Attacchi d'ansia

Buonsera a tutti,
mi chiamo Pietro e sono un ragazzo di 21 anni. Sono qua per esprimere un problema che si è presentato circa 1 mesetto fa, esattamente nel Dicembre 2014. In poche parole ho iniziato ad avere delle crisi d'ansia improvvise con in aggiunta altri tipo di sintomi: voglia di vomitare, battiti accellerati e dolori al petto. Premetto che pensavo fosse una cosa legata al fumo e alla mia alimentazione un po' scorretta, e di conseguenza ho smesso di fumare e di "mangiare male". La situazione è migliora per un pochino, anche se ogni volta che mangio di foga ho la sensazione di star male. Io non credo sia un problema di stomaco perchè non mangio molto, sto attento alla linea e poi comunque non mi spiegherei i dolori al petto e la paura di aver qualche malore grande, alle volte penso alla "morte".

Riflettendo ho dedotto che c'era qualcosa nella mia vita che non andava, ma non in ambito lavorativo perchè a scuola sono passato con il massimo dei voti, ho iniziato a fare il lavoro che mi piaceva avendo molte soddisfaizoni anche personali e lavorando con persone bravissime ( tra cui mio fratello ), era più una cosa legato alla mia vita sentimentale che scarseggiava come sempre, ovvero non riuscivo a trovare nessuna ragazza con cui uscire o che mi accettasse e questa cose mi deprimeva assai perchè di fondo sono un bel ragazzo, intelligente e simpatico, e non lo dico per modestia, ma perchè so per certe che è così, insomma non mi sento uno zitello.

Questa situazione si è placata durante le feste natalizie dove ho lavorato meno, sono stato insieme alla famiglia ecc... A capodanno sono stato a casa di un amico in montagna e li ho conosciuto una ragazza bellissima, simpatica e ci siamo colpiti a vicenda infatti adesso siamo ufficialmente fidanzati. Quando sono con lei riesco a non pensare a niente e infatti fisacamente e mentalmente sono tranquillo, il problema si presenta quando sono a lavoro e, essendo un libero professionista potete capire lo stress e la pressione che si può avere in questo lavoro, specie se sei costretto a pagare un sacco di tasse pur avendo un sacco di rotture con i clienti.

In questo periodo il problema si è ripresentato, ovvero si presentano attacchi di ansia improvvisi, dolori al petto improvvisi, voglia di vomitare e paura di avere malattie gravi. La cosa strana è che quando arrivo alla sera che devo tornare a casa il morale si solleva e mi sento decisamente meglio.

Ho paura che sia un problema relativo al lavoro, però è strana questa cosa perchè io ho sempre desiderato fare questo tipo di lavoro anche se me lo immaginavo diversamente.

Sinceramente non so come comportarmi, vorrei tener fuori da questa storia i miei genitori che sono molto ansiosi e mi metterebbero molte più ansie di quelle che ho già.

Quali consigli avete?
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Pietro,

se i suoi genitori sono persone ansiose è possibile che lei sia influenzato dal clima apprensivo presente in casa e che quindi reagisca a sua volta sviluppando ansia di fronte alle situazioni che non le consentono di essere del tutto a suo agio.

In ogni caso per prima cosa le suggerisco di parlare con il medico di base di come si sente, per escludere che siano presenti anche problematiche mediche che solo una visita può consentire di individuare e che non si tratti unicamente di un problema legato ad eccessiva ansia.

Dal momento che il malessere che prova sembra legato al contesto lavorativo è possibile che alcune caratteristiche di tale contesto le creino delle difficoltà che al momento non riesce ad affrontare serenamente.
Quando ha iniziato a svolgere questo lavoro?
In cosa è diverso da quello che si aspettava?

In generale si sente sicuro di sè e delle sue capacità?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei scrive: "La cosa strana è che quando arrivo alla sera che devo tornare a casa il morale si solleva e mi sento decisamente meglio. "

Non sembrerebbe così strano, se al lavoro deve sopportare diverse situazioni stressanti, come i clienti che hanno molte preteste, pressioni, tasse... ecc.
Quello che sto cercando di dire è che, passando dalla condizione di studente a quella di lavoratore, è fisiologico sentire uno stress, anche percepito a livello fisico perché l'ansia si esprime anche sul corpo.

Attenzione, però: non sto parlando necessariamente di ansia patologica, ma di ansia sana, cioè quell'emozione che serve per fronteggiare alcune situazioni difficili o più impegnative (es un esame, una scadenza, una prova, ecc...).

Quindi non patologizzerei la questione, anche perché tale disagio è relativo ad un lasso di tempo molto limitato.

In che senso secondo Lei è un problema legato al lavoro? Che cosa La preoccupa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per l'attenzione.

Ho iniziato a lavorare nell'Agosto del 2013 appena finita la scuola. Per quanto riguarda il discorso che ho fatto riguardo i miei genitore è la paura di creare ansia in casa per problemi che forse non ci sono, forse sono solo io che mi faccio mille pensieri per nulla. Siccome mia sorella ha sofferto di attacchi di panico e sono consapevole di cosa ha passato sia lei che i miei non vorrei creare altre agitazioni.

