Sex blues e un mio grande dubbio

Buongiorno, mi rivolgo a voi per un dubbio lacerante che ieri è esploso dentro di me. Premetto che sono al terzo anno di Psicologia, quindi so quanto sia difficile dare un consulto completo e utile senza aver prima seguito e compreso a fondo il paziente, però cercherò di renderlo il più comprensibile possibile. Purtroppo non me la sento di parlarne con i miei amici e non sono seguita da nessun terapeuta, perciò ho pensato che questo potrebbe essere stato il posto giusto.
A grandi linee posso definirmi una ragazza quasi nella "norma"; ho subito l'abbandono da piccola da parte del padre biologico che non ho mai conosciuto, il divorzio di mia madre dall'uomo con cui si era risposata due anni fa e ho sofferto di anoressia a 12 anni, ma ora ne ho 21 e sento di star meglio, di essere cresciuta. Studio regolarmente, ho un buon gruppo di amici e molte passioni che coltivo ogni giorno.
Tuttavia, in amore ho dimostrato di avere qualche difficoltà, a fidarmi e ad accontentarmi soprattutto, perché sono molto razionale ed esigente quindi spesso ho allontanato i partners preferendo la ricerca di qualcosa di ancora più soddisfacente e probabilmente idealizzato (forse semplicemente non mi sono mai innamorata!). Detto ciò, ultimamente mi sto frequentando con un ragazzo davvero piacevole ed interessante, quello che le mie amiche definiscono "giusto". Ieri, dopo diversi appuntamenti fantastici, abbiamo avuto il primo rapporto e posso oggettivamente dire che è andato bene. Però, subito dopo, mi sono salite le lacrime e sono dovuta uscire a prendere una boccata d'aria, per nascondermi, e perché sentivo di soffocare. Non era un pianto liberatorio, era più una sensazione di tradimento. E ho pensato subito ad un altro ragazzo, come se ci fosse un legame di appartenenza con lui, un ragazzo con il quale non c'è stato altro che qualche bacio intenso e appuntamento l'estate scorsa, perché poco dopo sono partita per il mare e l'ho trattato male, ignorandolo, mentre lui teneva a me e se ne andò ferito. Solo che me ne sono pentita mesi dopo, cercandolo e trovandolo fidanzato (anche se non indifferente a me, infatti c'è stata qualche telefonata), eppure la "chimica" che sentivo con lui era unica, mi ricordo ancora il suo odore, e anche il suo carattere possessivo e passionale così perfetto per il mio tanto sfuggente e critico. E' come se lui fosse stata la persona giusta al momento sbagliato. E non riesco a perdonarmelo.
Il dubbio è... secondo voi, cosa posso fare? Dire a questo ragazzo che voglio lui, o almeno la possibilità di rivederlo (credo che lui non si fidi molto di me dopo quello che gli ho fatto, ma si ricorda quanto gli piacevo), e lasciare stare l'altro, oppure ignorare l'episodio di ieri e andare avanti? Sono davvero divisa.

Vi ringrazio molto se mi risponderete, dell'attenzione e del vostro tempo,
i miei saluti
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
il fatto che oramai, forse, sia "la norma" attraversare le esperienze di vita che ha citato, non significa che esse siano davvero più "digeribili" di un tempo...
Le motivazioni che ci spingono alla scelta di un partner piuttosto di un altro non riguardano -di solito- il presente e non possono prescindere dalle esperienze passate, così come dai nostri progetti di vita.

La sua scelta di intraprendere questo specifico settore di studio quanto ha a che fare con la sua storia?
Provi ad immaginarsi in una situazione a parti invertite, in cui una ragazza poco più che ventenne le ponesse i quesiti che Lei ha rivolto a noi: quali sarebbero i suoi suggerimenti? Su cosa la inviterebbe a riflettere?


Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

a me pare che la reazione che hai avuto ieri tradisca un po' d'ansia, perché alla fine che cosa è successo davvero? E' semplicemente riaffiorato un ricordo, un'immagine di un ragazzo che avevi frequentato e che ti piaceva e questo ti ha probabilmente turbata perché il significato che hai attribuito è quello di tradimento.
Nella tua storia di vita probabilmente il tradimento ha un significato peculiare, dal momento che parli di abbandoni e separazioni.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per la prontezza nella risposta, sentivo proprio il bisogno di un feedback immediato per ritrovare un po' di tranquillità.

Per rispondere alla dottoressa Scalco, sicuramente il mio passato doloroso ha influito sulla scelta del percorso di studi, infatti ricordo di aver realizzato di voler studiare psicologia quando ero in cura nel reparto per i disturbi alimentari al Niguarda, perché la terapia fu un successo e io desiderai approfondire. Infatti oggi sono appagata dalla mia scelta, anche se non voglio fare l'errore di "auto-analizzarmi troppo, cercando di lasciarlo fare a chi è più competente di me. Sono una persona a cui piace affrontare i traumi e ritengo che le cicatrici che ci portiamo dentro servano di lezione, per questo non voglio leggere tutto in funzione di quello che è stato, ma di andare avanti rafforzata e consapevole. E' molto difficile immaginare le cose a parti invertite, ma credo che mi suggerirei di andare a fondo in entrambe le situazioni, finché la scelta sarà palese. L'amore non è la più semplice o comprensibile delle questioni, e capisco che nessuno possa dirmi cosa devo fare. Quando c'è un passato così poi, certamente le variabili da considerare sono molte. Forse devo solo crescere e le risposte, il coraggio, le consapevolezze verranno da sole...


per rispondere alla dottoressa Pileci, penso che il collegamento con l'ansia sia assolutamente corretto, infatti frequentemente ho pensato di essere vicina alla filofobia, e ieri i sintomi erano quelli. E la causa dell'ansia potrebbe essere il mio rapporto ambivalente di attrazione-repulsione con il tradimento: da una parte mi "eccita" e pensare a quell'altro ragazzo mi sembra estremamente romantico, dall'altra mi rattrista e ricorda spiacevoli brandelli di passato dei miei genitori. Come risolverlo? A volte credo che il tradimento sia inevitabile, dopotutto è umano, ma resistergli è una grande conquista personale. Lui stesso, pur essendo fidanzato, ha avuto la voglia di tradire la sua ragazza con me anche se alla fine non è accaduto e ora siamo sospesi nel silenzio, lui singe ma distante e io con quest'altro, decisa solo a metà. Sono confusa, non so mai se essere razionale o emotiva, se ascoltare la testa o il cuore, e questa situazione forse ne è solo l'estremo esempio. Il punto è che credo anche che siamo entrambi orgogliosi, e credo che la fiducia non sia facile da guadagnare, perciò forse alla fine ci si prende ciò che si merita. Cercherò di affrontare la mia "ansia d'amore", mi sembra un buon punto di partenza...

Dalle vostre risposte comunque il problema si è ridimensionato nella mia testa, e di questo vi sono molto grata!
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Sono confusa, non so mai se essere razionale o emotiva, se ascoltare la testa o il cuore, e questa situazione forse ne è solo l'estremo esempio. "

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Cordiali saluti,
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