Stress ansia

Buonasera dottori,
questa estate, all'inizio di luglio, ho conosciuto una ragazza di cui piano piano mi sono innamorato. Ero ricambiato, stavamo benissimo assieme perché c'era una forte, fortissima intesa su tutto, anche mentale. Abbiamo trascorso una bellissima estate, molto intensa sotto tutti i profili. Specifico che la storia si svolgeva a distanza, quindi in due città diverse, Palermo e Campobasso. A metà settembre, la ragazza viene a trovarmi a Palermo ed accusa malesseri di carattere ansioso che la inducono a chiedere l'accesso in pronto soccorso. Uscita da lì, con diagnosi di" stati d'ansia" torniamo a casa e tutto sembra normalizzarsi. Nel giorni successivi, cerchiamo di rilassarci e io - avendolo già pianificato - poiché la percepivo come quella giusta, le chiedo di diventare la mia compagna. Ovviamente lei accetta. Riparte per Campobasso e comincia a stare male fino a quando, il 3 ottobre 2018, non viene ricoverata presso il reparto di psichiatria dell'ospedale Cardarelli. Da quel giorno, non ho avuto piu contatti diretti con lei ma mediati dalla mamma che ha monopolizzato la gestione del telefono. Questo, fino a quando non ho chiesto di essere lasciato in pace fino a guarigione della ragazza. Ora, regna il silenzio, eccezion fatta per due mail con cui la ragazza mi ha informato della inutilità delle cure mediche fatte a Campobasso e del suo essere tornata a Milano, sua città natale, in attesa di chck up al San Raffaele. Questa situazione ha provocato in me forte stress, ansia, umore basso, tendenza all'isolamento e forte sensibilità al giudizio altrui. Sono attualmente seguito dal CSM e seguo la seguente terapia: sametil + xanax

Vi ringrazio per l'attenzione e aspetto una risposta.
Grazie.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

nel suo consulto non viene posta nessuna domanda in particolare. Cosa vorrebbe sapere?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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Utente
Utente
Buonasera,
come si gestisce una situazione simile? E' normale che crei tutto questo disagio?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Una situazione del genere è senza dubbio complessa. I tipi di relazione interpersonale possono essere svariati: in questo caso la sua è caratterizzata dalla distanza, da poco contatto, dal fatto che l'altra persona è in cura psichiatrica, dal fatto che vi sia una madre che vuole fare da tramite tra i due. Non esiste una formula unica per gestire le relazioni. Sostengo sempre, però, che si debba dare attenzione in primis al benessere individuale. Questo perchè se non si riesce a stare bene con se stessi, difficilmente si starà bene con gli altri.
Aggiungo dicendo che mi sembra normale che lei provi questo disagio adesso. Ha investito sulle sue emozioni, ha programmato, aveva creato un aspettativa rispetto al suo futuro che poi è stata tradita dagli eventi. Tuttavia, vista la complessità degli eventi, a mio parere potrebbe essere una buona idea parlare direttamente con un collega.
Al CSM presumo sia seguito da uno psichiatra, sbaglio? Le è mai stato suggerito di consultare uno psicologo psicoterapeuta per discutere della sua situazione?
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Utente
Utente
Si, sono seguito da psichiatra il quale dice che è più un problema psicologico. Lo psicologo, dal canto suo, suggerisce di darmela a gambe, pur non sapendo di cosa soffre esattamente la ragazza né averla mai vista, perché sarei troppo fragile per reggere una situazione simile. Un altro che ho consultato in passato e che ho ricontattato in questa occasione, fonda tutto sul meccanismo dell'evitamento e sulla mia difficoltà di prendere decisioni per non espormi a critiche.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Lei cosa vorrebbe da questa situazione? Quali sono le sue aspettative?
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Utente
Utente
Che la ragazza in questione guarisca e che non le recapiti più, nella prospettiva di una eventuale vita a due che si era profilata in tempi normali.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Un desiderio nobile, ma decisamente fuori dal suo controllo in questo momento. Potrebbe avere un ruolo più attivo nella sua "guarigione" se facesse parte della sua vita in modo stabile. In tal modo potrebbe servire da supporto alla ragazza. Ma ora? Potrebbe fare un tentativo per riaprire i rapporti in modo più frequente. Secondo lei, per due persone che vivono lontane l'una dall'altra, che si scambiano due mail rispetto all'inutilità dei trattamenti, poi per il resto è silenzio, come può essere possibile continuare a programmare una vita insieme?
