Pensare ai pensieri

Salve, vorrei esporvi il mio problema. Ho notato di recente che svariate situazioni normali che ai miei coetanei non destavano alcuna preoccupazione, a me generavano ansia e periodi di rimuginio per cercare di controllarla. Il denominatore comune? il periodo, ovvero fine vacanze estive/ inizio scuola. Da piccolo contavo continuamente e con ansia i giorni mancanti all'inizio del nuovo anno scolastico, da universitario mi basta leggere ad esempio di incidenti o fatti spiacevoli per aver paura che possano capitare a me, di accertarmi di non aver creato in passato situazioni che in futuro possano rovinare quello che sto costruendo ecc...Tale periodo cessava da solo senza che me ne accorgessi dopo qualche settimana e io riprendevo con grinta a fare le mie cose (studio e divertimento). L'anno scorso, in tale periodo ho inizato a riflettere non sui vari problemi, ma sul perchè io reagissi così. Ho letto molti articoli di psicologia per trovare un metodo per gestire la situazione. I "pensieri automatici negativi" vanno accettati come un prodotto normale della nostra mente e lasciati correre. Quindi bene, al riproporsi di tali situazioni mi accorgo che in realtà sto pensando a cose non logiche e che il rimuginio non serve. All' inizio ha funzionato, poi le cose sono peggiorate. Ho iniziato una analisi costante dei miei pensieri per capire cosa era logico/razionale e cosa no. Se una situazione mi destava un pò di ansia o agitazione la analizzavo, razionalizzavo e screditavo affinchè ne potessi dare meno peso. Uscire per una festa ti genera un po di ansia? (quella positiva, in cui non sai se conoscerai magari qualche ragazza ecc..) Bene devi eliminarla, come? Razionalizza in modo logico tutto, "devi solo uscire, non è niente di che, l'ansia non serve". Il tutto è sfociato nella rivalutazione anche delle miei convinzioni, delle mie motivazioni nello studio, dei miei obbiettivi. "Non serve provare troppa ansia per questo esame tanto al massimo lo rifai". "Sapere che con la laurea potresti trovare un lavoro che ti permettera di comprare l'auto che hai sempre sognato è una motivazione giusta per lo studio? No, non è logico perchè tanto è solo un mezzzo di trasporto come tanti". Tutti questi discorsi mi sebravano giusti ed inizialmente mi soddisfacevano, facendomi credere di aver il controllo su una situazione sbagliata. Ora però mi ritrovo a dare meno valore alle relazioni personali, allo studio, al futuro, a tutto. Cerco di trovare pensieri motivazioni ad esempio per riprendere entusiasmo prima di una serata, ma niente mi convince. Penso a cosa dovrei pensare per vivere meglio una situazione. Sono concentrato su quello a cui sto pensando, se sia giusto (ma giusto secondo quale principio??) e non a vivere cosa sto facendo. Il tutto comunque è orientato al raggiungimento di uno schema mentale che non mi faccia più provare ansia e questo è il filtro dei miei pensieri. Mi rendo conto però che l'ansia a piccole medie dosi era il mio carburante, insomma l'incertezza di non riuscire in qualcosa a cui tieni ti spinge a impegnarti seriamente, a vivere. Vorrei eliminare questo filtro che con tanta convinzione e forza ho creato nella convizione di farmi del bene. Vorrei riuscire a lasciarmi trasportare dalle situazioni senza razionalizzarle troppo, come un tempo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

da come descrive la situazione e la modalità dei pensieri, sembra che si sia instaurata una dinamica ossessiva, attraverso la quale vi è il rimuginio e il controllo delle situazioni. Questo potrebbe essere legato all'ansia.
Per risolvere il problema, uno psicologo psicoterapeuta è indicato.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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