Mi sento schiavo di me stesso e dei miei impulsi

Buonasera gentili Medici, cercherò di formulare con piú criterio possibile e senza dilungarmi troppo, visto che le problematiche sono tante ma voglio concentrarmi su questa che é il fulcro di quasi tutti gli altri.

Poco piú di un anno fa ho trovato risposta a uno dei miei grandi punti interrogativi sulla mia condizione mentale.
Negli anni non capivo cosa non andasse nella mia testa ed ho ipotizzato tante cose, soffro di ansia e ho avuto episodi di attacchi di panico, ho subito forte stress sin da bambino data la mia situazione familiare, dove i miei genitori si son separati quando ero molto piccolo e da parte di mio padre e della attuale compagna ho sempre subito pressioni e ho sorbito le peggio situazioni, il tutto per cercare di far vedere mia madre come una poco di buono.
Ormai non ho piú contatti con lui, ma anche se apparentemente la cosa non sembra piú influire ovviamente il trauma é rimasto.
Crescendo con questo clima, ho sviluppato tante insicurezze affettive e, in breve, non ho mai avuto una vita serena e adatta alla mia etá.
Questo per introdurvi al vero problema: circa due anni fa mi é stata diagnosticato dallo psichiatra un disturbo ossessivo maniacale.
Dopo anni di terapia psicologica saltuaria, dati anni di malessere, periodi in stato depressivo e letargia, voglia di autodistruggersi, dissociazione, crisi di rabbia, ho deciso di andare piú a fondo e arrivare alla radice, constatando che é da quando ho 8 anni (quando ho scoperto l'autoerotismo) che non ho un buon rapporto con il mio piacere personale, l'ho sempre praticato per alleviare lo stress e "svuotarmi" dal malessere; negli anni ho iniziato a praticarla in modo malsano, e la visita psichiatrica mi ha confermato la tesi.
Ho provato la terapia ma ho avuto più effetti collaterali che altro (insonnia, apatia, iperattività, ansia tanto da dover prendere sonniferi che non facevano effetto, la notte poi rigettavo tutto) e oltretutto nonostante non avessi il desiderio in quei momenti la praticavo comunque.
Il problema non sta solo nella pratica, ma anche come questa influisce sul mio umore e sulle mie energie e produttività.
Riesco ad oggi a trattenermi per una settimana al massimo, dove noto dei cambiamenti, poi ci ricado di nuovo.
Mi da grosso sconforto perchè mi sento perennemente stanco, svogliato, disinteressato alla vita sessuale vera, c'è anche di contro che quando invece riesco a non praticarla per il breve periodo divento impulsivo, rabbioso, ho dei grossi sbalzi di euforia che mi portano a fare cose che non vorrei e non dovrei fare.
Ergo, sia che io mi trattenga o meno c'è sempre un qualcosa di negativo.
Sono convinto però che a lungo termine il non praticare autoerotismo non mi dia più effetti negativi, ma non l'ho mai provato visto che non sono mai arrivato, appunto, oltre la settimana.
Vi chiedo gentilmente aiuto, mi sento in un limbo, vorrei uscirne e penso che risolvere questo sia il primo passo per risolvere anche il resto.
Vi ringrazio in anticipo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
ci chiarisca alcune oscurità perché possiamo aiutarla meglio.
Lei scrive di "anni di terapia psicologica saltuaria". Perché saltuaria? Era sempre con lo stesso psicologo? Di quale orientamento?
Quello che chiama "disturbo ossessivo maniacale" ha richiesto una terapia farmacologica, e l'ha regolarmente seguita?
Quando scrive: "Ho provato la terapia ma ho avuto più effetti collaterali che altro" parla di farmacoterapia o di psicoterapia?
Attendiamo la risposta.
Senza perdere di vista la complessità del problema che delinea, possiamo intanto rassicurarla sul fatto che la maggior parte delle masturbazioni compulsive vengono validamente curate con la terapia cognitivo-comportamentale.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
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Utente
Utente
Buonasera Dottoressa e Colleghi,

le rispondo punto per punto dato che mi rendo conto di essere stato un po' vago:
Saltuaria poiché effettuavo una seduta ogni tanto che capitavano episodi di forte angoscia, non ho potuto fare di piú poiché i costi non me lo permettevano (e tutt'oggi, anche se sto cercando un lavoro per potermi permettere di andarci), sono sempre andato dalla stessa e mi trovavo bene, dato anche il fatto che é specializzata proprio in sessuologia.
Si, ho intrapreso una terapia farmacologica, non ricordo il nome specifico del farmaco ma era uno stabilizzatore dell'umore, anche uno dei piú "nuovi" a detta del mio psichiatra. Ho avuto da subito degli effetti avversi, per cui lo psichiatra mi ha prescritto successivamente di integrare akineton per alleviare gli effetti e delle gocce per dormire ( che non hanno avuto alcun effetto). Dopo due settimane (che so essere troppo presto per interrompere la terapia) ho terminato di assumere tutto poiché la notte avevo forti attacchi di panico, mi risvegliavo dal sonno con le palpitazioni e invece durante il giorno ero iperattivo tanto da star male se stavo seduto nonostante avessi sonno, gli unici effetti buoni erano un'immensa voglia di fare e una forte autostima che mi portava ad essere piú socievole, ma anche ad essere piú sprovveduto (bere tanto, forte impulso verso il gioco d'azzardo). Ho cosí contattato il medico e gli ho detto che non avrei piú preso la terapia, da allora non l'ho piú contattato e ho cercato, invano, di risolvere da solo, anche se devo ammettere che rispetto a un anno fa ho piú coscienza e controllo di me stesso, e rispetto a cinque anni fa ancora di piú (se ad oggi riesco a stare senza per un paio di giorni, prima era una cosa continua e ripetitiva, tutti i giorni, e anni fa interrompevo anche altre attività per farlo, oltre che aver avuto degli episodi dove l'ho praticata in luoghi non consoni, cosa che non faccio piú).
Specifico che dalla psicologa non sono mai andato per il motivo per cui scrivo qui ma per altri motivi legati a dei traumi avuti che ho accennato nel primo messaggio, sono arrivato a consultarmi con lo psichiatra sotto consiglio del mio medico di base a cui ho parlato di queste mie pulsioni che mi provocavano disagio.