Per quanto riguarda il lavoro le mie preoccupazioni sono le incertezze realative ad una vita autonoma e fuori dalla famiglia, nel senso che questo lavoro non mi mette sicurezze di poter campare da solo, ma non perchè non c'è lavoro, anzi anche troppo, forse troppo però boh abbiamo fatto anche un cambio di ufficio spostandoci in un fondo più grande, però sento dentro me stesso che non basta questa situazione, ho bisogno di una svolta (es. ho pensato di cambiare paese per dare una svolta, cosa che non farò chiaramente ma questi sono i pensieri che mi passano per la mente ). L'altra cosa che mi turba è che lavorando nel campo dell'informatica io sono specializzato nel settore del web, purtroppo e perfortuna per sono costretto a fare altri lavori per arrotondare lo stipendio, anzi molte volte questi lavori di cui non sono soddisfatto di fare mi costringono a mettere da parte la mia passione per il web perchè c'è meno richiesta e di conseguenza meno guadagno.

In effetti il discorso di passare dall'ambito scolastico a lavorare come libero professionista un po' mi ha sconvolto la vita sia in senso buono che in negativo in piccole parti. Credo comunque di essere una persona capace e sicura di sè e infatti lo dimostro a lavoro quando mi relaziono con i clienti.

Ho già messo in conto di recarmi a fare una visita per le analisi del sangue intanto per avere la certezza che sia tutto apposto e poi boh, se avete altri consigli!
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il suo discorso non è chiarissimo: c'è troppo lavoro o non ce n'è a sufficienza? Ha infatti affermato entrambe le cose e quindi non è chiaro per cosa si sta preoccupando di preciso in quest'ambito.

Per quanto riguarda il malessere che lamenta, è iniziato a grande distanza dal momento in cui lei ha cominciato a lavorare e quindi le chiedo se è cambiato o successo qualcosa nella sua vita nel periodo in cui i sintomi si sono presentati (all'incirca negli ultimi due mesi).
Il cambio di ufficio è avvenuto in questo periodo?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Proverò a esprimermi in maniera chiara, scusate ma non è semplice spiegare tutto per iscritto:

Il cambio di ufficio è avvenuto ad Agosto, questi problemi si sono presentati a Dicembre dopo un periodo anche di stress, ripeto i sintomi che ho: attacchi d'ansia improvvisi, il cuore batte velocemente, voglia di vomitare, dolori al petto. Molte delle volte questi sintomi si presentano dopo aver mangiato. Questo malessere è iniziato all'improvviso, premetto che uscivo da un periodo di stress elevato, fumavo sigarette, ma non bevevo alcool. Il malessere poi si è calmato dopo 1 settimana ed adesso dopo un periodo di 2-3 settimane si è ripresentato. Voglio chiarire che quelle 2-3 settimane di calma racchiudevano le feste natalizie e non lavorative.

Vorrei solo riuscire a capire intanto se fisicamente sto bene infarto faró delle analisi del sangue a breve, se risulterà tutto regolare a quel punto la faccenda un po' mi preoccupa non saprei come comportarmi.

Se può esservi utile sono sempre stata una persona ansiosa soprattutto in ambito scolastico perché non volevo deludere le aspettative alte che avevo sia io che la mia famiglia.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' importante che lei aggiunga questo:

"sempre stata una persona ansiosa soprattutto in ambito scolastico perché non volevo deludere le aspettative alte che avevo sia io che la mia famiglia"

perchè le preoccupazioni per il lavoro e per il successo in questo ambito possono rappresentare il prolungamento delle precedenti preoccupazioni per la riuscita scolastica.

Durante il "periodo di stress" che ha preceduto l'esordio della sintomatologia cos'è successo?
Era stressato per il lavoro?
Il cambio di sede ha comportato per lei un peggioramento da qualche punto di vista?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

il periodo di stress era ambientato in ambito lavorativo, nel senso essendo un professionista che lavora con il pubblico, chiaramente non sempre le cose andavano lisce, molte rotture, clienti rompi scatole ecc... In aggiunta se mettiamo la vita fuori dal lavoro non è che mi soddisfacesse così tanto, ovvero stessi amici, solite uscite, stessi posti, stessi locali...diciamo una vita piatta senza sbalzi.

Il cambio di sede è stato un passo importante, chiaramente ha dato una svolta non indifferente perchè io già lavorando con 2 collaboratori nella vecchia sede, nella nuova si sono unite altre due persone anche se in ambito lavorativo e professionale non hanno niente a che vedere con il mio lavoro e guadagno, stanno li solo perchè dobbiamo dividerci le spese.
Cosa da non trascurare è il fatto che le spese in effetti sono aumentati e i risultati ancora devono fruttare, chiaramente ancora è presto e lo capisco siamo ancora in fase di sviluppo.

Ripeto secondo è solo un problema legato al fisico, probabilmente un virus o un qualcosa, perchè questi attacchi li subisco specialmente dopo aver mangiato, però ecco non capisco i dolori al petto e l'ansia che sale.

Settimana nuova ho fissato le analisi del sangue e vediamo che risultati daranno!

Ringrazio per la consulenza.
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' possibile che nel complesso la situazione che ha descritto sul lavoro risvegli in lei una certa "ansia da prestazione" legata al risultato (che una volta era scolastico e oggi è lavorativo) e alla paura di deludere sia sè stesso che i suoi familiari.

Effettui gli accertamenti medici per escludere altre cause e, se la sua salute risulterà buona, contatti uno psicologo per approfondire l'analisi di quello che sta sentendo e lavorare su di sè per superare l'ansia.

Ci aggiorni se lo desidera quando avrà gli esiti delle analisi.
Le faccio tanti auguri,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Molto volentieri,

Ringrazio coloro che mi hanno dato supporto, vi terrò aggiornati. Buonagiornata!
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