Disturbo ossessivo terapia confusione

Gentili medici,
Sono un ragazzo di 30 anni affetto da disturbo ossessivo compulsivo a tema omosessuale. Questo disturbo mi è stato diagnosticato da uno psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Sotto il suo consiglio, trattandosi di una fase molto avanzata, tanto da pensare al suicidio, mi sono fatto prescrivere dal mio medico curante un antidepressivo, Brintellix.
Ho fatto 5 o 6 sedute e poi ho cambiato psicologo per questione di lontananza. Adesso sono sotto cura da un altra psicologa cognitivo comportamentale. Sono alla seconda seduta e mi ha detto pure che si tratta di ossessioni e che lei fa prima alcune sedute conoscitive. Le ho parlato del farmaco e mi ha inviato da un neurologo. Qua nasce il problema. È un neurologo brillante, sveglio, tutti ne parlano bene e ha curato molta gente. Mi ha insegnato tutta un altro tipo di farmaci, che secondo lui è efficacissima. Ne capiva di ossessioni molto bene.
Ora la mia domanda è: secondo voi devo continuare la mia terapia cognitivo comportamentale con la psicologa? oppure, oltre alla terapia farmacologica, dovrei farmi curare direttamente dal neurologo? Chi è piu adatto?
Scusate la lunghezza
Con la speranza di una risposta
Cordiali saluti
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Caro utente,

Sicuramente è bene agire su entrambi i fronti (farmacologico e psicoterapeutico) per ottenere da entrambi il massimo dei benefici.
La psicoterapia cognitivo comportamentale si è dimostrata validissima dal punto di vista scientifico per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo.
Comunque le consiglio di parlare direttamente con la sua terapeuta di questi dubbi, saprà senz'altro illustrarle tutti i benefici.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
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