Spero di essere stato esaustivo, ringrazio Lei per la risposta e eventualmente chiunque voglia intervenire.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
come le avevo anticipato e come lei sa (ha parlato di "trauma" già nella sua prima email) la situazione non è semplice, ma non è nemmeno caotica come la descrive.
La psicoterapia va fatta bene e con regolarità, altrimenti non serve a nulla.
Per farla può avvalersi del bonus psicoterapia cercando il modulo sul sito dell'INPS e leggendo l'articolo che le linko: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html
La terapia farmacologica forse non è più necessaria, ma questo lo valuterà con la sua psicologa, anche facendole leggere queste nostre email.
Gli effetti che lei descrive non sono imputabili ai farmaci, ma alla sua malattia, il disturbo bipolare, nella fase maniacale. A suo tempo con lo psichiatra avrebbe dovuto parlarne e aggiustare la posologia, non scappare dalla cura. Se di nuovo oggi la psicologa suggerirà che occorre anche un supporto psichiatrico, lo segua bene.
Per la masturbazione compulsiva deve assolutamente parlarne con la sua psicologa, la quale se conosce le tecniche per affrontare il problema lo farà direttamente, altrimenti la invierà ad un altro specialista.
Molte cure, come certo già sa, si effettuano gratuitamente tramite il Servizio Sanitario Nazionale.
Auguri. Proceda a fare il suo bene e ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buona sera di nuovo,

Mi perdoni l'orario innanzitutto, le dico grazie per il suo tempo e per i link, daró un'occhiata ma mi auguro di trovare prima il modo di potermi pagare le sedute autonomamente. Come le ho scritto, so di aver interrotto troppo presto la terapia, non ne ho voluto intraprendere altre per una mia paura, ma trascorso un anno potrei vedere di provarne un'altra o comunque di riandare dalla psicologa con queste nuove informazioni e provare un nuovo approccio.

Volevo solo chiederle una delucidazione su un punto che lei ha scritto: lei parla di disturbo bipolare, che non ho citato, per caso puó essere collegato al disturbo ossessivo compulsivo e io non ne ero al corrente? Vorrei capire perché fino ad ora non mi é stato mai nominato.

La ringrazio in anticipo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
online non si fanno diagnosi: non si hanno nemmeno gli strumenti, test e colloquio clinico.
Lei nella sua prima email aveva scritto: "due anni fa mi é stata diagnosticato dallo psichiatra un disturbo ossessivo maniacale". Poi ha descritto questi sintomi: "durante il giorno ero iperattivo tanto da star male se stavo seduto nonostante avessi sonno, gli unici effetti buoni erano un'immensa voglia di fare e una forte autostima che mi portava ad essere piú socievole, ma anche ad essere piú sprovveduto (bere tanto, forte impulso verso il gioco d'azzardo)".
Ha attribuito questa sintomatologia al farmaco che stava assumendo, infatti ha concluso: "Ho cosí contattato il medico e gli ho detto che non avrei piú preso la terapia, da allora non l'ho piú contattato e ho cercato, invano, di risolvere da solo".
La sintomatologia descritta connota anche la fase maniacale del disturbo bipolare (l'altra fase à quella depressiva), ma per avere una diagnosi non deve fuggire via dal curante né interrompere la terapia.
Tutto qui: la mia è solo un'ipotesi, la diagnosi si fa in presenza.
Perché non vuole usare il bonus psicoterapia? La stessa dottoressa potrebbe aiutarla a compilarlo.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
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Utente
Utente
Salve di nuovo,

Mi scuso per il fraintendimento, ma non volevo intendere di non volerne usufruire, quanto piú la mia é una "paura" di non rientrare in graduatoria poiché anche se la situazione economica della mia famiglia nel concreto non é cosí agiata, il reddito figurante é decisamente piú alto, e infatti in altri casi non ho potuto usufruire di certe agevolazioni in altri campi per questo motivo, ma comunque tentare non nuoce e vedró sicuramente di muovermi sotto questo punto.
Per quanto riguarda la sua ipotesi, non sono sorpreso o contrariato, mi ha solamente preso alla sprovvista poiché Lei é la prima professionista che me ne accenna. Se devo essere del tutto sincero, essendo io paranoico sotto certi punti di vista, avevo ipotizzato tempo fa di poterne soffrire ma non ne ho mai avuto conferma se non da dei test reperibili online, che trovano il tempo che trovano e ne sono consapevole, ed ero anche convinto che lo psichiatra mi avrebbe diagnosticato un qualcosa del genere piuttosto che un disturbo ossessivo. Ora che lei ha ravvivato questa mia vecchia ipotesi ho ancora piú intenzione di riprendere la terapia con questa nuova consapevolezza. Sono intento ad andare a fondo a questa situazione poiché sento di non star vivendo la mia vita a pieno, come se avessi un handicap, una limitazione, e ne soffro molto.
La ringrazio nuovamente e auguro altrettanto buone cose, se avró aggiornamenti riscriveró.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Sarò felice di leggere sue notizie, caro utente; le auguro il meglio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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