Dubbi nella coppia

Gentili dottori,
sto con un uomo/ragazzo di 35 anni da circa 3 anni e mezzo, ho avuto precedenti relazioni, due sono state quelle importanti, e sono terminate in quanto il mio sentimento veniva meno.
Credo di essere di facile disinnamoramento, dopo un tot di anni non riesco più a portare avanti le relazioni, vedo i miei partner come degli amici e non so se sia dovuto alle persone che incontro o sia un problema mio.
Fatto sta, che con le persone con cui stavo non vedevo prospettive future e lo stesso sta avvenendo adesso.
Negli ultimi mesi ho molti dubbi, non riesco a capire da cosa scaturiscano.
Ho una situazione familiare complessa, ho un lavoro buono, ma non ancora stabile da poter vivere da sola, nonostante io non sia più molto giovane (33 anni) Economicamente comunque al momento sono indipendente.
Io e il mio compagno, non abbiamo mai pensato di presentarci in famiglia, in quanto essendo stati entrambi con altre persone in passato per tanti anni, vorremmo godere un po' della nostra libertà.
Se devo dire di pensare alla convivenza con lui, non ne sono entusiasta e non capisco se sia perché amo la mia libertà o perché io non provi più un sentimento così forte per lui.
Lui è molto stressato per cause di lavoro, io invece, sono stressata per la mia situazione familiare e tutto cio ha influito anche nell' armonia di coppia.
Il mese scorso abbiamo fatto una vacanza insieme, siamo stati bene ma abbiamo avuto anche delle brutte liti.
C' è stata una discussione a causa di alcune mie risposte un po aggressive in seguito ad alcune sue critiche. Erano critiche giuste ma sono permalosa.. e per quelle risposte, mi ha lanciato un indumento addosso (senza farmi male), ma non lo aveva mai fatto, mi ha deluso questo gesto.
Da qui ho capito che forse c'è un problema, sia da parte sua che da parte mia.
In una vecchia relazione, quando ho capito di non amare più, ho iniziato avere forte ansia e panico da cui poi mi sono liberata quando poi ho chiuso la relazione.
Premetto che da sempre ho periodi di forte ansia che cerco di gestire autonomamente.
La cosa che mi spaventa è che nell'ultimo mese è come se io cercassi attenzione da parte di altri uomini, mi guardo intorno.
Ho conosciuto una persona, piacevole.
Mi ha fatto capire di essere interessato a me e non posso negare che in me si sia smosso qualcosa.
La maggior parte del tempo fantastico su come potrebbe essere relazionarmi con quest'altra persona e allo stesso tempo ho paura che se ponessi uno stop alla mia relazione farei un errore.
Se il mio compagno mi chiedesse di presentargli la mia famiglia, di una cosa sono certa, non gliela presenterei... e non so se questo sia normale, forse la normalità è soggettiva.
Credo di non essere sicura di lui.
Mi sono tornati ovcasionalmente ansia e panico. Come trovare la via giusta per prendere una decisione?
A volte penso che sia la mia situazione familiare a non farmi vedere chiaro... altre penso che la mia relazione non sia poi così giusta dato tutti i sintomi che ho.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
credo che sia venuto per lei il momento di affrontare i problemi che mettono dei limiti alla sua vita, al suo benessere, con l'aiuto di uno psicologo.
Anche a vantaggio di altri utenti che ci leggono, ribadisco che la psicologia non ha solo lo scopo di curare e guarire le persone che hanno malattie e disagi mentali, ma anche lo scopo di aiutare i "sani" a comprendere se le circostanze della vita, le scelte fatte, le idee, le abitudini, i comportamenti, sono i più idonei a produrre benessere, crescita personale, felicità.
Lei dice di aver avuto diverse relazioni, tre delle quali lunghe e importanti, e di essersi ogni volta "disinnamorata". Parla più volte di una situazione familiare "complessa" (una malattia invalidante, fisica o mentale? Una conflittualità violenta?). Si interessa ad altri uomini, e nello stesso tempo teme di fare un errore se lasciasse il suo partner. Conclude: "A volte penso che sia la mia situazione familiare a non farmi vedere chiaro... altre penso che la mia relazione non sia poi così giusta dato tutti i sintomi che ho".
Corrette riflessioni, alle quali soltanto uno psicologo, rivolgendole le domande idonee, può aiutarla a rispondere: la sua email è come l'indice di un romanzo senza i capitoli.
Tenga conto che molti professionisti ormai lavorano anche online.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
Dottoressa buongiorno,
la ringrazio per avermi risposto.
Credo sia inutile porle altri quesiti in quanto ho capito che non è pissibile cercare risposte in questo modo, ma come dice lei qualcuno dovrà aiutarmi a trovarle.Ho intenzione di cercare un terapeuta nella mia zona.Ci ho pensato molto in questi giorni prima di risponderle.
Una sola cosa però chiedo.. è possibile che una situazione di stress ci faccia mettere in dubbio anche il rapporto di coppia?
In passato trovavo conforto nella persona che ho accanto..ora non più..
Grazie dottoressa , speriamo in una risoluzione..
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
parlare di "situazione di stress" è generico. Nella prima email lei stessa dava risposta alla domanda che ora pone qui: "sono stressata per la mia situazione familiare e tutto ciò ha influito anche nell'armonia di coppia".
Certamente uno stress che si prolunga per anni, che dovrebbe forse a questo punto essere definito trauma, determina sia la scelta imperfetta del partner, sia aspettative non realistiche sulla relazione, sia una conduzione distruttiva, anziché costruttiva, non solo della storia d'amore, ma della propria vita.
Interessarsi a nuovi amori, in questo caso, potrebbe essere cercare la droga dell'ossitocina (l'ormone dell'innamoramento) in assenza delle altre componenti di serenità e benessere.
La psicologia è complessa, proprio perché cerca di studiare quella cosa più complessa che è la vita. Non esiste una formula che si possa applicare ai vari casi senza nemmeno conoscerli.
Quello che noi specialisti possiamo valutare, dalle poche righe di un'email, è il grado di sofferenza di chi ci chiede aiuto e la sua necessità di sostegno professionale.
Non tutti sono però in condizione di cercare ed accogliere questo aiuto: i meccanismi di difesa sono intervenuti, negli anni, a convincere il paziente che una certa situazione non si può cambiare, che non si può e non si deve parlarne con nessuno, e così via.
Spezzare l'anello delle fate è possibile, ma non tutti ne sono capaci e non tutti comprendono che è necessario farlo. Spero che lei sia tra quelli che lo comprendono e si riappropriano della loro vita. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com