Inoltre, lei vuole inseguire l'idea di una "vita a due", ma la ragazza? Si è chiesto se anche per lei vale ancora lo stesso?
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Utente
Utente
Buongiorno,
ieri finalmente la ragazza ha chiamato dicendo che è in via di guarigione e che per lei poco è cambiato, nel senso che è disposta a ricominciare a poco a poco. Molte cose si sono chiarite ma, naturalmente, io resto molto scottato da quanto accaduto, da tutte le paure accumulate a cause delle "diagnosi" fatte a distanza dai professionisti cui mi sono rivolto e, non ultimo, dall'opinione della sua collega che, sempre a distanza, diagnosticando non so che disturbo, ha candidamente insistito sull'opportunità che scappi perché sarei troppo fragile da reggere la situazione. Abbiamo parlato tanto, ieri, e - comunque - è stato salutare e benefico per il mio umore. Non so ancora - tuttavia - cosa farò. Colmare tre mesi di silenzio non è semplice, soprattutto di fronte ad un accadimento di questo tipo. Cosa ne pensa?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Non conosco la sua situazione personale. Sicuramente ci sono delle difficoltà in un rapporto a distanza caratterizzato dagli elementi che sappiamo. Tutto sta nella capacità della coppia di gestirlo, ma soprattutto dalle loro aspettative verso il futuro.
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Utente
Utente
Sono un soggetto ansioso e apprensivo. Indubbiamente non è una situazione semplice. Riprendere tutto come se niente fosse accaduto mi risulta difficile o, meglio, una parte di me andrebbe a trovarla domani, l'altra - invece - suggerisce di andarci cauto onde evitare di ritrovarsi a fare il crocerossino a vita.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Faccia tesoro della sua esperienza passata e continui il trattamento psicologico e farmacologico che i colleghi le stanno facendo fare.
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Utente
Utente
Salve dottore, quando dice di fare tesoro della mia esperienza, si riferisce a quella terapeutica pregressa?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
"andarci cauto onde evitare di ritrovarsi a fare il crocerossino a vita."
Alla sua esperienza relazionale già vissuta.
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Utente
Utente
Salve Dott.,
effettivamente, non mi è capitato - in passato - di fare il crocerossino a vita, è un timore che ho ora, all'idea che la ragazza possa avere delle ricadute ad ogni evento traumatico della vita futura. Ad ogni modo, volevo chiederle, perché un partner ( in questo caso io) ha così paura di fronte ad un accadimento simile (malattia psichiatrica dell'altro) ?
Grazie.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Da un punto di vista evoluzionistico, la salute è un elemento importante per la scelta del partner. Parlo del mondo animale, dove chi è in salute può garantire la sopravvivenza della specie.
Similmente, l'essere umano teme la malattia in quanto si proietta nel futuro. Ci si immagina eventuali complicazioni, ci si immagina che a volte non sarà possibile fare la vita "ideale", si teme che la situazione già difficile possa subire dei peggioramenti.
E ancora, si pensa che non sarà possibile pianificare il futuro serenamente, che si dovrà sempre fare i conti con qualcosa di spaventoso.
Possono bastare come motivi? Nessuno è uguale agli altri, ognuno ha le sue paure e soprattutto ognuno ha i propri motivi per temere qualcosa.
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Utente
Utente
Ottima risposta
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Utente
Utente
Considerando che il fatto è avvenuto quando la relazione non aveva neppure tre mesi credo di aver poco da sentirmi in colpa, non trova?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Sentirsi in colpa per cosa?
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Utente
Utente
Se decidessi di troncare
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Non esiste un tempo standard per valutare se una relazione è durata tanto o poco. Le faccio solo presente, però, che le nozze d'oro di festeggiano dopo 50 anni dal matrimonio...
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Utente
Utente
Buonasera dott.
la sera del 25 dicembre ho avuto un contatto telefonico con la ragazza piuttosto brusco. In breve, mi rimproverava un comportamento ambiguo perché le avevo fatto gli auguri oltre che l'impellenza di una decisione " dentro o fuori " con riferimento al rischio che potrei perderla e alla necessità che vada a trovarla ( sono stato espressamente invitato). Ho specificato che ho bisogno dei miei tempi per rielaborare la situazione che avevo considerata chiusa e che ho dentro di me un cocktail di emozioni contrastanti e che devo fare chiarezza dentro di me. Confesso che - all'esito della telefonata - ho avuto una forte reazione di stress anche perché ha fatto forti riferimenti alla circostanza per cui la sua malattia è la causa della crisi. Lei vorrebbe riprendere come se nulla fosse e vedermi, almeno per chiarire. Io ho il terrore di prendere l'aereo e partire e mi sento bloccato. Perché tutto questo? Cosa mi consiglia?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Non sentirsi per molto tempo e poi ritornare così alla carica. Come ritiene sia un comportamento del genere?
