Stato ansioso

Salve,premesso di essere sotto cura di un Neurologo di cui mi fido ciecamente e che sono perfettamente cosciente che da dietro un pc non si può avere nessuna diagnosi,vi racconto la mia storia per sapere cosa ne pensate. Ho 27 anni sono nato con il labbro leporino e palatoschisi, quindi ho trascorso la mia infanzia e gioventù fino a 18 anni tra logopedia, dentisti e sale operatorie (5 interventi), ciò nonostante ho sempre avuto una vita sociale:amici, hobby ecc. anche se ogni tanto dovevo fare i conti con gli ignoranti di turno che prendevano in giro per l'apparecchio o qualche parola pronunciata male. Ottenuti degli ottimi risultati al termine di questo percorso ecco che se ne apre un altro: l'ansia. Fin da ragazzino, circa 10 anni, ho dovuto fare i conti con qualche isolato stato di depersonalizzazione. Una sera ricordo che guardando un film rimasi colpito e turbato dalla lettura di una diagnosi di tumore al cervello e per un periodo ho avuto a che fare con delle ossessioni a tal proposito che però piano piano scomparvero. Finchè dopo una serie di sintomi (nausee, cefalee, depersonalizzazione continue, paure infondate) mi è stata diagnostica una depressione ansiosa reattiva. Con il cipralex sono riuscito a superarla brillantemente e dopo 1 anno e mezzo sono guarito al punto che gradualmente ho sospeso il farmaco (su indicazioni del neurologo). Dopo qualche mese, vuoi la condizione lavorativa instabile, vuoi una serie di scelte, o vuoi l'effetto del farmaco che non c'era più? Si ripresentano dei sintomi seppur non insistenti e non continui, finchè un giorno scoprendo casualmente l'omosessualità di un ragazzo che peraltro neanche frequento ed ho conosciuto in un contesto casuale, ecco che iniziano le domande ossessive sull'omosessualità. Premesso che è vero che neanche un padre di 5 figli può dirsi etero al 100 % ma a me sono sempre piaciute le ragazze ed ho sempre provato desiderio, sentimenti ed attrazione per loro! Comunque da qui ripartono i sintomi a pieno ritmo, torno dal Neurologo ed ecco la recidiva. Si riprende col farmaco e sono tre anni e mezzo che prendo il cipralex sempre da 10mg, con il medico che mi ha detto che trattandosi di recidiva il percorso è molto più lungo rispetto alla prima volta. Fin qui tutto si era sistemato solo che da settembre mi sono ricomparsi dei sintomi ed allora (anche e soprattutto sulla scorta di quanto si sente dire in tv su cosa possa provocare la depressione) iniziano dei nuovi doc sull'ipotesi di non riuscire a superare questa fase di stati d'ansia o depressione, che possa impazzire, che non riesca a vivere la mia vita come si deve e allora da tre settimane abbiamo aumentato, sempre sotto indicazione del neurologo, il cipralex fino a 20 mg. In tutto ciò io continuo la mia vita regolarmente: lavoro rapportandomi con le persone, sono una persona stimata, svolgo delle attività (politica, musica e mi piace seguire il calcio), però ho a che fare con questa dama di compagnia che è l'ansia. che ne pensate?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
L'ansia è un'emozione che può essere letta e gestita correttamente dalle persone. E' anche un'emozione molto utile, se si è capaci di usarla. Non so dirLe da qui se la condizione attuale sia collegata alle problematiche infantili che Lei ha comunque ben superato, a quanto dice.
Ma ora, che è in cura dal neurologo, perché non prende in considerazione l'idea di rivolgersi anche ad uno psicologo che sia psicoterapeuta per capire come imparare ad utilizzare l'ansia che prova in modo più funzionale?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con la Collega, si può convivere con l'ansia col cipralex od altro, ma l'ansia ti fa sentire sempre sul punto di doverti attivare, rendere bene , ottimizzare, difenderti , alla fine è faticoso e a volte si somatizza, un percorso con un Collega de visu può rendere, più sereni, meno sempre all'erta, capace di riconoscere che non si si può preoccupare, attivare per tutto , che alla fine sempre in trincea non siamo.. Le consiglio di provarci per diventare una persona più serena e anche più felice..