Problemi inerenti alla relazione con l'altro sesso

Salve,
Vi scrivo in quanto vorrei avere delle delucidazioni in merito ad alcuni aspetti della mia personalitá e di conseguenza al mio rapporto con le ragazze.

Premetto che mi considero un bel ragazzo, ho studiato giurisprudenza, attualmente lavoro al Tribunale come funzionario.

Penso di essere una persona profondamente curiosa, con spirito di osservazione e che riesce a penetrare in profonditá, nel corso del tempo ho avuto tanti interessi, tra cui la musica che mi ha spinto a suonare la batteria, sono appassionato di finanza, cosa che mi ha portato piano piano nel tempo a gestire una parte dei miei risparmi.

Mi definisco una persona che ama molto stare da solo ma apprezzo anche molto stare in mezzo agli altri, mi riesco ad adeguare ad ambienti del tutto diversi con persone di qualsiasi età, sia sul lavoro che nel mio giro piú stretto di amici.

Un fattore che non mi é mai piaciuto della mia vita é che non riesco a risultare attraente agli occhi alle ragazze.
Nel senso che fintantoche si sta in gruppo tutti insieme, nessun problema, peró poi con le ragazze non riesco a generare attrazione.

Nel tempo mi sono creato un'idea di questa situazione.

Nel corso della mia vita ho avuto solo due relazioni, vissute oltretutto in maniera abbastanza "clandestina", nel senso senza presentare la ragazza ad amici, vivendomi la relazione in maniera un po' ambigua.

Penso di avere un'emotività un po' atrofizzata, essere diciamo anaffettivo; il problema non é tanto che non penso di piacere esteticamente, piú che altro i problemi li ho nel sviluppare un rapporto profondamente empatico, di connessione emotiva con le donne.

Sono una persona fredda, poco trasparente, molto razionale e controllata, vigile, non riesco ad essere genuino.

Negli ultimi tempi ho frequentato delle escort per divertirmi, in quanto sono anni che non sono fidanzato.

Penso c'entri molto anche il mio vissuto.
Non ho mai avuto una vita facile.
Da piccolo appena nato ho subito un'operazione per switch arterioso, cosa che mi ha fatto sembrare sempre diverso dagli altri, sono cresciuto in un tipo di famiglia, mio padre era avvocato e mia madre professoressa universitaria, molto dediti al lavoro e poco alla famiglia, oltretutto persone entrambe poco empatiche e molto rigide.

Mio padre poi quando avevo 16 anni morí di infarto, cosa che ovviamente ha inciso nella mia vita.

Mi sono sempre sentito un po' un pesce fuor d'acqua rispetto ai miei coetanei, all'importanza che danno alle relazioni sentimentali e ora che abbiamo sui 28 anni, alcuni di loro iniziano ad andare a convivere, a sviluppare un tipo di vita piú da adulti.

Vorrei superare questo empasse e avere una vita piú normale.

Agli occhi dei miei amici risulto essere simpatico, una persona con cui ci puoi parlare di tutto, ma anche loro a volte scherzando a volte essendo seri dicono di me che sono una persona molto cinica, fredda.

Con chi ne posso parlare, come potrei risolvere queste cose?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Di sè dice:
"Sono una persona fredda, poco trasparente, molto razionale e controllata, vigile, non riesco ad essere genuino."
E ci chiede: "Con chi ne posso parlare, come potrei risolvere queste cose?"
Sicuramente con un* Psicologo/a, che sia anche Psicoterapeuta se ci sono degli aspetti che abbisognano di *cura*.
La Sua domanda mette in relazione sue aspetti: "parlare"-"risolvere". E' l'atteggiamento corretto; secondo l'approccio che io applico, parlare per capire non è sufficiente quando c'è disagio e sofferenza. Parlare per cambiare, dunque. Con la fatica e l'impegno che ciò comporta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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