Lei l'ha detto esplicitamente: ha bisogno dei suoi tempi. Dico bene? Se si, ascolti questa sua necessità. Ed eviti di essere manipolato.
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Utente
Utente
Ritengo sia sbagliato, malattia o meno. Non si puo' essere così pressanti. Senza voler fare della malattia una colpa, ovviamente. È un comportamento frutto dall'ansia di perdere qualcuno, cioè me. Come se volesse assicurarsi che aver avuto la malattia che ha avuto non abbia avuto alcuna conseguenza sulla relazione. Cosa che, purtroppo, al momento non è.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Lei potrebbe provare ad essere assertivo. Significa saper dire di no, saper imporre i propri confini, non far calpestare i propri diritti. Significa prendere decisioni senza sentirsi in colpa o senza cedere alle richieste pressanti altrui. Purtroppo, il comportamento assertivo non si prende in pillole. Nel senso, ci vuole tempo, pratica ed uno psicologo che segua tutto ciò. Per maggiori informazioni sul comportamento assertivo può leggere questo :
https://www.psicologobs.it/comunicazione-e-assertivita
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Utente
Utente
Non sono un mostro di asservita, lo ammetto. E le mie passate esperienze di psicoterapia si sono rivelate fallimentari sotto tale aspetto.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Non tutte le esperienze di psicoterapia possono andare nel verso giusto. L'importante è capire sempre cosa non è andato per farlo presente al terapeuta successivo.
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Utente
Utente
Vista la situazione in cui mi trovo, devo dire che il terapeuta di riferimento ha fallito in buona misura il suo obiettivo, se mai ne ha avuto uno...
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Provi a discutere con lui di questa sua sensazione, e prendete provvedimenti.
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Utente
Utente
Buonasera dott.,
volevo chiederle, visto che dal giorno della telefonata ad oggi si sono aggravati i miei sintomi in termini di stress ansia e depressione, se la situazione in genere - sparizione - riapparizione della ragazza non mi abbia causato un trauma.
Avverto stanchezza immotivata, svogliatezza, difficoltà a compiere le attività quotidiane.
Grazie per la risposta.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Potrebbe essere qualsiasi cosa per quanto ne so io, da qui. Potrebbe essere anche influenza. Probabilmente l'evento che ha vissuto è stato alquanto forte per lei e sta vivendo un momento di disagio. Una settimana, comunque, è troppo poco per avere indicazioni dal punto di vista Clinico diagnostico (cosa comunque impossibile da fare qui)
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Utente
Utente
Chiaro. Tuttavia, avverto sintomi di un certo rilievo e non riesco a trovare il bandolo della matassa. La causa sarebbe il repentino cambiamento degli eventi?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Può essere un fattore precipitante, si.
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Utente
Utente
Salve Dott.,
continuano le richieste di incontro della ragazza che hanno generato in me un forte conflitto ed un vero e proprio blocco emotivo dal quale non so uscire. Da un lato, volersi domani, dall'altro me la darei a gambe. In più, ho il timore che - dopo quanto accaduto - non ritroveremo l'intesa di prima trovandomi in un'altra città completamente spiazzato. Insomma, più che una visita sarebbe un esperimento, allo stato. Lei che ne pensa?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Ritengo che prima di ascoltare, prendere in considerazione ed eventualmente assecondare i bisogni della ragazza, prima debba pensare a se stesso e capire cosa vuole. Quello che le poso suggerire è di non fare le cose per soddisfare le richieste altrui, ma di ascoltarsi e decidere di conseguenza.
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Utente
Utente
Buonasera dott.,
un po' per le pressioni un po' per volontà mia, ho organizzato un incontro con la ragazza per questa settimana, cioè per giovedì. Sabato pomeriggio ero abbastanza contento all'idea mentre ieri e oggi non tanto e prevale il pensiero e la preoccupazione. Sono passati più di 4 mesi dall'ultimo contatto fisico e visivo. Ora è possibile che non sia pronto? O è la paura che vada male, di non ritrovare affinità che prevale? Mi piacerebbe leggere una sua opinione.
Grazie
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Penso sia normale essere un po' preoccupati prima di un evento considerato importante. Non so dirle se è pronto o meno, tantomeno se sia la paura che vada male. Faccia male sue scelte con serenità.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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