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la celerità nella risposta. Da quando ho aumentato il dosaggio del cipralex sto cercando di utilizzare una tecnica per affrontare gli stati ansiosi e i pensieri ossessivi del tipo "vieni ansia, tanto so che non puoi farmi niente e i pensieri ossessivi non sono realtà e non si avverano." Cerco e mi sforzo di non considerare il pensiero come evento da temere.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Bravo, così si fa, i pensieri vanno e vengono , come nuvole, li lasci scorrere..e tenga ben presente quanto di bello e di buono c'è nella sua vita..
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
L'ansia non e' "il nemico da battere". Secondo il mio approccio psicodinamico e' un sintomo.
Quindi piuttosto che combatterla cerchi di comprendela.
Ci sono dei problemi probabilmente che Lei non affronta e che si manifestano con l'ansia.
Il timore dell'omosessualita' puo' essere anch'esso un sintomo di una difficolta' relazionale piu' che di una anomalia sessuale. L'incontro con quello che in psicoterapia dinamica si definisce "l'altro da se'" puo' risultare meno facile e creare preoccupazioni.
Per fronteggiare emotivamente la palatoschisi e il labbro leborino fece terapie? Avere una anomalia evidente crea facilmente un senso di difficolta' relazionale che e' bene elaborare affinche' non prenda il sopravvento sugli aspetti migliori della personalita', forse meno evidenti ma piu' validi.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
No nel percorso infantile non ho seguito nessuna terapia, infatti anche il neurologo la prima volta che mi ha visitato mi ha detto che ne avrei avuto bisogno ma che comunque la situazione è assolutamente recuperabile. Comunque prima o poi mi attiverò per affiancare alla cura farmacologica anche una tcc. Una domanda vorrei farvi, il fatto che io sia cosciente che i miei pensieri siano frutto del mio essere ansioso non è un buon punto di partenza? Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Purtroppo no. Diventa un cane che si morde la coda.
Deve fare un percorso serio per mettersi in relazione con gli altri e una volta ottenuto questo risultato l'ansia passera' .
I migliori saluti.
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi per relazione con gli altri, intende da un punto di vista sociale (lavoro, amici, famiglia, hobby) o relazione d'amore? Perché da questo punto di vista è vero che non sono molto fortunato con le ragazze nel senso che spesso i miei approcci vengono respinti in quanto posso anche non piacere (credo faccia parte del gioco) ma quando capita l'occasione provo a giocarmela. Ma per tutto il resto non ho molte difficoltà a relazionarmi con il mondo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Le relazioni con amici, parenti, vicini di casa, colleghi di ufficio, concittadini etc. sono relazioni importanti proprio perche' meno cariche emozionalmente. Sono la palestra delle relazioni.
Le relazioni sentimentali sono molto piu' impegnative perche' si investe moltissimo in esse e questo le rende meno fluide.
I migliori saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
ha davvero una storia di vita e clinica ricca di difficoltà e di emozioni, anche negative, che andrebbero di certo analizzate.

"Da quando ho aumentato il dosaggio del cipralex sto cercando di utilizzare una tecnica per affrontare gli stati ansiosi e i pensieri ossessivi del tipo "vieni ansia, tanto so che non puoi farmi niente e i pensieri ossessivi non sono realtà e non si avverano." Cerco e mi sforzo di non considerare il pensiero come evento da temere. "

Mi sembra più una strategia fai da te, valuti di affiancare un percorso psicologico alla farmacoterapia, ne trarrà grandi vantaggi in termini di pienezza esistenziale, ed ovviamente, relazionale.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it