/ vostro disagio e degli aiuti medici

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio innanzitutto per avermi risposto così velocemente..

Purtroppo per quanto detto mi è impossibile pensare di lasciare la casa dei miei..ma anche io ho più volte pensato di consultare uno psicologo..spero di riuscire a farlo al più presto.Per quanto riguarda mio padre, beve molto e anche io gli ho parlato ma senza risultato..in questi anni però mi sono anche resa conto che la sua violenza e aggressività si manifestano anche se non ha bevuto ...e dall'altra parte vi sono giorni in cui magari beve allo stesso modo ma non fa nulla. Ad oggi però io non ce la faccio a pensare di aiutarlo, o confrontarmi ancora con lui ,vorrei solamente averlo lontano da mia madre e da me....
Quest' anno ho cominciato l'università e lavorato per un periodo part time...ma mi sembra sempre che la mia "vera" vita comincerà quando sarò lontana dai miei genitori..
Vi ringrazio ancora di avermi dedicato la vostra attenzione.






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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
del tutto leggittima e , anzi, auspicabile, la sua fuoriuscita dalla famiglia per salvaguardare il suo benessere ma, ciò che traspare, è che lei poi non reggerebbe il senso di colpa della "fuoriuscita" sapendo mamma (e la sorella?) ancora in casa.
Ciò che le vorrei ripetere è che la normalizzazione dei rapporti in casa deve necessariamente passare attraverso il superamento della dipendenza di suo padre.
E vorrei che le fosse chiaro che una ragazza di 20 anni non può prendersi tutto il carico di tale operazione. Sua madre, qualche fratello o sorella di suo padre, un nonno, una nonna devono prendersi carico di questo problema familiare. Incominciate a consultare il medico di base che saprà consigliarvi dei gruppi di autoaiuto per persone affette da dipendenza dall'alcool e da lì non sarete più soli e smarriti. All' interno di essi lavorano team di psicologi, assistenti sociali, medici ed educatori. Ma è necessario che voi li contattiate.
Forza. Si conquisti una vita migliore.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa , ha perfettamente capito il mio stato d'animo,rispetto al senso di colpa....Io pensavo più alla possibilità che i miei si separino in quanto credo che anche la situazione in casa porti mio padre a deprimersi, perché appunto vive isolato nella stanza di mia sorella che è diventata la sua.Purtroppo non abbiamo parenti vicini poiché i miei genitori non sono italiani e tutti i parenti vivono in altri paesi..
Rifletterò comunque su come aiutarlo rispetto al problema dell'alcolismo e sulla possibilità che i miei genitori si separino..

La ringrazio davvero per avermi risposto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Purtroppo sia la separazione, che il percorso di cura, sono processi lunghi che devono obbligatoriamente partire da suo padre.

Lei , se pur addolorata, non può velocizzare nel ' uno, ne l' altro.....

Può sicuramente tenere la giusta distanza per evitare di farsi fagocitare dagli eventi e dal dolore e venire triangolata dalle loro dinamiche.

Se va in confluenza con gli eventi, non sarà d' aiuto ne a loro, ne a se stesa.

Vada lei in consultazione, trarrà il supporto che necessita
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
lo stato di suo padre è dovuto ad una serie di dinamiche tra i suoi genitori che, nel tempo, si saranno incancrenite e voi figlie ne avete raccolto gli esiti. Suo padre si sente solo, poco considerato, forse disprezzato, e in un circolo poco virtuoso tende a cercare conforto nell'alcool. E' un circolo chiaramente patologico che deve essere spezzato. Come le diceva la dott.ssa Nardone la motivazione a guarire deve partire anche da suo padre ma se i rapporti in casa continueranno in questo modo dubito che lui sentirà di voler guarire. Va bene, i suoi parenti sono all'estero, ma ci sono ancora sua madre e sua sorella. Insieme potete rivolgervi, come vi avevo già accennato, al medico di base che, parlando anche con vostro padre probabilmente lo indirizzerà al Sert che a loro volta,accompagnandolo con una cura farmacologica, lo indirizzeranno ai gruppi di autoaiuto. Voi sorelle, singolarmente, potrete rivolgervi al consultorio familiare della vostra circoscrizione dove, a ragazze della vostra età, offrono il servizio gratuito; lì, parlando con un collega della vostra situazione acquisterete più mezzi per capire come comportarvi tutti insieme in questa situazione delicata e dolorosa.
Sicuramente, e in primis, lei imparerà a prendere le giuste distanze dalla situazione e a non farsi strumentalizzare ora dall'uno, ora dall'altro genitore.
Il passaggio necessario è che lei e sua sorella vi affranchiate dalle dinamiche sbagliate dei vostri genitori e con un aiuto psicologico potrete riuscirci.
Ci faccia sapere.
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per il supporto e l'attenzione rispetto alla mia situazione e mi scuso se rispondo solo ora...
Rifletterò su quanto mi avete scritto e sul fatto di rivolgermi ad un consultorio...Per quanto riguarda mio padre sarà più complesso parlargli e fare in modo che venga aiutato...ma vedrò come parlare con lui..

Grazie ancora
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
liete, e sono sicura di poter parlare anche a nome delle colleghe, di averle potuto dare qualche piccolo supporto ed indicazione su come agire. Ora deve, anzi dovete prendere coraggio e passare all'azione. Acquisti lei per prima i mezzi recandosi da un collega al consultorio, vedrà che dopo tutto filerà più liscio.
La saluto e ci faccia sapere.